La notizia della morte improvvisa di Graziano Fiorita, storico fisioterapista del Lecce, ha scosso profondamente il mondo del calcio italiano e la comunità salentina.
A soli 38 anni, Fiorita è stato trovato senza vita nella sua camera d’albergo durante il ritiro della squadra a Coccaglio, in provincia di Brescia, dove il gruppo si preparava per la partita contro l’Atalanta. La tragedia ha portato al rinvio immediato del match e al rientro della squadra in Puglia, lasciando un vuoto incolmabile tra staff, giocatori e tifosi.
La tragedia si è consumata nella notte tra il 23 e il 24 aprile 2025, durante il ritiro prepartita in vista della sfida contro l’Atalanta, valida per la 34ª giornata di Serie A. La squadra era arrivata a Coccaglio due giorni prima, per preparare al meglio l’importante trasferta.
Al mattino, non vedendo Fiorita presentarsi alle consuete attività, alcuni colleghi e calciatori si sono insospettiti. Dopo ripetute chiamate senza risposta, si è deciso di entrare nella sua camera d’albergo, dove purtroppo Graziano è stato trovato privo di vita.
Secondo le prime ricostruzioni, Fiorita sarebbe morto nel sonno, stroncato da un malore improvviso. La notizia ha immediatamente gettato nello sconforto l’intero gruppo squadra, che ha deciso di fare ritorno a Lecce e ha chiesto il rinvio della partita con l’Atalanta, poi prontamente accolto dalla Lega Serie A.
Il club salentino ha diffuso una nota ufficiale per esprimere il proprio dolore e la vicinanza alla famiglia di Graziano Fiorita: la moglie Azzurra, i quattro figli Carolina, Davide, Nicolò e Riccardo, la mamma Francesca e tutti i parenti. "In questo momento di dolore profondo e di totale incredulità, nel quale ogni parola sarebbe superflua, il club può solo stringersi intorno alla famiglia", si legge nel comunicato.
Numerosi sono stati i messaggi di cordoglio arrivati da tutto il mondo del calcio. Ex calciatori del Lecce come Roberto Piccoli e Gianluca Lapadula, ma anche società come la Lazio, la Cremonese e il Catanzaro, hanno voluto esprimere pubblicamente il loro affetto e il loro dolore per la scomparsa di una figura così amata e rispettata.
"Riposa in pace amico mio. Persona stupenda con un cuore immenso, sempre disponibile e pronto ad aiutare tutti. Mi mancherai fratello" — Roberto Piccoli, ex Lecce
Graziano Fiorita era molto più di un semplice fisioterapista per l’U.S. Lecce. Entrato giovanissimo nello staff sanitario della squadra, aveva seguito le orme del padre Fernando, storico massaggiatore dei giallorossi per dieci stagioni. Graziano aveva iniziato la sua carriera nel club salentino nel 1999, durante la gestione Semeraro, e da allora era diventato una presenza costante e rassicurante nello spogliatoio, stimato per la sua competenza, la sua umanità e il suo attaccamento alla maglia.
Nel corso di oltre vent’anni di servizio, Fiorita aveva attraversato tutte le epoche recenti del Lecce, vivendo promozioni, retrocessioni, gioie e dolori insieme alla squadra. Era considerato l’anima sorridente del gruppo, sempre pronto a offrire una parola di conforto o un gesto di incoraggiamento a chiunque ne avesse bisogno, dai calciatori ai colleghi dello staff.
La storia di Graziano Fiorita si intreccia profondamente con quella della sua famiglia e della città di Lecce. Aveva raccolto l’eredità del padre Fernando, scomparso nel giugno 2023, portando avanti con passione e dedizione una tradizione di servizio e amore per i colori giallorossi. Il suo contributo non era solo tecnico: Graziano era un punto di riferimento umano, un amico per molti calciatori che negli anni hanno vestito la maglia del Lecce.
Il suo sorriso, la sua disponibilità e la sua capacità di creare un clima sereno e familiare nello spogliatoio resteranno per sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di lavorare al suo fianco. La sua perdita lascia un vuoto difficilmente colmabile, non solo dal punto di vista professionale, ma soprattutto umano.
La notizia della scomparsa di Fiorita ha colpito profondamente anche la città di Lecce e la sua tifoseria. Sui social network si sono moltiplicati i messaggi di affetto e di vicinanza alla famiglia, testimonianza di quanto Graziano fosse amato non solo come professionista, ma anche come uomo. Molti tifosi hanno ricordato la sua gentilezza, la sua umiltà e la sua capacità di rappresentare i valori autentici dello sport e della leccesità.