Il primo giorno del Conclave 2025 resterà nella storia per un evento senza precedenti: la fumata nera, attesa per le 19, è arrivata solo alle 21, dopo una votazione durata ben due ore. Un ritardo record che ha sorpreso i fedeli in Piazza San Pietro e milioni di persone collegate da tutto il mondo, segnando la consultazione più lunga mai registrata per una prima votazione del Conclave.
La giornata era iniziata secondo il protocollo tradizionale. Alle 10, nella Basilica di San Pietro, si è svolta la messa “Pro eligendo Romano Pontifice”, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re, alla presenza dei 133 cardinali elettori. Nel pomeriggio, alle 16:30, i cardinali sono entrati nella Cappella Sistina, dove hanno prestato giuramento e ascoltato la meditazione del cardinale Raniero Cantalamessa. Alle 17:46, con il tradizionale “Extra omnes”, le porte della Sistina sono state chiuse, segnando l’inizio ufficiale del Conclave.
Secondo il programma, la prima votazione avrebbe dovuto concludersi con la fumata nera “poco dopo le 19”. La prassi vuole infatti che la prima giornata preveda un solo scrutinio, quasi sempre interlocutorio, che raramente porta all’elezione del nuovo Papa. Per questo, l’attesa della fumata nera era data quasi per scontata, ma nessuno poteva prevedere un simile ritardo.
Alle 19, orario previsto per la fumata, il comignolo della Cappella Sistina è rimasto silenzioso. I minuti sono passati, la folla in piazza ha iniziato a mormorare e l’attenzione dei media si è fatta sempre più intensa. Solo alle 21, dopo due ore di attesa, è finalmente apparsa la fumata nera, segnalando che nessun candidato aveva raggiunto il quorum dei 2/3 degli elettori, ovvero 89 voti su 133.
Si tratta del più grande ritardo mai registrato per una fumata del primo giorno di Conclave. In passato, le fumate sono sempre arrivate con scarti di pochi minuti rispetto agli orari annunciati, ma mai si era assistito a una dilazione di oltre due ore. Le cause di questo ritardo non sono state comunicate ufficialmente dal Vaticano, ma si ipotizza che la complessità delle procedure di scrutinio, la verifica delle schede e il rispetto rigoroso dei protocolli di segretezza abbiano richiesto più tempo del previsto.
Oltre 30mila persone erano presenti in Piazza San Pietro, molte delle quali arrivate già dal pomeriggio per assistere a questo momento storico. L’attesa si è trasformata in incredulità e crescente tensione man mano che le lancette scorrevano senza che dal comignolo si levasse alcun fumo. Anche i maxischermi e le dirette televisive hanno continuato a inquadrare il camino della Sistina, mentre sui social si sono moltiplicate le domande e le ipotesi sul motivo del ritardo.
Il Conclave segue regole antichissime, ma negli ultimi decenni la procedura delle fumate è stata resa più precisa anche grazie a innovazioni tecniche che dovrebbero ridurre al minimo i margini di errore o ritardo. La fumata nera indica che nessun candidato ha raggiunto il quorum necessario per diventare Papa, mentre la fumata bianca annuncia l’elezione del nuovo Pontefice. Da domani, 8 maggio, i cardinali si riuniranno per altre quattro votazioni al giorno, con due fumate previste: una verso le 12 e una intorno alle 19.
La fumata nera delle 21 del 7 maggio 2025 entra già nella storia come la più tardiva mai avvenuta al primo scrutinio di un Conclave. Un segnale che il cammino verso l’elezione del nuovo Papa potrebbe essere più lungo e complesso del previsto, ma anche una testimonianza della solennità e del rigore con cui la Chiesa affronta uno dei suoi momenti più delicati.