Due funzionari israeliani sono stati uccisi in una sparatoria avvenuta la sera del 21 maggio nei pressi del Capital Jewish Museum di Washington. Le autorità hanno arrestato un sospettato e le indagini sono tuttora in corso. L’episodio ha suscitato reazioni a livello internazionale, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza e sull’antisemitismo.
Due funzionari dell'ambasciata israeliana a Washington sono stati uccisi in una sparatoria fuori dal Capital Jewish Museum. Nella serata del 21 maggio, l'American Jewish Committee stava organizzando un evento per giovani professionisti.
Verso le 21:15 ora locale, quando si sono sentiti degli spari all’esterno dell’edificio, l'evento era appena terminato, riferisce la CNN riportando le parole dei testimoni oculari.
Stando a quanto riferito dalle forze dell’ordine, l’aggressore è stato notato mentre si aggirava fuori dal museo poco prima della sparatoria. In seguito, si è avvicinato a un gruppo di quattro persone e ha iniziato a sparare con una pistola. Successivamente è entrato all’interno del museo, dove è stato bloccato.
Le vittime sono state identificate come Yaron Lischinsky, 30 anni, e Sarah Lynn Milgrim, 26 anni. La coppia stava uscendo dall'evento, ha riferito la polizia.
Secondo quanto riportato da Axios, Lischinsky possedeva la doppia cittadinanza, israeliana e tedesca. Stando a quanto indicato sul suo profilo LinkedIn, Lischinsky ha ricoperto il ruolo di assistente alla ricerca presso l’ambasciata israeliana a Washington a partire da settembre 2022. Milgrim, invece, era impiegata presso la stessa sede diplomatica dal novembre 2023, nel Dipartimento di diplomazia pubblica.
Yaron and Sarah were our friends and colleagues. They were in the prime of their lives.
— Embassy of Israel to the USA (@IsraelinUSA) May 22, 2025
This evening, a terrorist shot and killed them as they exited an event at the Capital Jewish Museum in DC.
The entire embassy staff is heartbroken and devastated by their murder. No words… pic.twitter.com/2HytKDp8Fr
L'ambasciatore israeliano Yechiel Leiter ha affermato che la giovane coppia aveva in programma di fidanzarsi la prossima settimana a Gerusalemme:
Il principale sospettato dell'attacco mortale è stato identificato come Elias Rodriguez. Il 30enne è di Chicago, Illinois.
L'American Osteopathic Information Association, organismo dedicato alla rappresentanza e al supporto della professione osteopatica, ha confermato che Rodriguez faceva parte del proprio staff.
Le autorità hanno riferito di aver sentito l'uomo gridare "Liberate la Palestina" mentre era sotto custodia.
L'uomo non era precedentemente noto alla polizia. È stato interrogato dalla polizia di Washington e dall'FBI. Le autorità ritengono che fosse l’unico uomo armato e hanno affermato che non sussisteva alcuna minaccia attiva.
Le indagini sono ancora in corso ed è stata rinvenuta un'arma sul posto.
Il presidente americano, Donald Trump, ha affermato, in un post su TruthSocial, che "l'odio e il radicalismo non hanno posto negli Stati Uniti". Allo stesso tempo, anche numerosi leader europei hanno condannato la sparatoria riportando lo stesso messaggio: non c'è posto per l'odio.
Dopo la sparatoria a Washington, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato di aver ordinato il rafforzamento della sicurezza presso le sedi diplomatiche israeliane nel mondo. Il ministero degli Esteri israeliano, invece, ha espresso le sue preoccupazioni durante una conferenza stampa a Gerusalemme.
La sparatoria avvenuta il 21 maggio a Washington potrebbe contribuire ad alimentare il dibattito interno negli Stati Uniti sul conflitto in corso a Gaza, in un clima già segnato da forti polarizzazioni tra chi appoggia Israele e chi manifesta solidarietà verso i manifestanti pro-palestinesi.