12 May, 2025 - 18:32

IMU, TARI e bollo auto: le 5 principali novità della riforma fiscale 2025

IMU, TARI e bollo auto: le 5 principali novità della riforma fiscale 2025

Il 9 maggio 2025 sono state approvate in via preliminare le nuove regole sulla riscossione delle tasse locali, incluse IMU, TARI e bollo auto. In questa settimana, sono stati annunciati diversi provvedimenti in materia di riscossione dei tributi locali e regionali. L’obiettivo è creare un sistema più efficiente, ma anche più "morbido" nei confronti dei contribuenti in regola, e più rigoroso nei confronti dei morosi.

Tra le novità più rilevanti troviamo l’introduzione del “pignoramento sprint”, che permette di rendere esecutivo l’accertamento fiscale a soli 60 giorni dalla notifica. Vediamo insieme le principali novità previste dalla riforma.

Guida alla riforma del fisco locale 2025: cosa cambia per IMU, TARI e bollo auto

La riforma del fisco locale si basa principalmente sulla "riscossione sprint", con pignoramenti rapidi che avranno inizio già 60 giorni dopo la notifica dell'atto di accertamento. La nuova normativa non prevede il passaggio all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, il che significa che i crediti degli enti locali non saranno affidati a quest'ente, ma rimarranno sotto la gestione diretta dell'ente impositore.

Non ci saranno più le tradizionali cartelle esattoriali, ma verranno introdotti procedimenti premiali per i contribuenti che sono in regola con il pagamento delle tasse locali. Per chi risulta moroso, invece, arriveranno lettere di compliance, pensate per consentire la regolarizzazione spontanea del debito in forma agevolata.

Qual è l’obiettivo della riforma del fisco locale?

La riscossione dei tributi locali rappresenta una vera e propria sfida in alcuni casi. Il sostegno agli enti locali e regionali, attraverso una profonda riforma del sistema fiscale, si traduce in una "minaccia" per i contribuenti morosi e in un'opportunità di collaborazione per quelli in regola.

Come riportato da informazionefiscale.it, le nuove procedure di riscossione puntano a potenziare l’accertamento esecutivo, con un avanzamento delle azioni di recupero, ma anche a semplificare e rendere più agevole la risoluzione delle pendenze da parte dei contribuenti, riducendo le sanzioni per chi si regolarizza spontaneamente.

Le nuove regole fiscali previste dalla legge delega n. 111 del 2023 mirano a:

  • semplificare la gestione delle tasse per tutti i contribuenti;
  • rendere più efficiente la riscossione di IMU, TARI, multe e altri tributi comunali e regionali, come ad esempio il bollo auto, facilitando il recupero delle imposte e tasse dovute e non ancora riscosse da parte dei Comuni e delle Regioni.

Cosa cambia nei tempi e nelle modalità di riscossione dei tributi locali?

Uno degli aspetti più significativi della riforma delle imposte locali e regionali, come IMU, TARI, bollo auto e altre imposte e multe, riguarda l’accertamento esecutivo dell’imposta dovuta. Fino ad oggi, le azioni per il recupero dei debiti da parte delle casse locali e regionali erano spesso frammentarie e poco efficaci, rendendo il sistema vulnerabile su più fronti.

Con la riforma, il rischio per gli enti locali si riduce drasticamente, grazie all’introduzione di un accertamento esecutivo che avrà inizio già dopo 60 giorni, rispetto ai tradizionali 180 giorni. In pratica, il contribuente potrebbe trovarsi di fronte a una riscossione coattiva, come un pignoramento, senza la possibilità che la pendenza finisca nel dimenticatoio.

Quali sono le novità per i contribuenti in regola?

La riforma dei tributi locali e regionali (IMU, TARI, multe, bollo auto e così via) non solo rafforza la riscossione, ma rappresenta anche un’opportunità di risparmio per i contribuenti che rispettano le regole, pagando le imposte e le tasse entro le scadenze. Questa soluzione premia chi è puntuale, offrendo sconti e agevolazioni fiscali.

Inoltre, la riforma permette di mettersi in regola prima della notifica di un accertamento fiscale, grazie all’invio di lettere di compliance e avvisi bonari da parte degli enti locali. Strumenti che permetteranno ai contribuenti di pagare l’imposta dovuta con sanzioni ridotte.

Non è esclusa, inoltre, la possibilità di una "rottamazione" dei tributi per gli enti locali e le regioni, pensata per favorire la regolarizzazione dei debiti.

Come cambia il regime sanzionatorio?

Le sanzioni fiscali vengono applicate quando l’importo dovuto, ad esempio per IMU, TARI o altre imposte, non viene pagato entro i termini previsti. Il nuovo regime sanzionatorio sarà chiaro e proporzionato, con le seguenti modalità:

  • se il contribuente non dichiara la tassa (ovvero omette di dichiararne l’esistenza), la sanzione sarà pari al 100% dell’importo dovuto, ovvero il doppio di quanto avrebbe dovuto pagare;
  • se invece il contribuente dichiara un importo inferiore a quello effettivamente dovuto, la sanzione sarà del 40% in più rispetto a quanto avrebbe dovuto pagare.

Inoltre, se il fisco avvia dei controlli, il contribuente avrà la possibilità di regolarizzare la propria posizione tramite il ravvedimento operoso, pagando sanzioni ridotte, sempre che non fosse a conoscenza ufficialmente del controllo in corso.

Quando entreranno in vigore le nuove norme?

La nuova riforma della riscossione per i tributi locali e regionali sarà introdotta in due fasi:

  • dal 1° gennaio 2026, entreranno in vigore le nuove regole sulle sanzioni, comprese le modalità per richiedere il ravvedimento operoso e mettersi in regola in forma agevolata. In questa data, dovrebbero essere inviate le nuove lettere di compliance;
  • dal 1° gennaio 2027, sarà applicato il nuovo protocollo per la riscossione dei tributi locali e regionali, con l’introduzione del pignoramento sprint, che prevede l’avvio delle procedure esecutive già dopo 60 giorni dalla notifica dell’accertamento.

Per maggiori dettagli, dovremo attendere l’ufficialità dei provvedimenti, che sono ancora in fase di approvazione da parte del Parlamento.

Domande frequenti sulla riforma IMU, TARI e bollo auto: 5 risposte rapide

  1. Il pignoramento potrà avvenire prima di 3 mesi? Sì, sarà possibile dopo 60 giorni dalla notifica.
  2. Chi è in regola potrà ottenere agevolazioni fiscali? Sì, sono previsti sconti e incentivi.
  3. I tributi locali passeranno all’Agenzia delle Entrate – Riscossione? No, resteranno gestiti dagli enti locali.
  4. Sarà possibile mettersi in regola con sanzioni ridotte? Sì, con lettere di compliance e ravvedimento.
  5. Le nuove regole sono già in vigore? No, entreranno nel 2026 e 2027.
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