Sabato, nella piazza della pace del Movimento Cinque Stelle, c'era anche lui: Ivan Grieco, lo yuotuber con un canale ("La miniera") dedicato all'attualità e in particolare alla politica italiana ed estera che conta 210 mila iscritti.
Non è stata una missione facile per lui andare lungo i Fori Imperiali. Perché i pacifisti di casa nostra lo riconoscono come "il guerrafondaio", "il propagandiere bellicista", "l'agente della Cia", "l'uomo a libro paga di Soros". E lui ha confidato: "Sono un po' stanco di essere insultato. Quando vai a una manifestazione e la gente ti dice che sei una merda, sei quello e sei quell'altro..."
Sta di fatto che all'indomani del raduno per la pace voluto dal Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte e presenziata da buona parte del centrosinistra, Grieco ha intervistato Anna Zafesova, una giornalista e traduttrice russa diventata cittadina italiana, una delle massime esperte di politica estera sul fronte dell'Europa orientale che possa vantare la stampa italiana.
E quindi: con lei, Grieco ha cercato di mettere una in fila all'altra tutte le balle, così le ha chiamate, che hanno animato la manifestazione dei 5 Stelle. Le balle che propaganda il Cremlino e che, purtroppo, trovano terreno fertile in modo particolare proprio qui in Italia. Sono almeno sette. Ma lui, con l'aiuto di Zafesova, le ha volute smontare una dopo l'altra.
E insomma: Ivan Grieco, lo youtuber 32enne originario di Roma che si occupa (anche) di politica estera, è tornato sulla manifestazione di Roma di sabato 5 aprile del Movimento Cinque Stelle chiedendo a una esperta della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, Anna Zafesova, di aiutarlo a smontare le fake news propagandate dal Cremlino.
E allora: balla numero uno, è vero che è stata la Nato a provocare la Russia? A questa domanda Zafesova ha risposto così:
Sta di fatto che da Alessandro Barbero a Moni Ovadia si dà addosso all'Europa che vuole riarmarsi. Al che, Zafesova ha osservato:
Logico, no?
In ogni caso, la terza balla che Grieco ha cercato di smontare assieme a Zafesova ha riguardato dei presunti accordi di neutralità che sarebbero stati sottoscritti ai tempi di Gorbaciov non mantenuti dall'Ucraina.
L'unica cosa che si può far risalire a un patto di neutralità di Kiev è il cosiddetto Memorandum di Budapest, quando l'Ucraina, appena nata, ridiede a Mosca l'arsenale nucleare che aveva ospitato nell'epoca sovietica con la garanzia che non avrebbe subito aggressioni esterne e di rimanere neutrale.
ha ricordato Zafesova.
Dalle repubbliche baltiche alla Polonia, dall'Ungheria alla Repubblica ceca, tutte erano state invase da Mosca.
Ivan Grieco ha ricordato ad Anna Zafesova anche che i pacifisti di casa nostra rimproverano all'Ucraina di non aver rispetatto il protocollo di Minsk II del 2015. È vero?
Altro giro, altra balla allora: quella che sarebbe la preferita di Marco Travaglio, secondo Ivan Grieco. All'inizio dell'invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio 2022, l'attacco a Kiev sarebbe stato solo un "diversivo"?
ha risposto Zafesova ricordando che appena l'altro giorno è stata di nuovo bombardata la città di Zelensky e che sono morti anche dei bambini. La qual cosa, dopo essere stata negata da Mosca, è stata commentata così dai blogger vicini al Cremlino:
Per Zafesova, queste parole hanno fatto raggiungere "un nuovo livello di efferatezza". Secondo la sociologa Kateryna Rasheva del Centro per i Diritti Umani a Kiev, sono 19.546 i bambini di età compresa tra i pochi mesi e i 17 anni rapiti nelle zone occupate e deportati in Russia. E tra questi solo 1254 sono stati rimpatriati (fonte, Corriere della Sera, 4 aprile 2025).
E di Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti che secondo la vulgata pentastellata meriterebbe quasi il Nobel per la Pace, Grieco e Zafesova come facevano a non parlare?
ha dichiarato Zafesova avvertendo da una parte che l'inquilino della Casa Bianca non ammetterà mai i suoi errori di valutazione e che quello del Cremlino vorrà sempre un'Ucraina disarmata e ridotta a stato-fantoccio come la Bielorussia di Lukascenko
C'è poi un'ultima balla da smontare. Quella che ha fatto sì, ha osservato Grieco, che alla manifestazione di sabato del Movimento Cinque Stelle non ci fosse nemmeno mezza scritta a favore della resistenza ucraina ma solo a favore di quella palestinese.