L’attesa per l’elezione del nuovo Papa è ormai alle battute finali. Dopo la morte di Papa Francesco il 21 aprile 2025 e la chiusura dei Novendiali, i nove giorni di lutto e preghiera, i riflettori sono puntati su Roma, dove tutto è pronto per l’inizio del Conclave. Ma quando sarà eletto il nuovo Pontefice?
Anche la durata del conclave è finita sotto la lente degli scommettitori: se fino a pochi giorni fa si prevedeva una lunga attesa per la fumata bianca, ora le previsioni puntano su una decisione rapida, probabilmente influenzate dalle recenti dichiarazioni dei cardinali elettori. I bookmaker britannici danno come probabile l’elezione del nuovo Papa già l’8 maggio, con una quota di 2,10, superando il 9 maggio, quotato a 2,75. Più lontana invece l’ipotesi che l’elezione avvenga al primo scrutinio, mercoledì 7 maggio, scenario dato a 9,50.
Negli ultimi giorni, infatti, le dichiarazioni dei porporati sembrano indicare un’intesa imminente, con l’elezione del Pontefice entro pochi scrutini. Le congregazioni generali, riprese oggi dopo una breve interruzione, sono animate da intense consultazioni per restringere il campo dei papabili su cui concentrarsi in Conclave. D’altra parte, negli ultimi cinquant’anni, l’elezione del Papa è sempre avvenuta entro otto votazioni, equivalenti a circa quattro giorni di lavoro.
Il Conclave inizierà ufficialmente mercoledì 7 maggio 2025 alle 16:30 nella Cappella Sistina, in Vaticano. In mattinata, alle 10, tutti i cardinali si riuniranno nella Basilica di San Pietro per la messa votiva “pro eligendo Papa”, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Nel pomeriggio, i 133 cardinali elettori – provenienti da 71 Paesi, con una forte rappresentanza internazionale – entreranno in processione nella Cappella Sistina, dove presteranno giuramento di segretezza e daranno inizio alle votazioni.
Il Conclave sarà presieduto dal cardinale Pietro Parolin. Le votazioni possono essere fino a quattro al giorno e, per essere eletto, un candidato deve ottenere almeno due terzi dei voti. Se dopo 33 votazioni non si raggiunge un consenso, si procede a un ballottaggio tra i due candidati più votati.
Solitamente, l’elezione avviene entro due o tre giorni, ma la durata effettiva dipende dalla rapidità con cui si formerà una maggioranza attorno a un nome. L’attesa della fumata bianca, segnale dell’elezione, tiene con il fiato sospeso milioni di fedeli in tutto il mondo.
Come ogni volta che si apre un Conclave, anche quest’anno i principali siti di scommesse internazionali e italiani hanno pubblicato quote e pronostici sui possibili successori di Papa Francesco. I nomi in cima alle preferenze sono quelli di cardinali che rappresentano diverse anime e aree geografiche della Chiesa.
In testa ai pronostici troviamo il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, considerato da molti il favorito, con quote che oscillano tra 3.90 e 4.10. Subito dietro, il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, quotato tra 5.30 e 5.80. Entrambi sono visti come figure di continuità con il pontificato di Francesco e capaci di rappresentare sia l’ala progressista sia l’universalità della Chiesa cattolica.
Tra gli outsider più accreditati figurano:
Le piattaforme di betting internazionali come William Hill e Paddy Power confermano il testa a testa tra Parolin e Tagle, con quote molto ravvicinate e una leggera preferenza per il cardinale italiano. Anche i siti italiani danno Parolin in leggero vantaggio, ma la lotta resta apertissima.
Il Conclave 2025 sarà il più internazionale della storia, con una forte presenza di cardinali nominati proprio da Papa Francesco (108 su 133). Questo potrebbe favorire candidati che incarnano lo spirito di apertura e dialogo del pontificato appena concluso, ma non si esclude una sorpresa, anche alla luce della crescente rappresentanza di Asia, Africa e America Latina.
La scelta del nuovo Papa sarà influenzata da molteplici fattori: la necessità di equilibrio tra tradizione e riforma, la gestione delle sfide globali (dalle guerre alla povertà), la capacità di dialogo tra le diverse anime della Chiesa e la pressione per una maggiore rappresentanza delle Chiese locali.