Chi si accinge ad acquistare la prima casa può contare su validi sostegni che rappresentano una grande opportunità. I bonus prima casa consentono di avere un buon risparmio, soprattutto considerando che, quando si è giovani (ma anche dopo), l’acquisto della prima casa rappresenta un passo importante nella costruzione della propria vita.
Ci sono, però, alcune situazioni che continuano a far insorgere dubbi come il caso dell’acquisto contemporaneo di due immobili. È possibile usufruire del bonus su entrambi?
In questo articolo, spieghiamo cosa prevede la giurisprudenza in merito.
Nel 2025, sono confermate le riduzioni dell’imposta nel caso di acquisto di un immobile da destinare a prima casa.
Se il venditore è un privato oppure un’impresa, il bonus prevede un risparmio sulle imposte, nelle seguenti misure:
Se, invece, il venditore è un’impresa con la compravendita soggetta a Iva, si applica l’aliquota del 4% e le imposte ammontano a 200 euro ciascuna.
Potrebbe sembrare inusuale, ma per una strana combinazione, alcuni cittadini potrebbero trovarsi ad acquistare, contemporaneamente, due immobili.
Le agevolazioni prima casa, anche in questa circostanza particolare, continuano a essere un’ottima opportunità di risparmio.
Per l’acquisto simultaneo di due immobili, si può comunque beneficiare del bonus nel rispetto di alcune condizioni per non rischiare multe e sanzioni.
La normativa, come vedremo meglio, consente ai contribuenti di ottenere l’agevolazione su entrambi gli immobili. È fondamentale l’accorpamento dei due in tempi brevi. Detto in parole povere, il bonus è possibile solo se i due immobili vengono uniti per diventare un’unica unità immobiliare.
Si pensi, ad esempio, a chi acquista due appartamenti nello stesso pianerottolo. Accorparli, con tutta probabilità, è già nelle intenzioni dell’acquirente per trasformare due piccole case in un’immobile più ampio e spazioso.
Si può beneficiare del bonus prima casa anche per l’acquisto simultaneo di due immobili. Una novità che viene incontro ai cittadini che hanno acquisto contemporaneamente due case e vorrebbero usufruire del bonus su entrambi.
Affinché ciò sia possibile è necessario che gli immobili vengano accorpati strutturalmente e catastalmente.
Sull’argomento è intervenuta la stessa Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 8139 del 27 marzo 2025.
La Cassazione ha stabilito che se una persona compra due case insieme usando le agevolazioni prima casa per entrambe, l’Agenzia delle Entrate ha tempo per fare controlli solo dopo che sono passati tre anni dalla registrazione dell’acquisto.
Una possibilità ammessa con diversi documenti per stabilire che l’agevolazione è disponibile su entrambe le case alle seguenti condizioni:
Qualora l’accorpamento non sia realizzato nei tre anni, allora il contribuente rischia la revoca delle agevolazioni già ottenute.
La revoca, però, non ricade su entrambi gli immobili, ma solo su uno se i requisiti erano presenti per almeno una delle due case. In quel caso, l’agevolazione non si può revocare.
Pertanto, per avviarci alle conclusioni ricordiamo che entro tre anni dalla registrazione dell’atto, il Fisco può effettuare i controlli necessari per verificare che tutto sia in ordine e che si rispettino i requisiti necessari.
Inoltre, entro sempre tre anni, il contribuente che ha usufruito del bonus prima casa per due immobili acquistati contemporaneamente deve procedere l’unificazione degli stessi.
Rispettando le suddette condizioni si potranno evitare sanzioni e, ovviamente, mantenere il diritto all’agevolazione.
Il bonus prima casa offre significativi vantaggi fiscali per chi acquista la prima abitazione, con riduzioni sulle imposte di registro, ipotecarie e catastali.
È possibile usufruire di questa agevolazione anche per l’acquisto simultaneo di due immobili, a condizione che vengano successivamente uniti in un’unica unità abitativa.
La giurisprudenza stabilisce che, se l’accorpamento non avviene entro tre anni, si rischia la revoca del bonus su uno dei due immobili, ma non su entrambi.
La Corte di Cassazione ha confermato che i controlli fiscali possono avvenire solo dopo tre anni. Il contribuente è responsabile della prova dell'unificazione degli immobili.