La morte di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025, ha segnato l’inizio di una fase cruciale per la Chiesa cattolica: la Sede Vacante, cioè il periodo in cui il trono di Pietro resta senza un successore.
In questo intervallo, la macchina millenaria del Vaticano si mette in moto per organizzare i funerali del Pontefice e, soprattutto, preparare il Conclave che porterà all’elezione del nuovo Papa. Ma quando si terrà il Conclave? Quali sono le tappe che scandiscono questo momento storico? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
La morte del Papa viene accertata ufficialmente dal camerlengo, che assume la reggenza provvisoria della Chiesa per le questioni amministrative e avvia una serie di procedure codificate nei secoli. Il primo passo è l’annuncio pubblico della scomparsa del Pontefice, seguito dalla chiusura degli appartamenti papali e dalla distruzione dell’anello del pescatore, simbolo del potere pontificio.
Nei giorni successivi, si svolgono le esequie secondo un rito stabilito e aggiornato proprio da Papa Francesco nell’aprile 2024, con una liturgia che sottolinea il ruolo del Papa come pastore e non come sovrano. Solo dopo la sepoltura del Pontefice, l’attenzione si sposta sull’elezione del nuovo Papa.
La data del Conclave non viene fissata immediatamente dopo la morte del Papa, ma segue regole precise stabilite dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis e confermate dalle recenti disposizioni. Secondo queste norme, il Conclave deve iniziare non prima di 15 giorni e non oltre 20 giorni dalla morte del Pontefice.
Questa finestra temporale serve a permettere ai cardinali elettori di tutto il mondo di raggiungere Roma e partecipare alle congregazioni generali preparatorie. Tuttavia, se tutti i cardinali elettori sono già presenti a Roma, il Collegio dei Cardinali può decidere di anticipare l’inizio del Conclave. Al contrario, per motivi gravi, l’avvio può essere posticipato, ma mai oltre il ventesimo giorno dalla morte del Papa.
Considerando che Papa Francesco è morto il 21 aprile 2025, il Conclave dovrebbe quindi iniziare tra il 6 e l’11 maggio 2025. La data esatta verrà decisa nel corso dei cosiddetti “Novendiali”, i nove giorni di celebrazioni e preghiere che seguono il funerale del Papa e che culminano con una grande messa a cui partecipano tutti i cardinali.
Al Conclave partecipano solo i cardinali con meno di 80 anni al momento della morte del Papa. Attualmente, sono 138 i cardinali elettori su un totale di oltre 250 membri del Collegio cardinalizio. Questi cardinali vengono convocati a Roma dal cardinale decano, che sovrintende alle fasi preparatorie.
Durante il Conclave, i cardinali alloggiano nella residenza di Santa Marta, da cui vengono condotti nella Cappella Sistina per le votazioni. Dal momento dell’ingresso in Sistina, i cardinali sono completamente isolati dal mondo esterno: nessun telefono, internet o contatto con l’esterno, a garanzia della segretezza e dell’indipendenza del voto.
Il Conclave si apre con la messa “Pro eligendo Pontifice” e l’ingresso in Cappella Sistina, dove il maestro delle celebrazioni pontificie pronuncia il celebre “extra omnes”, invitando tutti i non aventi diritto a uscire. Da quel momento, i cardinali procedono alle votazioni, fino a un massimo di quattro scrutini al giorno.
Per essere eletto Papa, un candidato deve ottenere la maggioranza qualificata dei due terzi dei voti espressi. Se dopo 33 scrutini non si raggiunge un accordo, si passa a un ballottaggio tra i due candidati più votati. Dopo ogni votazione, le schede vengono bruciate in una stufa: il fumo nero segnala che non è stato raggiunto un accordo, mentre il fumo bianco annuncia al mondo l’elezione del nuovo Pontefice.
Il processo può durare pochi giorni o, in casi rari, anche settimane, a seconda della convergenza tra i cardinali. Negli ultimi decenni, tuttavia, il Conclave si è sempre concluso in pochi giorni.
Durante i giorni che precedono il Conclave, si tengono le cosiddette “congregazioni generali”, riunioni tra tutti i cardinali già presenti a Roma. In queste sessioni si discutono le questioni più urgenti per la Chiesa, si definiscono i dettagli organizzativi del Conclave e si riflette sulle sfide che il nuovo Papa dovrà affrontare.
Questi incontri sono anche il momento in cui emergono i primi nomi dei possibili candidati, i cosiddetti “papabili”. Tra i favoriti, secondo le prime indiscrezioni, figurano il cardinale Peter Turkson del Ghana, Luis Tagle delle Filippine e Peter Erdo dell’Ungheria.