Il 21 aprile 2025 la Chiesa cattolica e il mondo intero hanno appreso con dolore la notizia della morte di Papa Francesco. A dare l’annuncio ufficiale è stato il cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, figura chiave in uno dei momenti più delicati della vita vaticana.
Alle 9:47 del mattino, con voce commossa e parole cariche di significato, il cardinale Farrell ha comunicato la morte del Pontefice:
“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all'infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.
Queste parole hanno segnato l’inizio della “sede vacante”, il periodo in cui la Chiesa resta senza Papa e si prepara all’elezione del nuovo Pontefice. Ma hanno anche messo in luce la figura di Kevin Farrell, chiamato a guidare la transizione con equilibrio e fermezza.
Kevin Joseph Farrell è nato il 2 settembre 1947 a Dublino, in Irlanda. Fin da giovane ha intrapreso il cammino ecclesiastico, entrando nella Congregazione dei Legionari di Cristo, dove ha completato gli studi di filosofia e teologia.
Dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1978, Farrell ha svolto il suo ministero inizialmente in Messico e poi negli Stati Uniti, Paese in cui si è trasferito definitivamente e dove ha acquisito la cittadinanza statunitense.
Negli Stati Uniti, Farrell si è distinto per il suo impegno pastorale e amministrativo, ricoprendo incarichi di sempre maggiore responsabilità, fino a diventare vescovo ausiliare di Washington nel 2001 e, successivamente, vescovo di Dallas nel 2007.
La sua esperienza internazionale e la capacità di dialogo con mondi diversi hanno contribuito a farne una delle figure più apprezzate della Chiesa nordamericana.
Nel 2016 Papa Francesco ha chiamato Farrell a Roma, nominandolo prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, un ruolo di primo piano nella Curia romana, che lo ha posto al centro delle grandi sfide della Chiesa contemporanea, dalla pastorale familiare alla promozione del ruolo dei laici.
Nel 2019, Bergoglio ha affidato a Farrell un compito ancora più delicato: quello di Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Il Camerlengo è il funzionario vaticano incaricato di amministrare la Santa Sede durante la sede vacante, cioè il periodo che intercorre tra la morte (o rinuncia) di un Papa e l’elezione del successore.
È proprio il Camerlengo che deve accertare ufficialmente la morte del Pontefice, sigillare i suoi appartamenti e gestire gli affari correnti della Chiesa, senza però poter prendere decisioni di indirizzo dottrinale o innovare la disciplina ecclesiastica.
Con la scomparsa di Papa Francesco, il cardinale Farrell si trova ad assumere una funzione di guida temporanea in un momento di grande emozione e attenzione mondiale. Le sue responsabilità sono molteplici:
Durante la sede vacante, il Camerlengo non ha poteri spirituali o dottrinali, ma la sua funzione amministrativa e di vigilanza è essenziale per garantire la continuità e la regolarità della vita ecclesiale.
La figura di Kevin Farrell si è distinta negli anni per la capacità di dialogo, la concretezza e la sensibilità verso le sfide del mondo contemporaneo. Chi lo conosce lo descrive come un uomo pragmatico, attento alle persone e alle situazioni, capace di ascoltare e di prendere decisioni anche in momenti di grande pressione.
Durante il suo incarico negli Stati Uniti, Farrell ha affrontato temi complessi come la crisi degli abusi, la gestione delle diocesi in contesti multietnici e le sfide della secolarizzazione. A Roma, come prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha promosso iniziative per valorizzare il ruolo dei laici e delle donne nella Chiesa, sostenendo anche la pastorale delle famiglie in situazioni difficili.
La sua nomina a Camerlengo da parte di Papa Francesco è stata interpretata come un segno di fiducia nella sua capacità di governo e nella sua integrità personale. In un momento storico in cui la Chiesa è chiamata a rinnovarsi e a rispondere alle attese dei fedeli, Farrell rappresenta una garanzia di equilibrio e trasparenza.
Il compito che attende ora il cardinale Farrell è tra i più delicati della sua carriera. Dovrà gestire la fase di transizione con sobrietà e rigore, assicurando che tutto si svolga secondo le norme e nel rispetto della memoria di Papa Francesco, il “Papa della gente”, come lo ha definito la premier italiana Giorgia Meloni.
La sua figura sarà osservata con attenzione non solo dai fedeli, ma anche dagli osservatori internazionali, mentre il Collegio dei Cardinali si prepara a eleggere il 267° successore di San Pietro. In questa fase, la Chiesa si affida alla competenza e alla discrezione di Kevin Farrell, chiamato a essere custode della continuità e garante della regolarità in un momento di grande emozione e attesa