07 May, 2025 - 20:43

Conclave 2025, perché la prima fumata non arriva? E' un ritardo da record nella storia

Conclave 2025, perché la prima fumata non arriva? E' un ritardo da record nella storia

La sera del 7 maggio 2025 resterà nella storia dei conclavi vaticani: alle 20.40, la tanto attesa fumata dal comignolo della Cappella Sistina non è ancora apparsa, nonostante fosse prevista per le 19. Si tratta del più grande ritardo mai registrato per la prima fumata di un conclave, lasciando decine di migliaia di persone in Piazza San Pietro e milioni di fedeli in tutto il mondo in una suspense senza precedenti.

Conclave 2025, ritardo della fumata senza precedenti

Il Conclave per l’elezione del 267esimo Papa è iniziato ufficialmente oggi pomeriggio. Dopo la messa “Pro eligendo Romano Pontifice” celebrata in mattinata, i 133 cardinali elettori sono entrati nella Cappella Sistina alle 16.30. Dopo il giuramento e la tradizionale formula “Extra omnes”, le porte si sono chiuse alle 17.46, segnando l’inizio della sessione segreta di votazione.

Secondo il calendario ufficiale comunicato dal Vaticano e dal direttore della sala stampa Matteo Bruni, la prima votazione si sarebbe dovuta concludere con una fumata “non prima delle 19”. In passato, ritardi di qualche minuto sono stati frequenti, ma mai si era arrivati a superare abbondantemente l’ora e mezza di attesa oltre l’orario previsto.

Piazza San Pietro tra attesa e incredulità

L’atmosfera in Piazza San Pietro è carica di tensione. Oltre 30mila persone si sono radunate fin dal tardo pomeriggio, molti con lo sguardo fisso sul comignolo, pronti a immortalare il momento con smartphone e telecamere. L’attesa, però, si è trasformata in stupore e crescente inquietudine man mano che le lancette scorrevano e il fumo non arrivava.

I maxischermi continuano a trasmettere immagini in diretta, ma nessuna comunicazione ufficiale è arrivata a spiegare il motivo del ritardo. Tra i fedeli si rincorrono ipotesi: c’è chi pensa a problemi tecnici, chi a lunghe discussioni tra i cardinali, chi addirittura a qualche imprevisto all’interno della Cappella Sistina. La tradizione della fumata, introdotta nel 1878 con l’elezione di Leone XIII, non aveva mai visto un’attesa così lunga per il primo scrutinio.

Un record negativo nella storia dei conclavi

Nella storia recente, la fumata del primo giorno è sempre arrivata con un margine di ritardo contenuto. Nel 2013, ad esempio, la fumata nera fu visibile alle 19.40, già considerata un’attesa lunga per i tempi vaticani. Oggi, però, il ritardo ha superato ogni precedente: alle 20.40, il fumo non si è ancora alzato dal comignolo, segnando un record negativo nella storia delle elezioni papali.

Questo insolito protrarsi dell’attesa rischia di alimentare tensioni e speculazioni, sia tra i fedeli presenti che tra gli osservatori internazionali. Non è escluso che nelle prossime ore il Vaticano diffonda una nota per chiarire le cause di questa eccezionale dilazione.

Le possibili cause: numero elevato di persone e nazionalità diverse

Al momento non ci sono spiegazioni ufficiali. La procedura della fumata è oggi altamente tecnologica: dal 2005, il sistema prevede due stufe, una per bruciare le schede e una per produrre il fumo colorato tramite una miscela chimica, proprio per evitare ambiguità e ritardi. Tuttavia, nessun sistema è infallibile e non si può escludere un problema tecnico.

Il numero elevato dei cardinali potrebbe essere una causa, così le diverse provenienze geografiche che potrebbero aver rallentato le comunicazioni.

Un’altra ipotesi riguarda la complessità della discussione interna: la prima votazione, pur essendo spesso interlocutoria, potrebbe aver richiesto tempi più lunghi del previsto per lo scrutinio, la verifica delle schede e la stesura dei verbali. In ogni caso, il silenzio che avvolge la Cappella Sistina, dove ogni comunicazione con l’esterno è interdetta, lascia spazio solo alle congetture.

 

 

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