14 May, 2025 - 14:11

I fratelli Menendez potrebbero ottenere la libertà condizionata

I fratelli Menendez potrebbero ottenere la libertà condizionata

Dopo più di trent’anni dietro le sbarre, il caso dei fratelli Menendez (tornato alla ribalta per la docuserie Netflix di successo) torna a far discutere.

Lyle ed Erik, condannati all’ergastolo per aver ucciso brutalmente i genitori nella loro villa di Beverly Hills, potrebbero ora godere della libertà condizionata.

Un cambiamento che potrebbe riscrivere il destino di uno dei processi più discussi degli anni '90. Analizziamo i dettagli.

Libertà condizionata per i fratelli Menendez?

Erik e Lyle Menéndez, condannati per l'omicidio dei genitori José e Kitty uccisi brutalmente e senza pietà nel 1989, è tornato alla ribalta in questi giorni perché si vocifera che i due assassini possano essere liberati.

La tragica vicenda ebbe inizio nell'agosto del 1989, quando José e Kitty Menéndez furono brutalmente assassinati nella loro lussuosa villa di Beverly Hills. Fu Lyle a chiamare la polizia. Quando gli agenti arrivarono si trovarono davanti una scena raccapricciante: il padre colpito sei volte, la madre dieci.

Inizialmente si penso a una rapina finita in tragedia e i due ragazzi non furono sospettati. Furono arrestati solo un anno dopo, quando emersero registrazioni di sedute terapeutiche in cui confessavano i delitti al loro psicologo.

Il processo che ne seguì fu uno dei più seguiti e discussi d'America. Erik e Lyle accusarono i genitori di anni di terribili abusi fisici, emotivi e sessuali, sostenendo di aver agito per disperazione e paura. Nonostante queste affermazioni, nel 1996, al termine di un secondo processo (il primo si era concluso con una giuria bloccata), furono entrambi giudicati colpevoli di omicidio di primo grado e condannati all'ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. 

Nell'ottobre 2024, però, l'ufficio del Procuratore Distrettuale di Los Angeles chiese una riduzione della pena per Erik e Lyle, riconoscendo il peso delle nuove prove sugli abusi paterni, sul delitto.

La svolta decisiva, però, è arrivata nel maggio 2025, quando un giudice ha ufficialmente ricondannato i fratelli a 50 anni di reclusione, rendendoli così idonei a richiedere la libertà vigilata.

Ad oggi, infatti, dopo aver scontato 30 anni di reclusioni è un loro diritto richiedere la libertà condizionata. Presto i due fratelli potrebbero lasciare la prigione. Si attende a breve l'udienza.

Il procuratore Hochman ha dichiarato pubblicamente che non sosterrà la liberazione dei fratelli, sebbene la decisione finale spetterà a un giudice.

L'esposizione mediatica dei Menendez

L'eco del caso Menéndez ha risuonato a lungo nella cultura popolare, con riferimenti in serie TV di successo come "Law & Order" e persino "Willy, il principe di Bel-Air".

Più recentemente, il produttore Ryan Murphy, già dietro "The People v. OJ Simpson: American Crime Story", ha riportato l'attenzione sulla vicenda, prima con la serie "Law & Order: True Crime — The Menéndez Murders" nel 2017 e poi con la seconda stagione della sua acclamata serie "Monsters", dedicata proprio a Erik e Lyle.

Un tassello importante è emerso nel 2023 con la docuserie "Menéndez + Menudo: Boys Betrayed", in cui Roy Rosselló, ex membro della boy band Menudo, ha dichiarato di essere stato abusato da adolescente da José Menéndez.

Queste accuse, insieme a una lettera inedita di Erik al cugino in cui descriveva gli abusi subiti dal padre mesi prima degli omicidi, sono confluite in una nuova istanza di revisione. 

L'opinione pubblica sui Menéndez resta divisa. L'ex reporter Alan Abrahamson li definisce "abili bugiardi" e manipolatori, un pericolo sottovalutato. L'ex detective Tom Linehan concorda, considerandoli assassini spietati, mossi dal denaro e pronti a eliminare chiunque li ostacoli per ottenere ciò che vogliono.

La storia dei fratelli Menéndez, dunque, sembra lontana dalla sua conclusione. Vi terremo aggiornati sulle prossime novità giudiziarie.

AUTORE
foto autore
Immacolata Duni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE