Parte il 27 maggio la ventesima edizione dell’emissione del BTP Italia. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ufficializzato una cedola annua minima fissata all’1,85%. Successivamente, il Tesoro comunicherà la cedola definitiva entro il 30 maggio, in concomitanza con l’apertura della quarta giornata di emissione, salvo chiusura anticipata. Una volta concluso il collocamento, la cedola potrà essere rivista al rialzo oppure mantenuta inalterata.
Per capire meglio come funziona questo titolo indicizzato all’inflazione e cosa aspettarsi nei prossimi 7 anni, ti consigliamo di guardare l’analisi di Paolo Coletti, che spiega chiaramente tutti i dettagli.
Riprende il feeling tra i risparmiatori e gli investimenti in BTP Italia. Il governo Meloni, attraverso questa nuova emissione, rilancia una presenza solida e radicata dei titoli di Stato nella vita finanziaria degli italiani. La musica cambia: questa volta lo Stato italiano propone un titolo della durata di 7 anni, dal 2025 al 2032, con una sorpresa finale.
La forza del titolo risiede nel suo valore, che cresce con l’aumento dell’indice dei prezzi al consumo, cioè gli interessi sono indicizzati all’inflazione, con un rendimento minimo garantito dell’1,85% annuo. La cedola viene pagata semestralmente. Tuttavia, questo tasso potrebbe variare al rialzo o restare invariato; per i dettagli definitivi bisognerà attendere il 30 maggio 2025.
Nei giorni che precedono l’emissione, dal 27 al 29 maggio (fino al 30 maggio per i grandi investitori), sono molte le domande dei risparmiatori a cui daremo una risposta, tra cui: chi può acquistare il BTP Italia 2025 e come sottoscriverlo? Qual è il premio fedeltà? Qual è il rendimento minimo garantito e la durata del titolo? Dove avviene il collocamento del BTP Italia e quali sono le banche dealer coinvolte?
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel comunicato stampa del 26 maggio, ha ufficializzato l’apertura della nuova emissione del BTP Italia, spiegandone le caratteristiche principali, incluso un rendimento annuo minimo reale all’1,85%.
Il rendimento della cedola definitiva sarà reso noto successivamente nella giornata del 30 maggio 2025, ovvero durante l’apertura della quarta giornata di emissione. Ora, dopo ora, cresce l’interesse per capire se sarà confermata la cedola (reale) annua o se subirà un’oscillazione in rialzo da subito.
Il titolo di Stato è indicizzato al tasso di inflazione italiana, calcolato sull’Indice FOI (esclusi i tabacchi).
Le cedole vengono pagate ogni 6 mesi e includono sia gli interessi sia la rivalutazione del capitale, che riflette l’aumento dell’inflazione registrato nel semestre di riferimento.
L’emissione del nuovo BTP Italia si svolgerà da martedì 27 a venerdì 30 maggio 2025, articolata in due fasi:
Il titolo inizierà a maturare interessi a partire dal 4 giugno 2025 e avrà una durata complessiva di 7 anni, con scadenza il 4 giugno 2032.
Come indicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, possono partecipare all’emissione del BTP Italia i risparmiatori individuali, che potranno sottoscrivere il titolo nella prima fase di collocamento. Il codice ISIN del titolo per la prima fase è IT0005648248.
La sottoscrizione può avvenire attraverso diversi canali, tra cui:
La seconda fase di acquisto è invece riservata agli investitori istituzionali.
La prova di resistenza viene premiata. La nuova emissione non prevede solo una cedola indicizzata al tasso di inflazione, ma anche un incentivo aggiuntivo: un premio fedeltà pari all’1% del capitale investito, riservato ai cittadini che sottoscrivono il BTP Italia nella prima fase e lo mantengono fino alla scadenza, fissata al 4 giugno 2032.
Oltre ai vantaggi legati alla tutela del risparmio, il BTP Italia 2025 gode di diverse agevolazioni fiscali, tra cui:
La compravendita del BTP Italia avviene online tramite il MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato), una piattaforma digitale gestita da Borsa Italiana, dove il titolo viene venduto e distribuito agli investitori. Le banche dealer incaricate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per il collocamento sono:
Per maggiori dettagli, si rimanda al sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sezione Debito Pubblico, e alla comunicazione ufficiale.