Il ministro della Cultura, per non dire direttamente del Minculpop, Alessandro Giuli non doveva permettersi di rispondere alle critiche di Elio Germano e agli sfottò di Geppi Cucciari; il governo Meloni, per non dire direttamente il governo fascista, non deve permettersi di fare liste di proscrizione.
L'allarme lanciato da Concita De Gregorio dalle pagine di Repubblica è fortissimo e chiarissimo: "Sto per parlare di Geppi Cucciari, Elio Germano, Massini e Montanari, di altri meno noti artisti e pensatori, una moltitudine, esclusi a priori dalla scena perché molesti, diseguali dunque privati di denari e di tribuna...".
Ma le cose stanno proprio così come dichiarato dall'ex direttrice dell'Unità? L'Italia è davvero un Paese dove vige una censura non dichiarata? L'allarme è credibile, ha fondamento?
Secondo la stampa di destra, ma anche quella appena più indipendente dai partiti della sinistra, no. Basta elencare ciò che fanno i personaggi citati da Concita De Gregorio che farebbero parte della presunta lista di proscrizione. Geppi Cucciari, ad esempio, per dirla con Maurizio Crippa del Foglio,
Geppi Cucciari a Amici in prima serata parla di Referendum "sui social parliamo di tutto...poi ci capita di votare qlc d'importante e ci asteniamo...se ti fai i cazzi tuoi prima o poi qlc si farà i tuoi e deciderà al posto tuo"
— Sirio ???? (@siriomerenda) May 10, 2025
standing ovation#geppicucciari #amici24 #11maggio pic.twitter.com/EomaQSZ0JI
E insomma: "siate folli, siate amici". E siate liberi di votare al referendum, dixit Cucciari. Anche se l'astensione in questo caso non corrisponde, come per le elezioni, a una presa di distanza dal mondo che ci gira attorno, ma è da intendere essa stessa come una scelta politica, prevista dalla Costituzione.
Ma tant'é: Cucciari è stata libera di fare il suo appello. Mentre Elio Germano, protagonista di "Berlinguer, la grande ambizione", è stato appena premiato con il David di Donatello, quindi anche lui non propriamente ridotto in un cono d'ombra. Del resto, proprio ricevendo quel premio ha criticato aspramente il governo dando origine alle polemiche di questi giorni:
ha scritto Libero, ricordando che anche Tomaso Montanari è ospite fisso dalla Gruber e a capo di una università statale e facendo tutta una lista di artisti vicini al mondo della sinistra che, per non far gridare all'allarme democratico e alle liste di proscrizione Conchita De Gregori et similia, dovrebbero essere dei veri e propri "intoccabili"
E allora, c'è chi si cura di stilare la lista di proscrizione e chi si cura di stilare la lista degli intoccabili. Ecco chi ne fa parte secondo Libero: oltre ai già citati Geppi Cucciari, Elio Germano e Tomaso Montanari, protomartiri del governo "della peggior destra d'Europa", Fabio Fazio, esiliato su Discovery a 200mila euro al mese; Luciana Littizzetto (che in Rai ne percepiva 800mila a stagione); Alessandro Gassman, "laurea verde alla Greta Thunberg Accademy" (copyright di Alessandro Gonzato); Corrado Augias; Antonio Scurati; Paolo Berizzi, il giornalista che va predicando che Ignazio La Russa non deve essere più Ignazio La Russa;
l'attore Luca Marinelli, che ha interpretato nella miniserie "M - il figlio del secolo" Mussolini rivelando che l'aveva fatto con "atroce sofferenza"; i lasettiani Lilli Gruber, Corrado Formigli e Massimo Gramellini; Elodie; i rapper Ghali e J-Ax; gli scrittori Roberto Saviano, Maurizio De Giovanni e Stefano Massini. Guai a toccarli, altrimenti scatta l'operazione-allarma democratico.