11 May, 2025 - 12:25

Bonus mamme 2025: cosa spetta? Agevolazioni, esoneri, tutele e congedi per le madri

Bonus mamme 2025: cosa spetta? Agevolazioni, esoneri, tutele e congedi per le madri

Gli strumenti che lo Stato ha messo a disposizione per le madri lavoratrici nel periodo della maternità (e non solo) sono diversi.

I bonus di cui le mamme possono beneficiare vanno dai permessi ai congedi, da indennità per le disoccupate a sgravi contributivi.

Un mix di misure che hanno l’obiettivo di sostenere le donne al lavoro e lavoratrici madri nel conciliare al meglio vita privata e professionale.

Prima di iniziare questo elenco esaustivo, rimando al video YouTube dal titolo BONUS MAMME 2025: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE!, di Martino Campioni, che spiega in modo semplice e chiaro il bonus per le mamme lavoratrici.

 

Chi ha diritto ai bonus mamme 2025

Le lavoratrici dipendenti e autonome, ma anche le disoccupate o le titolari di contratti di lavoro discontinui.

I cosiddetti bonus mamme racchiudono una serie di misure, strumenti e agevolazioni messi a disposizione dallo Stato con l’obiettivo di sostenere non solo economicamente le neo mamme, ma anche socialmente, per permettere loro di conciliare vita lavorativa e personale.

Infatti, nel 2025, il gender gap e lo stesso gender pay gap rappresentano una piaga difficile da colmare, nell’ottica di una differenza tra uomini e donne figlia di un passato che non riesce a essere estirpato.

Come funziona il congedo di maternità

Una delle principali forme di tutela per le lavoratrici madri è il congedo di maternità, durante il quale l’Inps corrisponde all’80% della retribuzione media giornaliera.

La durata è di cinque mesi complessivi: un periodo che può essere rimodulato secondo le esigenze della neo mamma. Infatti, capita spesso che venga suddiviso in due mesi prima e tre mesi dopo la data presunta del parto.

La normativa permette di iniziare a fruire del congedo anche dal mese precedente il parto. Il congedo di maternità non spetta solo alle lavoratrici dipendenti, ma anche alle autonome parasubordinate e alle libere professioniste.

Cosa spetta in caso di gravidanza a rischio

Accanto al congedo di maternità, in caso di gravidanza a rischio oppure se la mamma si trova impossibilitata a svolgere una mansione, è riconosciuta l’astensione dal lavoro.

Le lavoratrici dipendenti sono tutelate da un’estensione del periodo obbligatorio di maternità per tutta la durata dell’interdizione dettata dal medico.

Inoltre, in caso di interruzione della gravidanza spetta l’indennità prevista in caso di malattia ordinaria.

Quando l’interruzione della gravidanza avviene a partire dal 180° giorno di gestazione, oppure se si verifica un parto prematuro dopo questa soglia, la situazione viene legalmente assimilata a un parto a tutti gli effetti. Ciò significa che alla madre spetta comunque l’indennità di maternità per un periodo complessivo di cinque mesi, proprio come accade in caso di nascita a termine.

Si tratta di una tutela fondamentale per garantire il sostegno economico e psicologico alla lavoratrice, anche in caso di eventi come un’interruzione tardiva della gravidanza o una nascita prematura.

Quali indennità sono previste per le mamme disoccupate

Lo Stato tutela anche le mamme disoccupate o con contratti di lavoro atipici. Il bonus consiste in un contributo fino 2.037,00 euro, viene concesso dai Comuni e pagato dall’Inps.

Si tratta di una misura di sostegno per le madri prive di copertura previdenziale oppure con occupazioni discontinue. L’importo mensile riconosciuto nel 2025 è pari a 407,40 euro, per cinque mesi.

Tuttavia, per ottenerlo occorre soddisfare due requisiti:

  • Isee fino 20.382,90 euro;
  • Figli nati, affidati o adottati dal primo gennaio al 31 dicembre 2025.

Cos’è il bonus mamme 2025

La Legge di Bilancio 2025 prevede una misura di sostegno per le madri lavoratrici con almeno tre figli.

Il bonus mamme, disponibile fino al 31 dicembre 2026, consiste in un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali, entro 3.000 euro annui.

Una misura che si inserisce in un più ampio contesto di bonus che prevedono un aumento della busta paga: infatti, grazie allo sconto sui contributi, il netto sarà più alto.

In sintesi

Tra i principali strumenti per le mamme  ci sono congedi di maternità, indennità economiche e bonus per la conciliazione tra lavoro e vita familiare.

Le madri con almeno tre figli possono beneficiare di un esonero contributivo fino a 3.000 euro annui.
Sono previste tutele in caso di gravidanza a rischio, parto prematuro o interruzione tardiva.

Anche le mamme disoccupate possono ricevere un contributo fino a 2.037 euro. L’obiettivo è ridurre il gender gap e sostenere il ruolo delle donne nel mondo del lavoro.

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