Ornella Vanoni, una delle voci più iconiche della musica italiana, nasce il 22 settembre 1934 a Milano in una famiglia altoborghese che ha profondamente influenzato la sua formazione artistica e umana. I suoi genitori, Nino e Mariuccia Vanoni, rappresentavano l'alta borghesia milanese dell'epoca, con un background imprenditoriale che garantiva alla famiglia una posizione sociale privilegiata, pur attraversando le difficoltà del periodo bellico.
Nino Vanoni era un industriale farmaceutico di successo che aveva costruito un impero economico nel settore dei prodotti farmaceutici. La famiglia Vanoni possedeva due eleganti case in stile Liberty a Milano: una del 1902 situata in via Petrarca 16 e l'altra del 1907 in via Spadari 7, testimonianza del benessere economico raggiunto dall'imprenditore. Questo patrimonio immobiliare rappresentava non solo il successo professionale di Nino, ma anche il prestigio sociale della famiglia nel capoluogo lombardo.
L'attività imprenditoriale di Nino Vanoni nel settore farmaceutico lo collocava tra i protagonisti dell'industria milanese del primo Novecento. Tuttavia, la Seconda Guerra Mondiale rappresentò un periodo drammatico per l'attività familiare: durante il conflitto, l'industriale vide due delle sue fabbriche completamente distrutte dai bombardamenti alleati. Questo evento traumatico costrinse la famiglia a trasferirsi temporaneamente a Varese, dove possedevano proprietà e dove Ornella trascorse parte della sua infanzia durante gli anni più difficili del conflitto.
Nonostante il successo professionale, Nino Vanoni era descritto dalla figlia come una persona "estremamente fragile" e affetta da depressione. Ornella ricordava il padre come qualcuno che "aveva qualcosa che non andava", riferendosi probabilmente ai suoi problemi psicologici che all'epoca non venivano adeguatamente riconosciuti o trattati. Questa fragilità emotiva del padre ha avuto un impatto significativo sulla formazione caratteriale di Ornella, contribuendo forse a quella sensibilità artistica che l'avrebbe poi contraddistinta.
Durante i bombardamenti di Varese, Nino Vanoni dimostrava il suo amore paterno in modo tangibile e coraggioso:
Mariuccia Vanoni rappresentava il prototipo della signora dell'alta borghesia milanese degli anni Trenta.
Il momento della nascita di Ornella rivela già alcuni aspetti del carattere di Mariuccia: quando la bambina venne alla luce "col forcipe" dopo tre giorni di travaglio, pesando tre chili e con i capelli scuri, "pare abbia pianto anche mamma Mariuccia, la immaginava differente". Questo episodio, raccontato più volte nelle biografie dell'artista, suggerisce che Mariuccia avesse delle aspettative specifiche riguardo alla figlia che non corrispondevano alla realtà.
Mariuccia Vanoni si occupava dell'educazione di Ornella secondo i canoni dell'alta borghesia dell'epoca. Fu lei a iscrivere la figlia prima dalle Orsoline e successivamente in vari collegi internazionali in Svizzera, Francia e Inghilterra, dove Ornella imparò diverse lingue straniere (tedesco, francese e inglese).
Un dettaglio significativo del rapporto madre-figlia emerge da un ricordo di Ornella:
La madre trasmetteva alla figlia l'importanza di mantenere sempre una certa eleganza e compostezza, principi che Ornella avrebbe mantenuto per tutta la vita.
Il rapporto di Ornella Vanoni con i suoi genitori è stato caratterizzato da una complessità emotiva che ha profondamente influenzato la sua personalità artistica e la sua vita sentimentale. Con il padre Nino, Ornella ha vissuto un legame intenso e ambivalente, ha confessato in diverse interviste. Questo rapporto di "amore e odio" nasceva dalla profonda ammirazione che nutriva per il padre, che vedeva come "un principe azzurro", ma anche dalla frustrazione per la sua fragilità emotiva e i suoi problemi depressivi.
L'atteggiamento protettivo del padre ha avuto conseguenze durature sulla vita sentimentale di Ornella:
La crescita in un ambiente altoborghese ha influenzato profondamente la percezione che Ornella aveva di se stessa e del mondo.
L'essere figlia unica in una famiglia benestante ma emotivamente complessa ha contribuito a sviluppare quella sensibilità malinconica che diventerà un tratto distintivo della sua arte.
L'esperienza della guerra ha rafforzato i legami familiari e ha mostrato ad Ornella l'aspetto più nobile del carattere paterno. Durante i bombardamenti, il coraggio di Nino nel proteggere fisicamente la famiglia ha lasciato un'impressione indelebile nella memoria della figlia.
Il patrimonio economico familiare, pur garantendo un'infanzia privilegiata, ha subito contraccolpi significativi a causa della guerra e delle vicissitudini successive. Ornella stessa ha dovuto affrontare difficoltà economiche in età adulta, arrivando a vendere la bella casa di largo Treves e ritrovandosi "con trenta euro sul conto" a causa di "ragioni di famiglia".