Il Milan Futuro, la seconda squadra rossonera, è diventato il primo club “B” italiano a retrocedere dal calcio professionistico dopo la sconfitta nei playout contro la SPAL. Fino alla scorsa stagione, una squadra Under 23 retrocessa dalla Serie C veniva automaticamente cancellata e, per poter tornare tra i professionisti, avrebbe dovuto ricominciare l’iter di affiliazione o sperare in un ripescaggio.
Dal 2024, però, la FIGC ha introdotto una novità: le squadre B retrocesse possono continuare a partecipare alla Serie D senza perdere il titolo sportivo, permettendo così la continuità del progetto anche tra i dilettanti.
Per la stagione 2025/2026, la FIGC ha confermato i criteri già applicati nella scorsa annata: in caso di posti vacanti nell’organico della Serie C (ad esempio per fallimenti o esclusioni), la priorità per il ripescaggio è data nell’ordine a:
Questo significa che, se si liberasse un posto in Serie C, la prima a essere presa in considerazione sarebbe una seconda squadra di Serie A, come il Milan Futuro, a patto che presenti regolare domanda e rispetti tutti i requisiti economici e strutturali previsti (tra cui una fideiussione e un contributo economico significativo).
La graduatoria delle seconde squadre viene stilata secondo criteri oggettivi:
Il Milan Futuro, in quanto seconda squadra di un club di Serie A, rientra quindi a pieno titolo tra le società che possono essere ripescate, sempre che si verifichi una vacanza di organico e che la squadra presenti la domanda nei tempi e con la documentazione richiesta.
Tuttavia, la possibilità di ripescaggio non è automatica. Deve verificarsi una delle seguenti condizioni:
Inoltre, la domanda di ripescaggio deve essere corredata da garanzie economiche e finanziarie, come previsto dal Sistema delle Licenze Nazionali.
Sì, il Milan Futuro può essere ripescato in Serie C, ma solo se si libereranno posti nell’organico e se la società presenterà domanda rispettando tutti i requisiti e le tempistiche. La priorità per il ripescaggio spetta proprio alle seconde squadre di Serie A, come stabilito dal regolamento FIGC. Tuttavia, la procedura non è automatica e dipende da vari fattori, tra cui la presenza di altri club candidati e il rispetto delle norme federali.