La crisi umanitaria nella Striscia di Gaza si aggrava ogni giorno di più, mentre il blocco degli aiuti e il conflitto prolungato hanno messo a dura prova la popolazione civile. In un contesto segnato da violenze crescenti e negoziati falliti, emergono dati drammatici sul costo umano della guerra, con i più vulnerabili che pagano il prezzo più alto.
Undici settimane di blocco degli aiuti nella Striscia di Gaza. I primi camion sono entrati solo all’inizio della settimana del 19 maggio, nel pieno di una crisi umanitaria che colpisce 2,2 milioni di abitanti. Le organizzazioni presenti sul campo denunciano che si tratta di una “goccia nell’oceano” rispetto ai reali bisogni della popolazione.
Israele ha iniziato a limitare severamente il flusso degli aiuti umanitari il 2 marzo, mentre era ancora in vigore una fragile tregua. Ma la situazione è precipitata rapidamente dopo il lancio di una nuova operazione militare israeliana il 18 marzo. L'inizio della nuova ondata di attacchi e i falliti tentativi di mediazione per prolungare l'accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi hanno fatto svanire le speranze di una pace nell'enclave. Le autorità di Tel Aviv hanno giustificato il blocco affermando che Hamas ha sistematicamente intercettato e dirottato gli aiuti destinati ai civili.
Nel tentativo di riorganizzare la risposta umanitaria, Israele ha annunciato l’intenzione di affidare la gestione degli aiuti a un nuovo soggetto internazionale. La Gaza Humanitarian Foundation dovrebbe sostituire le agenzie umanitarie attualmente attive nella Striscia. Tuttavia, questa scelta ha suscitato numerose perplessità, sia per la mancanza di trasparenza sulla struttura della fondazione, sia per le incertezze legate alla sua reale capacità operativa.
La comunità umanitaria internazionale resta in allerta, mentre la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto anche sul piano dell’assistenza.
Oltre alle crescenti pressioni della comunità internazionale per riavviare il flusso degli aiuti umanitari verso Gaza, un recente rapporto del Programma Alimentare Mondiale (WFP) ha denunciato che l’intera popolazione dell’enclave è a rischio carestia, sollecitando un intervento immediato ed efficace.
????Report: The entire Gaza Strip is at risk of famine.
— World Food Programme (@WFP) May 12, 2025
Without immediate action, the critical lack of supplies in Gaza will push food insecurity, acute malnutrition and mortality levels past the famine thresholds within the next 5 months.
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In questo contesto drammatico, il 23 maggio, il Coordinamento e facilitazione degli aiuti umanitari per Gaza (Cogat) ha annunciato l’ingresso nella striscia di 107 camion carichi di cibo, farina, farmaci e attrezzature mediche attraverso il valico di Kerem Shalom. Tuttavia, resta ancora poco chiaro quanti di questi aiuti siano effettivamente giunti alla popolazione palestinese. Le organizzazioni umanitarie presenti sul campo hanno inoltre espresso preoccupazione per il rischio di saccheggi e per la fragilità delle modalità di distribuzione.
????107 trucks carrying humanitarian aid by the UN and the international community, including flour, food, medical equipment and pharmaceutical drugs, were transferred yesterday (May 22) via the Kerem Shalom Crossing into the Gaza Strip after security inspection.
— COGAT (@cogatonline) May 23, 2025
We will continue…
La mancanza di aiuti umanitari nell'enclave ha segnato il peggior periodo degli oltre 19 mesi di guerra. Il ministro della Sanità dell'enclave ha annunciato il 22 maggio che, negli ultimi giorni, 29 bambini e anziani hanno perso la vita a causa della fame.
Le Nazioni Unite denunciano che migliaia di persone sono a rischio. Il capo dei soccorsi delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, ha affermato in un’intervista alla BBC che la carestia ha messo a rischio la vita di 14mila bambini.
Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha esortato Israele a porre immediatamente fine alla guerra a Gaza.
"È ingiusto usare il cibo come arma. È davvero ingiusto trasformare le attrezzature mediche in un'arma", ha dichiarato Tedros durante l'Assemblea Mondiale della Sanità tenutasi a Ginevra. Nonostante le crescenti critiche internazionali, Israele ha chiesto nuove evacuazioni nella Striscia di Gaza settentrionale.