07 May, 2025 - 18:53

Cosa si dice dopo "Habemus Papam"? La formula completa

Cosa si dice dopo "Habemus Papam"? La formula completa

L’annuncio dell’elezione di un nuovo Papa è uno dei momenti più solenni e attesi nella vita della Chiesa cattolica. Dopo la fumata bianca, che segnala al mondo l’elezione del nuovo Pontefice, la folla radunata in Piazza San Pietro e milioni di fedeli collegati da ogni parte del mondo attendono trepidanti le parole che ufficializzano l’inizio di un nuovo pontificato: “Habemus Papam”. Ma qual è la formula completa che viene pronunciata? E cosa si dice esattamente dopo quelle celebri due parole?

"Habemus Papam", origine e significato della formula

La formula dell’Habemus Papam ha origini antiche, risalenti almeno al 1484, anche se alcune fonti la fanno risalire all’elezione di Papa Martino V nel 1417, che pose fine allo Scisma d’Occidente e restituì unità alla Chiesa. Il testo latino richiama volutamente il Vangelo di Luca, quando l’angelo annuncia ai pastori la nascita di Gesù: “Vi annuncio una grande gioia”. Questo legame sottolinea la dimensione di speranza e rinnovamento che accompagna ogni elezione papale.

Chi pronuncia la formula?

A pronunciare la formula è il cardinale protodiacono, il più anziano tra i cardinali dell’ordine dei diaconi. L’annuncio avviene dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, subito dopo che il nuovo Papa ha accettato l’elezione e scelto il suo nome pontificale.

"Habemus Papam", la formula completa in latino

La formula ufficiale, pronunciata in latino, è la seguente:

Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum [nome di battesimo dell’eletto in accusativo], Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem [cognome dell’eletto], qui sibi nomen imposuit [nome pontificale scelto dal nuovo Papa].

La traduzione in italiano

La formula si traduce così:

Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa! L’eminentissimo e reverendissimo signore, signor [nome dell’eletto], cardinale [cognome dell’eletto] della Santa Romana Chiesa, che ha scelto per sé il nome di [nome pontificale].

Esempio concreto: l’annuncio di Papa Francesco

Nel 2013, con l’elezione di Jorge Mario Bergoglio, la formula fu recitata così:

Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Georgium Marium Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio, qui sibi nomen imposuit Franciscum.

Tradotto:

Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa! L’eminentissimo e reverendissimo signore, signor Jorge Mario, cardinale Bergoglio della Santa Romana Chiesa, che ha scelto per sé il nome di Francesco.

Struttura della formula

La formula si compone di quattro parti fondamentali:

  • L’annuncio di gioia: Annuntio vobis gaudium magnum (“Vi annuncio una grande gioia”)
  • L’annuncio dell’elezione: Habemus Papam! (“Abbiamo il Papa!”)
  • Il nome e il cognome del nuovo Papa, con i titoli: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum [nome], Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem [cognome]
  • Il nome pontificale scelto: qui sibi nomen imposuit [nome pontificale]

Curiosità e varianti

Il nome di battesimo viene pronunciato in latino e in caso accusativo, mentre il cognome resta invariato.

Il nome pontificale può essere declinato in accusativo o genitivo latino, a seconda della tradizione seguita in quel conclave.

Dopo l’annuncio, il nuovo Papa si affaccia dalla stessa loggia per la prima benedizione Urbi et Orbi e, negli ultimi decenni, per un breve saluto personale.

Il valore simbolico della formula

L’Habemus Papam non è solo una comunicazione formale, ma un rito che sancisce la continuità della Chiesa e la sua unità dopo un periodo di sede vacante. Quelle parole, attese da milioni di fedeli, segnano l’inizio di una nuova pagina nella storia della cristianità e sono cariche di significato storico, liturgico e istituzionale.

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