Quando si parla di conclave, il pensiero corre subito ai lunghi e spesso complessi processi che portano all’elezione di un nuovo Papa. Tuttavia, nella storia della Chiesa cattolica, non sono mancati casi in cui la scelta del Pontefice è avvenuta in tempi straordinariamente rapidi. Ma qual è stato il conclave più corto di sempre? E quanto è durato esattamente? Ecco un viaggio tra storia, curiosità e protagonisti di un evento unico.
Il conclave più breve mai registrato nella storia della Chiesa si svolse nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre 1503, durando soltanto circa dieci ore. In quell’occasione, i cardinali si riunirono per eleggere il successore di Papa Pio III, morto dopo appena 37 giorni di pontificato. La scelta cadde su Giuliano della Rovere, che divenne Papa Giulio II, uno dei Pontefici più noti e influenti del Rinascimento.
La rapidità di questo conclave fu eccezionale: i cardinali, consapevoli dell’urgenza e probabilmente già orientati verso un nome condiviso, impiegarono pochissimo tempo per raggiungere il quorum necessario. La votazione avvenne in nottata e la fumata bianca arrivò quasi immediatamente, segnando un record ancora oggi imbattuto.
Giuliano della Rovere, nato ad Albisola nel 1443, era una figura già molto influente nella Curia romana. Prima di essere eletto Papa, aveva ricoperto incarichi di grande rilievo e godeva di ampio consenso tra i cardinali. La sua elezione fu probabilmente facilitata dal fatto che molti lo consideravano l’uomo giusto per guidare la Chiesa in un momento delicato.
Giulio II è passato alla storia non solo per la rapidità della sua elezione, ma anche per il suo ruolo di mecenate delle arti e promotore di grandi opere. Fu lui a dare impulso ai lavori per la Basilica di San Pietro, a fondare i Musei Vaticani e la Guardia Svizzera, oltre a essere il patrono di artisti come Michelangelo e Raffaello.
Le ragioni della brevità di quel conclave sono molteplici. Innanzitutto, la morte improvvisa di Pio III lasciò la Chiesa in una situazione di incertezza, rendendo necessario un rapido ritorno alla normalità. In secondo luogo, Giuliano della Rovere era già considerato un “papabile” da tempo, avendo raccolto intorno a sé un forte consenso. Infine, il contesto politico e religioso dell’epoca imponeva una soluzione veloce per evitare vuoti di potere e possibili ingerenze esterne.
Sebbene il conclave del 1503 resti il più rapido di sempre, anche in tempi recenti non sono mancati conclavi particolarmente veloci. Nel 2005, ad esempio, Benedetto XVI fu eletto in sole 26 ore e quattro scrutini; nel 2013, Papa Francesco fu scelto in 36 ore e cinque scrutini. Questi casi dimostrano come, in presenza di un ampio consenso tra i cardinali, l’elezione del nuovo Pontefice possa avvenire in tempi molto brevi.
Per comprendere meglio l’eccezionalità del conclave del 1503, basta confrontarlo con il conclave più lungo della storia: quello che portò all’elezione di Papa Gregorio X, durato ben 33 mesi (dal novembre 1268 al settembre 1271). In quell’occasione, le divisioni tra i cardinali e le pressioni politiche esterne portarono a una stasi prolungata, tanto che le autorità locali decisero di murare le uscite del palazzo papale di Viterbo e persino di scoperchiare il tetto per costringere i cardinali a una decisione più rapida.
Oggi non esiste una durata fissa per il conclave: la riunione dei cardinali continua fino a quando non viene raggiunta la maggioranza dei due terzi necessaria per l’elezione del nuovo Papa. Tuttavia, nell’epoca moderna, la durata media di un conclave si attesta tra i 4 e i 5 giorni, grazie anche alle regole più stringenti e all’esperienza maturata nei secoli.