11 May, 2025 - 11:23

Carlo Conti e la malattia che gli ha strappato il papà da piccolo

Carlo Conti e la malattia che gli ha strappato il papà da piccolo

Carlo Conti è uno dei conduttori più amati e riconoscibili della televisione italiana, noto per la sua simpatia, la professionalità e il sorriso sempre presente.

Dietro la sua carriera costellata di successi, però, si nasconde una storia familiare segnata da una perdita dolorosa e precoce: la morte del padre Giuseppe, strappato alla vita da una grave malattia quando Carlo aveva solo 18 mesi.

La malattia del padre di Carlo Conti: quando e come è morto Giuseppe?

Carlo Conti nasce a Firenze il 13 marzo 1961, figlio di Giuseppe e Lolette Conti.

La sua infanzia viene segnata da un evento tragico: il padre Giuseppe, dipendente delle ferrovie, si ammala gravemente e muore a causa di un tumore ai polmoni quando Carlo ha appena un anno e mezzo.

Questa perdita lascia un vuoto profondo nella vita del futuro conduttore, che non avrà mai la possibilità di conoscere davvero suo padre.

Il dolore per la scomparsa di Giuseppe si riflette anche nelle condizioni economiche della famiglia. La madre Lolette si trova improvvisamente sola, costretta a crescere Carlo senza il sostegno del marito.

Nonostante le difficoltà, la donna affronta la situazione con grande forza e determinazione, diventando per il figlio un punto di riferimento insostituibile.

Il ruolo fondamentale della madre Lolette

La madre Lolette, rimasta vedova giovanissima, si rimbocca le maniche e si dedica completamente al figlio. Per garantire a Carlo un futuro dignitoso, svolge diversi lavori e si impegna affinché nulla gli manchi, anche se vivono in un piccolo bilocale in affitto.

La sua disciplina e il suo rigore diventano proverbiali: Conti l’ha spesso descritta come “un generale tedesco”, sottolineando quanto fosse severa ma anche profondamente amorevole.

“Mia mamma mi fece da madre ma soprattutto da padre. Non aveva una lira. Aveva speso tutto in cure sperimentali, inutili. Avrebbe potuto gettarsi dalla finestra con me in braccio. Tornata a casa dal funerale, trovò nella cassetta della posta 500 lire. Si convinse che le avesse messe santa Rita. Trovò nella fede la forza di continuare. Dedicò la sua vita a me, mi ha trasmesso la leggerezza e l’amore per la vita, oltre all’attenzione per chi aveva meno di noi”.

Lolette non fa mai mancare a Carlo la presenza e la cura, imponendo regole precise anche nei piccoli gesti quotidiani, come l’abitudine di apparecchiare la tavola anche se erano solo in due. Questa educazione, fatta di disciplina ma anche di affetto, ha contribuito a forgiare il carattere di Conti, che ancora oggi ricorda la madre come “la mamma più forte del mondo”.

La consapevolezza della perdita

Crescere senza il padre è stato per Carlo Conti una condizione che ha imparato a comprendere pienamente solo con il passare degli anni. In diverse interviste, il conduttore ha raccontato che la reale consapevolezza dell’assenza paterna è arrivata solo intorno ai vent’anni, durante una partita di tennis con l’amico Leonardo Pieraccioni.

“Il babbo di Leonardo si è messo dalla sua parte a guardare la partita e lo incitava. Mi sono reso conto che quella figura, dietro la mia parte della rete, non c’era. È stata la prima volta che ho capito davvero che non c’era mai stata”.

Questo episodio ha segnato profondamente Conti, facendogli prendere coscienza di quanto la figura paterna fosse mancata nella sua crescita, nonostante l’amore e la dedizione della madre.

Il ricordo e la gratitudine

Nel corso degli anni, Carlo Conti ha più volte ricordato pubblicamente la madre e il padre, mostrando grande rispetto e gratitudine per il sacrificio e la forza dimostrati da Lolette. Durante la conferenza stampa del Festival di Sanremo 2025, il conduttore si è commosso parlando della madre e dei tanti lavori che aveva svolto per crescerlo dopo la morte del marito.

“Sono stato tirato su solo dalla mia mamma, dato che mio babbo morì quando avevo 18 mesi. Era una donna unica, fortissima, ed è per questo che io rispetto così tanto le donne. Mi ha insegnato il rispetto e l’onestà. Faceva un sacco di lavori per tirare su questo zuzzurellone, ma la sera non è mai mancata la tavola apparecchiata anche solo per noi due”.

Una lezione di vita

La storia di Carlo Conti è quella di una resilienza costruita sul dolore, ma anche sulla forza dell’amore materno. La malattia che ha portato via il padre Giuseppe quando Carlo era solo un bambino ha segnato profondamente la sua esistenza, ma non gli ha impedito di costruire una carriera straordinaria e una vita piena di valori.

Il ricordo di quella perdita e la gratitudine verso la madre restano, ancora oggi, tra i pilastri più importanti della sua vita.

 

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