23 May, 2025 - 13:37

A Gaza si muore di fame: l’ONU lancia l’allarme, vittime soprattutto bambini e anziani

A Gaza si muore di fame: l’ONU lancia l’allarme, vittime soprattutto bambini e anziani

La crisi umanitaria nella Striscia di Gaza si aggrava ogni giorno di più, mentre il blocco degli aiuti e il conflitto prolungato hanno messo a dura prova la popolazione civile. In un contesto segnato da violenze crescenti e negoziati falliti, emergono dati drammatici sul costo umano della guerra, con i più vulnerabili che pagano il prezzo più alto.

Gaza, entrano i camion di aiuti ma è “una goccia nell’oceano”

Undici settimane di blocco degli aiuti nella Striscia di Gaza. I primi camion sono entrati solo all’inizio della settimana del 19 maggio, nel pieno di una crisi umanitaria che colpisce 2,2 milioni di abitanti. Le organizzazioni presenti sul campo denunciano che si tratta di una “goccia nell’oceano” rispetto ai reali bisogni della popolazione.

Israele ha iniziato a limitare severamente il flusso degli aiuti umanitari il 2 marzo, mentre era ancora in vigore una fragile tregua. Ma la situazione è precipitata rapidamente dopo il lancio di una nuova operazione militare israeliana il 18 marzo. L'inizio della nuova ondata di attacchi e i falliti tentativi di mediazione per prolungare l'accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi hanno fatto svanire le speranze di una pace nell'enclave. Le autorità di Tel Aviv hanno giustificato il blocco affermando che Hamas ha sistematicamente intercettato e dirottato gli aiuti destinati ai civili.

Nel tentativo di riorganizzare la risposta umanitaria, Israele ha annunciato l’intenzione di affidare la gestione degli aiuti a un nuovo soggetto internazionale. La Gaza Humanitarian Foundation dovrebbe sostituire le agenzie umanitarie attualmente attive nella Striscia. Tuttavia, questa scelta ha suscitato numerose perplessità, sia per la mancanza di trasparenza sulla struttura della fondazione, sia per le incertezze legate alla sua reale capacità operativa.

La comunità umanitaria internazionale resta in allerta, mentre la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto anche sul piano dell’assistenza.

Emergenza umanitaria a Gaza

Oltre alle crescenti pressioni della comunità internazionale per riavviare il flusso degli aiuti umanitari verso Gaza, un recente rapporto del Programma Alimentare Mondiale (WFP) ha denunciato che l’intera popolazione dell’enclave è a rischio carestia, sollecitando un intervento immediato ed efficace.

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Il 25 aprile, il WFP ha esaurito le sue ultime scorte alimentari per supportare le cucine per pasti caldi destinate alle famiglie. Quasi un mese prima, tutti i 25 panifici supportati dal WFP avevano chiuso per esaurimento della farina di grano e del combustibile per cucinare.

In questo contesto drammatico, il 23 maggio, il Coordinamento e facilitazione degli aiuti umanitari per Gaza (Cogat) ha annunciato l’ingresso nella striscia di 107 camion carichi di cibo, farina, farmaci e attrezzature mediche attraverso il valico di Kerem Shalom. Tuttavia, resta ancora poco chiaro quanti di questi aiuti siano effettivamente giunti alla popolazione palestinese. Le organizzazioni umanitarie presenti sul campo hanno inoltre espresso preoccupazione per il rischio di saccheggi e per la fragilità delle modalità di distribuzione.

Guerra e fame a Gaza: 29 morti 

La mancanza di aiuti umanitari nell'enclave ha segnato il peggior periodo degli oltre 19 mesi di guerra. Il ministro della Sanità dell'enclave ha annunciato il 22 maggio che, negli ultimi giorni, 29 bambini e anziani hanno perso la vita a causa della fame.

Le Nazioni Unite denunciano che migliaia di persone sono a rischio. Il capo dei soccorsi delle Nazioni Unite, Tom Fletcher, ha affermato in un’intervista alla BBC che la carestia ha messo a rischio la vita di 14mila bambini.

Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha esortato Israele a porre immediatamente fine alla guerra a Gaza.

"È ingiusto usare il cibo come arma. È davvero ingiusto trasformare le attrezzature mediche in un'arma", ha dichiarato Tedros durante l'Assemblea Mondiale della Sanità tenutasi a Ginevra. Nonostante le crescenti critiche internazionali, Israele ha chiesto nuove evacuazioni nella Striscia di Gaza settentrionale.

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