Giorgia Meloni è tornata dagli Stati Uniti e come capita in ogni viaggio che si rispetti ha portato ad amici e parenti qualche souvenir. Un po' di foto con Donald Trump per abbellire il frigorifero di casa, un comunicato congiunto in stile "amicizia forever" e soprattutto una lista di intese economiche, militari ed energetiche con gli USA.
Il problema? Al momento sembrano più hashtag che accordi concreti. E quel che è stato annunciato lascia più domande che risposte. Lo stesso è accaduto oggi 18 aprile 2025, quando a Roma è arrivato il vicepresidente statunitense JD Vance, con barba di ordinanza e moglie al seguito.
Un veloce incontro a Palazzo Chigi, una preghiera per rinfrancare lo spirito cristiano e poi all'aeroporto per tornare alla Casa Bianca. Vance si è detto "grato per la giornata trascorsa", ma Angelo Bonelli di AVS ha ricordato come il giovane repubblicano avesse definito tempo fa gli europei "parassiti".
È durato circa due ore l'incontro bilaterale tra la premier italiana Giorgia Meloni e J.D. Vance, vicepresidente degli Stati Uniti e figura centrale dell'universo trumpiano. Poi, una colazione di lavoro con i vicepremier Tajani e Salvini, per ribadire quanto l'alleanza fra USA e Italia sia corretta, solida e strategica.
Ma se l'intenzione era quella di proiettare un'immagine condivisa, forte e atlantista, il profilo dell'ospite ha reso l'operazione meno armoniosa del previsto. Solo qualche settimana fa, lo stesso Vance definiva gli europei "parassiti". Un termine che pesa, soprattutto se a ricevere l'autore di quell'affermazione è il capo di un governo europeo.
Arrivato a #Roma il vicepresidente #Usa J.D. #Vance, a breve l'incontro con la premier #Meloni #18aprile pic.twitter.com/VHizFuRAhg
— Tag24 (@Tag24news) April 18, 2025
Meloni e Vance hanno disquisito di cooperazione economica, energia, sicurezza e di quanto la lingua italiana sia "la più bella del mondo" (parole di Vance). L'atmosfera, almeno davanti alle telecamere, era distesa. Basta però vedere il comunicato congiunto per capire la sostanza dell'incontro odierno: più gas liquido statunitense verso l'Italia, acquisti di nuovi sistemi d'arma, partnership sui servizi digitali "affidabili" (leggasi: Starlink in arrivo?) e nessuna tassa sulle Big Tech.
La missione è stata accolta con un certo entusiamo nel centrodestra. Per Chiara Tenerini (Forza Italia), "Meloni ha dimostrato leadership, ha saputo affrontare anche Trump con coraggio e senso di responsabilità. È una figura centrale per il rilancio dell'Italia". Un elogio esteso anche a Tajani, per il suo lavoro sul fronte diplomatico.
I’m grateful every day for this job, but particularly today where my official duties have brought me to Rome on Good Friday. I had a great meeting with Prime Minister Meloni and her team, and will head to church soon with my family in this beautiful city.
— JD Vance (@JDVance) April 18, 2025
I wish all Christians…
Ancora più entusiasta Domenico Matera di Fratelli d'Italia: "La sinistra è scollegata dalla realtà. L'Italia è tornata protagonista nel mondo, grazie al coraggio della premier". Nel frattempo, da Bruxelles si è fatto sapere che l'incontro tra Meloni e Trump ha trasmesso "sensazioni positive" e potrebbe continuare a "creare ulteriori ponti" tra le due sponde dell'Atlantico.
Al netto delle frizioni interne all'UE, regna il pragmatismo. Del resto, è difficile pensare a una rottura strutturale con gli Stati Uniti, anche se i due inquilini della Casa Bianca hanno una visione molto distante da quella europea.
L'opposizione non ha perso tempo nel rimarcare quando affermato da Vance in passato: "Meloni accoglie con tutti gli onori uno che ci disprezza", ha detto Angelo Bonelli (AVS).
E ha aggiunto che quella frase non è un'uscita estemporanea, ma il segnale di un progetto culturale ben preciso, fatto di attacchi alla conoscenza, alle università e al dissenso: "Negli Stati Uniti gli atenei sono sotto attacco. In Italia, con il decreto Sicurezza, il governo ha inserito norme per controllare le attività degli studenti. Non è sicurezza, è paura del dissenso".
Giorgia Meloni ha scritto una pagina importante per la nostra Nazione.
— Fratelli d'Italia ???????? (@FratellidItalia) April 18, 2025
Oggi tutta l’Italia è fiera del suo Presidente. pic.twitter.com/wRDGFmD1WU
Daniela Ruffino (Azione) ha chiesto alla premier di riferire subito in Parlamento: "Non basta un comunicato. Vogliamo sapere quali accordi sono stati presi e a quali condizioni. Mi auguro che Meloni non abbia trasformato gli americani in parassiti, al contrario di quanto pensa il suo interlocutore".
Allora cosa resta di questa duplice visita sulle due sponde dell'Atlantico? Il problema è il prezzo. Perché se nella narrazione ufficiale si parla di un rafforzamento strategico, nella realtà resta l'immagine di un'Italia che applaude chi la insulta. E, come ha detto Bonelli: "accogliere con onori chi ci dà dei parassiti vuol dire non avere alcun rispetto di sé".
Meloni incontra Vance a Roma: il vicepresidente USA, figura chiave dell’universo trumpiano, è stato ricevuto a Palazzo Chigi. L'incontro ha toccato temi come energia, difesa e cooperazione economica, ma ha suscitato polemiche per le sue dichiarazioni passate sugli europei, definiti “parassiti”.
Annunci e simboli, ma pochi dettagli concreti: il comunicato finale parla di più gas USA, nuovi armamenti e digitalizzazione, ma mancano accordi precisi. L’operazione sembra più mediatica che sostanziale.
Opposizioni critiche, centrodestra esulta: Bonelli (AVS) denuncia il “servilismo” verso chi offende l’Europa, mentre Azione chiede chiarimenti in Parlamento. Il centrodestra, invece, celebra la “leadership” di Meloni.