Quanto prima si presenta il Modello 730, tanto prima si riceve l’eventuale rimborso spettante. Tuttavia, non sempre la tempestività è la sola chiave giusta per ricevere il credito spettante il prima possibile.
Possono esserci alcuni casi in cui l’Agenzia delle Entrate blocca l’erogazione del rimborso 730 a causa di controlli: qualche dato, spesa o, in generale, qualche anomalia che non fa tornare i conti rendendo necessario l’avvio di controlli e, di conseguenza, il ritardo dell’erogazione del rimborso.
Quando accade? In questo articolo, vediamo quando e perché l’Agenzia delle Entrate può bloccare un rimborso e cosa fare.
Nonostante la presentazione tempestiva, potrebbe capitare che l’Agenzia delle Entrate blocchi l’erogazione del rimborso 730.
Ciò è dovuto alla presenza di elementi di incoerenza o errori all’interno del Modello 730. In questi casi, scattano i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate soprattutto quando:
Infine, un’ultima casistica, più rara ma non per questo meno importante, riguarda le possibili incoerenze rispetto alle dichiarazioni presentate gli anni passati.
In tutte le situazioni in cui i controlli comportano il blocco dell’eventuale rimborso spettante, l’Agenzia delle Entrate provvede a comunicarlo al contribuente.
Le modalità di comunicazione sono le seguenti:
La seconda modalità di comunicazione del blocco del rimborso ci suggerisce un dato importante: l’Agenzia delle Entrate avvia controlli anche quando la dichiarazione dei redditi è stata presentata per il tramite di un Caf o di un intermediario.
I controlli possono essere svolti entro quattro mesi dal termine per la trasmissione che, nel 2025, cade il 30 settembre.
Pertanto, i rimborsi non verranno erogati nella retribuzione di competenza, ma mesi dopo. In ogni caso, le operazioni e l’erogazione non possono superare i sei mesi dal 30 settembre 2025.
Il rimborso riconosciuto al termine dei controlli preventivi viene erogato dall’Agenzia delle Entrate entro sei mesi dalla scadenza del termine ordinario per l’invio della dichiarazione dei redditi; in alternativa, entro sei mesi dalla data effettiva di trasmissione, se questa avviene oltre il termine previsto.
Intanto, avvalendosi della precompilata senza apportare modifiche o integrazioni si possono evitare i controlli: l’Agenzia delle Entrate elabora i dati, calcola le imposte da pagare ed elabora il rimborso eventualmente spettante.
È sufficiente per il contribuente controllare i dati inseriti e assicurarsi che non contengano errori. Solo in questo modo si può sperare di ricevere il rimborso subito, presentando la dichiarazione il prima possibile.
Se, invece, si rendesse necessario effettuare modifiche perché i dati precompilati sono inesatti o carenti, è bene procedere all’inserimento delle spese con estrema cura.
Si consiglia, pertanto, di farsi guidare da un professionista, chiedendo assistenza fiscale a un CAF o un commercialista.
I controlli, come abbiamo visto, potrebbero scattare comunque per esempio quando ci sono scostamenti significativi rispetto ai dati precompilati o quando il rimborso supera i 4.000 euro.
In ogni caso, se tutto risulta trasparente e privo di difformità, si dovrà solo pazientare un po’ di più per ricevere quanto spettante.
Perché l’Agenzia delle Entrate può bloccare il rimborso del 730 anche se ho presentato la dichiarazione in tempo?
Il rimborso può essere bloccato per controlli preventivi, specialmente in caso di incongruenze nei dati, modifiche significative al modello precompilato, o rimborsi superiori a 4.000 euro.
Come vengo informato se il mio rimborso 730 è stato bloccato?
L’Agenzia delle Entrate comunica il blocco tramite un avviso nell’area riservata del contribuente, oppure all’intermediario (CAF o commercialista) che ha trasmesso la dichiarazione.
Entro quanto tempo riceverò il rimborso se vengono effettuati controlli?
In caso di controlli, l’Agenzia delle Entrate deve erogare il rimborso entro sei mesi dalla scadenza del termine ordinario per la presentazione della dichiarazione o dalla data effettiva di trasmissione, se successiva.