La Commissione parlamentare d'inchiesta per l'emergenza Covid ha ascoltato in questi giorni l'ex viceministro alla Salute del Governo Conte II, Pierpaolo Sileri.
Un'audizione, a tratti tesissima, nel corso della quale l'ex esponente dell'esecutivo a guida pentastellata ha ricostruito le primissime fasi dello scoppio della pandemia in Italia.
Continuano i lavori dei componenti della Commissione Covid per la ricostruzione della verità di quei giorni convulsi e frenetici, giorni in cui il Paese intero venne travolto da un'emergenza sanitaria, economica e politica mai sperimentata prima.
Un'emergenza che ci trovò del tutto impreparati, come sta emergendo con chiarezza dalle diverse audizioni tenute dalla commissione parlamentare d'inchiesta.
Quando scoppiò l'emergenza Covid in Italia e nel mondo, il dottor Pierpaolo Sileri era viceministro della Salute. Al ministero sedeva il ministro Roberto Speranza e a Palazzo Chigi, Giuseppe Conte.
Nel corso dell'audizione, Sileri ha ricostruito le primissime settimane dell'emergenza, quelle intercorse dal primo alert dell'OMS del 5 gennaio 2020 fino al primo caso italiano di Codogno e alla decisione di istituire il primo lockdown nazionale.
Nel suo intervento, Sileri ha raccontato il suo drammatico viaggio a Wuhan in Cina nel gennaio-febbraio 2020, per riportare a casa gli italiani che si trovavano lì.
Un viaggio che nel racconto dell'ex viceministro gli avrebbe fatto comprendere la gravità della situazione, nonostante la prudenza delle comunicazioni che arrivavano dall'OMS.
L'audizione si è concentrata sulle prime misure adottate dal governo nelle primissime settimane dell'esplosione dell'emergenza, come l'adozione del cosiddetto “Protocollo tachipirina e vigile attesa”, tra le misure più contestate tra quelle adottate.
Ha dichiarato Sileri rispondendo alle domande di commissari.
È poi entrato nel dettaglio dell'utilizzo dei Fans a cui è stata preferita la tachipirina.
La Commissione ha chiesto al dottor Sileri di spiegare la direttiva sui tamponi, che di fatto li prevedeva solo per i casi sospetti, escludendo nella prima fase tutti gli asintomatici.
Ha spiegato l'ex viceministro che ha poi sottolineato:
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