Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, il decreto legge in materia di tributi locali. Viene dato il via libera agli enti locali alla decisione di rottamazione le cartelle esattoriali autonomamente.
In questo modo, si consegna una maggiore autonomia impositiva per Regione, Province e Comuni, semplificando gli adempimenti per cittadini e imprese e, al contempo, rafforzando l’adempimento spontaneo.
In questo articolo, vediamo quali sono tutte le novità sul via libera alla rottamazione dei tributi locali dei Comuni.
Tra una rottamazione e l’altra si rischia di perdersi e il 9 maggio 2025, il Consiglio dei Ministri ha dato il primo via libera alla rottamazione delle cartelle esattoriali dei Comuni.
Approvando il diciassettesimo decreto attuativo della riforma fiscale, tra l’altro, ha previsto una maggiore autonomia fiscale per gli enti locali, semplificando, al contempo, gli adempimenti a carico dei cittadini.
Si trova, inoltre, la prima base di federalismo fiscale per le Regioni e la possibilità di introdurre autonomamente rottamazioni delle cartelle esattoriali per i tributi locali.
Pertanto, alla luce di quanto previsto dal decreto, diventa sempre più tangibile la possibilità di recuperare le entrate relative a multe e tasse non riscosse.
Gli enti locali possono promuovere il rispetto degli obblighi fiscali attraverso misure pratiche, come l'adozione di incentivi per chi opta per il pagamento tramite addebito diretto sul conto corrente.
Un'altra strategia potrebbe essere l'invio di comunicazioni informative, come lettere di compliance o avvisi bonari, al fine di ricordare ai contribuenti le scadenze e invitarli a regolarizzare la propria posizione prima di intraprendere azioni di accertamento formale.
I Comuni, le Regioni e le Province potranno ridurre o azzerare le sanzioni e gli interessi dovuti sulle loro entrate, comprese quelle patrimoniali e al centro di contenziosi. Le uniche escluse riguardano l’lrap, le compartecipazioni e le addizionali.
Come già detto, i Comuni potranno introdurre rottamazioni e ridurre sanzioni e interessi, incentivando l’adempimento spontaneo a livello territoriale.
In piena autonomia, potranno introdurre sistemi premiali e inviare lettere di compliance e avvisi bonari.
Le modalità concrete di attuazione saranno stabilite attraverso decreti successivi del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), che avverranno dopo un confronto con le parti coinvolte.
Il decreto prevede sanzioni più proporzionate per l'Imu, la Tari, l'imposta di soggiorno e il contributo di sbarco. Inoltre, gli adempimenti Imu saranno semplificati con un unico modello telematico.
Secondo le previsioni contenute nel decreto, ciascun Ente locale potrà prevedere sanatorie mirate sui tributi di sua competenza. Inoltre, come già detto, i Comuni potranno cancellare o ridurre gli interessi e le sanzioni su tutti quei debiti che sono, ormai, difficilmente recuperabili.
Tuttavia, il decreto impone alcuni vincoli:
A queste due, si aggiunge l’esclusione dell’Irap e delle imposte di compartecipazione. Se il Governo introdurrà nuove rottamazioni fiscali, anche i comuni potrebbero applicarle per garantire un trattamento equo.
I regolamenti locali saranno validi con la sola pubblicazione online e inviati al MEF per scopi statistici.
Dovranno anche prevedere modalità digitali per l'adesione, segnando un passo verso un federalismo fiscale più collaborativo e flessibile.
In modo particolare per le Regioni, il decreto introduce l’accertamento esecutivo. Si tratta di un tassello molto importante che va ad accelerare notevolmente i tempi necessari alla riscossione.
Sempre in tema per le Regioni, è previsto un cambiamento radicale del bollo auto che dovrà essere pagato in un’unica soluzione.