Rosa Diletta Rossi, nata a Roma il 18 ottobre 1988, ha intrapreso il suo percorso artistico fin da giovane, entrando nella Piccola Compagnia Piero Gabrielli sotto la direzione di Roberto Gandini.
Qui ha partecipato a produzioni teatrali importanti. Il suo debutto televisivo è avvenuto nel 2010 con la miniserie Mia madre di Ricky Tognazzi, mentre nel 2012 ha esordito al cinema con Maìn – La casa della felicità di Simone Spada.
La sua carriera è proseguita con ruoli di rilievo in serie TV come Che Dio ci aiuti, Suburra – La serie e Nero a metà. Scendiamo nei dettagli della sua carriera.
Fin da giovanissima, ancora adolescente, Rosa Diletta ha sentito il richiamo del palcoscenico.
La sua avventura nel mondo della recitazione inizia infatti con la Piccola Compagnia Piero Gabrielli, un progetto importante a Roma diretto da Roberto Gandini.
È qui che muove i primi passi concreti, partecipando tra il 2008 e il 2009 a uno spettacolo intitolato "Il pedone rosso", un lavoro scritto a più mani da autori come Alessandro Berti e Giuseppe Manfridi.
Non si ferma qui: nel 2012, sempre in ambito teatrale, la vediamo al Teatro India di Roma presentare "Una cena armena" insieme a un attore del calibro di Danilo Nigrelli. Queste prime esperienze sono fondamentali, sono la classica "gavetta" che permette di capire cosa significa stare su un palco e confrontarsi con un testo e un pubblico.
Ma la passione, si sa, va coltivata con lo studio e con la formazione. Così, Rosa Diletta decide di approfondire la sua passione.
Frequenta prima un corso propedeutico presso un'istituzione prestigiosa come il Teatro Stabile di Genova, un modo per gettare basi ancora più solide. Poi si perfeziona ulteriormente a Torino e frequenta la Scuola di perfezionamento attori diretta da Jurij Ferrini. Insomma, un percorso serio per affinare la tecnica e gli strumenti del mestiere.
Dopo il teatro e lo studio, arrivano le prime occasioni davanti alla macchina da presa. Dopo qualche cortometraggio, il suo vero debutto sul grande schermo avviene nel 2012 con il film "Maìn - La casa della felicità", diretto da Simone Spada. Non è ancora la protagonista assoluta, ma interpreta un ruolo importante per la storia, quello della sorella della protagonista principale. È un primo assaggio del mondo del cinema.
Parallelamente, o quasi, arriva anche la televisione. Anzi, a dire il vero, il suo esordio sul piccolo schermo precede quello cinematografico: è il 2010 quando la vediamo nella miniserie "Mia madre" di Ricky Tognazzi, dove interpreta Lucia, la figlia dei protagonisti.
Da lì, la sua presenza in TV diventa più costante. Nel 2013 la troviamo nel cast della seconda stagione di una serie popolarissima come "Che Dio ci aiuti", nel ruolo di Chiara.
Poi arrivano due ruoli che la fanno conoscere a un pubblico ancora più ampio e la consacrano come volto noto della fiction italiana. Prima in "Suburra - La serie" (dal 2017), dove interpreta Alice, la moglie del politico Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro).
E poi, soprattutto, in "Nero a metà", dove per diverse stagioni veste i panni di Alba Guerrieri, medico legale e figlia del commissario interpretato da Claudio Amendola. Questo ruolo la fa conoscere al grande pubblico e le permette di misurarsi anche con ruoli più complessi.
Tutte queste esperienze, dal teatro giovanile ai ruoli sempre più importanti in TV e al cinema, costruiscono passo dopo passo il percorso che la porterà, nel 2023 e poi ancora nel 2025, a indossare i panni della protagonista assoluta nell'intensa serie "Maria Corleone".
Insomma, il percorso di Rosa Diletta Rossi è l'esempio classico di come si costruisce una carriera nel mondo della recitazione oggi: tanto studio all'inizio, la gavetta nelle piccole parti per imparare il mestiere e farsi notare, poi ruoli via via più importanti in serie di successo che le hanno permesso di dimostrare il suo valore, fino ad arrivare alla consacrazione con un ruolo da protagonista forte e complesso come quello di Maria Corleone.
Non è stata una passeggiata, ma un cammino fatto di costanza, impegno e talento coltivato passo dopo passo.