Si è conclusa la missione di Giorgia Meloni negli Stati Uniti. La premier, volata alla Casa Bianca per avviare un dialogo con il presidente Trump e fare da ponte tra Europa e Stati Uniti, ha puntato molto su questo viaggio, preparato nei minimi dettagli, dall’individuazione delle garanzie da portare al tavolo del tycoon alle leve da utilizzare per aprire uno spazio di trattativa tra lui e l’Europa.
Oltretutto, Meloni ha affrontato il viaggio consapevole della necessità di non sbagliare e preservare la stima che Trump nutre nei suoi confronti, dovendo allo stesso tempo considerare l’insorgere di eventuali imprevisti e tensioni, evitando di subire il trattamento riservato da Trump a Zelensky nello Studio Ovale.
Insomma, non sono stati giorni facili per Meloni, impegnata a ritagliarsi uno spazio politico che non la schiacciasse né sulle posizioni dell’amico Trump - che da tempo si diverte a prendere a schiaffi l’Europa - né sull’orgoglio europeista che avrebbe potuto irritare il presidente statunitense.
Dall’Italia, tutti hanno fatto il tifo per lei: i membri del Governo, i partiti di centrodestra, Fratelli d’Italia. Più distratta, forse, la madre della premier, intercettata ieri fuori dallo Stadio Olimpico con una sciarpa azzurra, pronta a sostenere la sua Lazio nella sfida di Europa League contro il Bodø/Glimt, finita ai rigori con l’eliminazione dei biancocelesti.
Intercettata da Cittaceleste.it all’ingresso dello stadio, la mamma della premier, Anna Paratore, si è concessa a una breve intervista nelle vesti di tifosa biancazzurra. Di buon umore, la donna è arrivata cantando “Il primo, il secondo, gliene famo tre...”, mostrandosi fiduciosa sull’esito della partita e azzardando anche un pronostico sui marcatori: “Se lo fa giocare, direi Pedro. E Rovella lo farei segnare stasera… se lo meriterebbe!”.
Poche battute, chiuse con un doveroso e rituale “Sempre forza Lazio”, prima di dirigersi verso l’ingresso della Tribuna, dove Paratore è di casa, presente anche pochi giorni fa, in occasione del derby Lazio-Roma.
Gli auspici della madre della premier, però, sono stati disattesi: i tre gol segnati non sono bastati alla Lazio che, subita la rete dei norvegesi, ha concluso la partita ai rigori, uscendo dall’Europa League.
@cittaceleste Lazio-Bodo? La madre di Giorgia Meloni non ha dubbi! Bisogna passare il turno! #sslazio #lazio #laziobodo #giorgiameloni #meloni ♬ suono originale - Cittaceleste⚪️????????
Seppur l’esito della partita abbia lasciato certamente amarezza nella signora Paratore, ben più positiva è stata la conclusione della missione negli Usa della figlia, la premier Giorgia Meloni.
Pur senza strappare impegni formali al presidente Trump — che si è comunque detto “molto fiducioso” su un possibile accordo commerciale con l’Ue — la premier italiana ha potuto incassare un attestato di stima personale: Trump l’ha definita “una persona fantastica, sta facendo un ottimo lavoro e il nostro rapporto è ottimo”. Meloni, dal canto suo, ha invitato l’ex presidente a compiere un viaggio in Italia e in Europa.
Un risultato, quello ottenuto dalla premier, che non sarebbe arrivato senza qualche sacrificio, anche personale. Non solo la lunga preparazione dell’incontro e il timore costante di compromettere la propria credibilità: come riporta Repubblica, per compiacere Trump, durante il pranzo ufficiale di ieri, Meloni, solita scherzare sulla sua dieta, avrebbe interrotto il fioretto fatto per la Pasqua -l’astensione dalle bevande alcoliche - cedendo a un calice di vino bianco.
Vedere la propria figlia scherzare con il presidente degli Stati Uniti, tra grandi sorrisi, avrà risollevato l’umore della signora Paratore? Chissà. Di certo, la delusione per la sconfitta biancoceleste non sembra aver turbato troppo gli umori in famiglia: Giorgia e Arianna Meloni, infatti, tifano Roma.
A rivelare la fede calcistica giallorossa fu proprio la leader di Fratelli d’Italia qualche anno fa. Nel 2015, quando il quotidiano francese Le Monde accusò la Lazio di aver scelto una maglia nera per le competizioni europee perché “squadra fascista”, Meloni scese in campo per difendere il club dall’accusa, annunciando che, per solidarietà, avrebbe regalato la maglia incriminata a sua madre:
La circostanza fu poi confermata anche da Arianna Meloni, che in un’intervista smentì le voci su una presunta “conversione calcistica” della sorella Giorgia - circolavano infatti indiscrezioni su una giovanile fede laziale, anzi lazialissima, della premier. Nonostante la grande passione della signora Anna, nessuna delle figlie ha infatti mai abbracciato il tifo biancoceleste.
Una passione che, fortunatamente, Paratore può però condividere con le nipoti: il ministro Lollobrigida, ex compagno di Arianna Meloni e padre delle sue due figlie, è tifoso della Lazio e ha trasmesso anche a loro l’amore per la squadra.