Vai con Bobby Solo: "Non c'è più niente da fare / ma è stato bello sognare / un grande amore sincero / e un felice futuro / da vivere insieme per sempre con te". Luca Bottura, scrittore, conduttore radiofonico, autore di programmi e di testi televisivi, voce, in questo caso, della sinistra riformista, ha messo in sottofondo questo vecchio successo al termine di un video che ha composto con l'Intelligenza artificiale.
Video, in cui ha messo in bocca allo storico Alessandro Barbero quello che pensa lui di questo momento storico, e soprattutto ciò che pensa lui dell'invasione della Russia in Ucraina e della necessità dell'Europa di riarmarsi.
D'altra parte, sabato, alla manifestazione del Movimento Cinque Stelle, c'era da non credere alle proprie orecchie quando il vero Barbero ha iniziato a pontificare dal palco, sostenendo che la situazione geopolitica odierna gli ricorda quella degli anni immediatamente precedenti alla Grande guerra del 15-18.
Insomma: per Bottura, come dice la canzone di Bobby Solo, è stato bello sognare un grande amore sincero con Barbero. Ma evidentemente, quest'ultimo, lasciata l'università, si è già piegato alle logiche del partito che con tutta probabilità in un futuro più o meno prossimo gli offrirà una candidatura: il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte. D'altra parte: "e domani forse troverai quello che vuoi", recita un altro verso della canzone.
Ma, intanto, i giornali di destra già mettono il dito nella piaga e parlano di caso.
Il video di Barbero con l'IA è un caso: perché Bottura se ne sta accorgendo
Chi l'avrebbe mai detto? Ora occorre l'Intelligenza artificiale a far pronunciare ad Alessandro Barbero una lectio magistralis di storia depurata dalla demagogia. Certo, sabato ha detto davvero cose incredibili. E Luca Bottura ci sarà rimasto così male che ha pensato di affidarsi alle nuove tecnologie per rinsavirlo. Così, due giorni dopo la piazza della pace di Giuseppe Conte, ha fatto salire di nuovo Barbero sul palco. Ma per fargli dire, grazie all'Intelligenza artificiale, questo
Insomma: un Barbero da sogno. O quantomeno, giusto un pochino scientificamente più attinente alla sua materia.
Ma tant'é: a quel punto, evidentemente, Bottura ha iniziato a ricevere tanti commenti negativi dai pacifisti duri e puri, che non ha potuto fare a meno, l'indomani, di scrivere un altro post:
Ieri mi sono macchiato di una colpa gravissima: ho creato – fatto creare: non ne sono capace personalmente – e condiviso sui social un video in cui facevo dire al professor Barbero, con l’AI, quello che penso sull’invasione russa dell’Ucraina e su come, al netto degli estremismi (pacifinti! bellicisti!) la situazione mi pare sia molto più vicina alla fine degli anni Trenta che non alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, come invece sostenuto dall’esimio storico, sia detto senza celiare, alla manifestazione di sabato scorso a Roma
Bottura ha dovuto specificare che fa satira. E soprattutto che era assai dispiaciuto "che un accademico di livello stellare come Barbero sia, una tantum, così lontano da quello che pensa una parte importante di chi ne ha sempre condiviso non solo le ricostruzioni storiche, ma anche le opinioni".
Insomma Bottura, come tanti altri, si è sentito tradito da Barbero. Perciò, quasi a esorcizzare il momento di dolore, ha fatto ricorso alla satira con l'Intelligenza artificiale. Ma non tutti hanno apprezzato.
Chi non ha apprezzato la satira di Bottura
Il video con Barbero corretto dall'Intelligenza artificiale non è piaciuto a tutti. Lo stesso Bottura l'ha dovuto ammettere:
Una parte ha colto la provocazione e ha commentato senza veleni. Gli altri hanno invitato il professore a denunciarmi, a darmi una bella lezione, e così via
Che dire? Satira per satira, evidentemente, saranno stati i più pacifisti tra i pacifisti.
L'attacco di Libero
Sta di fatto che oggi contro Luca Bottura si scaglia anche un giornale di destra come Libero. Corrado Ocone, nello specifico, lo accusa di aver fatto una vera e propria manipolazione: contrariamente a quanto sostenuto da Bottura, dice che non si capisce subito che si tratta di un video fake, fatto con l'Intelligenza artificiale:
Che si trattasse di un falso lo si poteva capire solo alla fine del video, cioè dopo quattro minuti di filmato (un tempo che per i fruitori del web è un'eternità). Né vale la giustificazione che si trattasse di satira. Il registro satirico è infatti tutt'altra cosa, giocandosi sul paradosso, l'immagine caricaturale del protagonista, un sottile gioco di specchi fra vero e falso
E quindi, a cosa si appella Libero?
Non invocheremo certo censure, certificazioni doc di veridicità, né imploreremo il legislatore a studiare regole severe: siamo liberali. Ma proprio perché tali crediamo nel principio di responsabilità, che si lega indissolubilmente al valore della libertà individuale
Certo: ma come sarebbe bello se il principio di responsabilità valesse sempre e per chiunque. A cominciare da uno storico che fa una lezione antistorica per catturare le simpatie di una piazza di un partito. Se Barbero si fosse presentato come un politico, nessuno gli avrebbe contestato nulla. E nessuno avrebbe pensato di fare ricorso all'Intelligenza artificiale per fargli dire quello che ci si aspettava da uno storico.