I lavoratori dipendenti neoassunti che trasferiscono la propria residenza possono beneficiare del bonus affitto.
Con la pubblicazione della circolare n. 4, il 16 maggio 2025, l’Agenzia delle Entrate interviene fornendo tutti i chiarimenti necessari sul bonus affitto e sulla manutenzione della casa da riconoscere ai neoassunti.
In questo articolo, partendo dai chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, spieghiamo quali sono i requisiti per il bonus, il rimborso, le detrazioni e la compatibilità con le altre agevolazioni.
Prima di passare al testo, ti consiglio la visualizzazione del video YouTube di Angelo Greco, per avere una panoramica precisa e completa sui requisiti, l'esenzione tutte le informazioni utili sul bonus.
La Legge di Bilancio 2025 ha previsto il bonus affitto per sostenere le spese extra sostenute dai lavoratori dipendenti neoassunti a fronte di un trasferimento dalla propria residenza.
Si tratta di un incentivo nelle politiche di welfare per favorire nuove assunzioni e, al contempo, sostenere i giovani neoassunti.
Il bonus affitto per i lavoratori fuori sede rientra nella famiglia dei fringe benefit. Per ottenerlo, occorre rispettare alcuni requisiti:
Va fatta una precisazione sulla soglia reddituale che si riferisce esclusivamente al lavoro dipendente. Ciò significa che vanno esclusi redditi soggetti a tassazione separata.
Per i lavoratori in possesso dei requisiti richiesti, è prevista la possibilità di ricevere un contributo per l’affitto sotto forma di fringe benefit.
Il beneficio può essere erogato per un periodo massimo di 24 mesi, a partire dalla data di assunzione.
Sebbene il rimborso dell’affitto rientri tra i fringe benefit, per questa specifica agevolazione si applica una disciplina diversa in caso di superamento del limite annuo di 5.000 euro.
In generale, la normativa prevede che, se si oltrepassa questo tetto, l’intero valore dei fringe benefit venga tassato come reddito da lavoro dipendente.
Tuttavia, per il rimborso dell’affitto vale una regola più favorevole: si applica la tassazione solo sulla parte che supera i 5.000 euro, mentre l’importo entro questo limite resta esente. In pratica, si tratta di una franchigia, e non di una soglia oltre la quale l’intero beneficio diventa imponibile.
Nel 2025, i lavoratori neoassunti che ricevono un bonus affitto dal datore di lavoro potranno, in alcuni casi, beneficiare anche delle detrazioni fiscali previste per chi vive in affitto.
A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate, specificando che il beneficio può essere richiesto solo se il contributo aziendale non copre l’intero importo del canone.
Se una parte dell’affitto resta a carico del lavoratore, quest’ultimo potrà indicarla nella dichiarazione dei redditi e beneficiare della relativa detrazione.
Diversamente, se il rimborso del datore di lavoro copre per intero la spesa sostenuta, non sarà possibile cumulare anche lo sconto fiscale previsto per gli inquilini.
Il datore di lavoro può rimborsare, entro il limite di 5.000 euro previsto per i fringe benefit, anche una parte delle spese sostenute dal lavoratore neoassunto per la manutenzione della casa. Se queste spese danno diritto al bonus ristrutturazioni, bisogna però fare attenzione.
La parte rimborsata dal datore di lavoro non è considerata ai fini della detrazione fiscale. Il lavoratore potrà comunque beneficiare della detrazione del 50% prevista dal bonus ristrutturazioni, ma solo sulla quota di spesa che ha pagato di tasca propria.
Un elemento fondamentale chiarito dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate riguarda l’esclusione della possibilità di cumulare i fringe benefit con altre agevolazioni fiscali, soprattutto in ambito edilizio.
Se un dipendente riceve dal datore di lavoro un rimborso per spese legate alla casa, tali costi, essendo già rimborsati come fringe benefit, non possono essere portati in detrazione. Questo vale anche per le agevolazioni per ristrutturazioni edilizie o per la riqualificazione energetica.
Lo stesso principio vale per l’affitto: se il canone di locazione è rimborsato dal datore di lavoro sotto forma di fringe benefit, il dipendente non potrà richiedere le detrazioni fiscali previste dall’articolo 16 del TUIR per chi sostiene spese di locazione.
Chi può beneficiare del bonus affitto?
Lavoratori dipendenti neoassunti con contratto a tempo indeterminato, reddito fino a 35.000 euro e residenza trasferita a oltre 100 km.
Cosa succede se supero i 5.000 euro di rimborso affitto?
La parte che supera i 5.000 euro viene tassata come reddito.
Posso beneficiare di detrazioni fiscali per l'affitto?
Sì, se il lavoratore paga una parte del canone.
Il datore di lavoro può rimborsare le spese di manutenzione?
Sì, ma la parte rimborsata non può essere usata per detrazioni fiscali.
Per quanto tempo posso ricevere il bonus affitto?
Fino a 24 mesi dalla data di assunzione.