I fondi pensione complementari sono pensati per integrare la pensione pubblica e garantire una maggiore sicurezza economica in futuro.
Ma cosa succede se il percorso lavorativo viene interrotto, ad esempio per licenziamento o dimissioni? È possibile riscattare anticipatamente i risparmi accumulati?
La legge italiana, attraverso il Decreto Legislativo n. 252 del 2005, prevede delle condizioni specifiche per il riscatto anticipato.
In questo articolo vedremo se è possibile riscattare il fondo quando si perde il lavoro, quando è possibile accedere ai fondi pensione in caso di imprevisti lavorativi al 100% e quali sono le implicazioni fiscali.
Esiste anche la possibilità di richiedere un riscatto integrale immediato del fondo pensione, che si applica in situazioni più comuni, come la perdita dei requisiti per continuare a partecipare al fondo.
In questi casi, il riscatto totale (100%) della posizione maturata è consentito se si verificano eventi come:
A differenza di altre situazioni, per accedere a questo riscatto non è necessario attendere un lungo periodo di disoccupazione. Tuttavia, c'è una differenza importante: il riscatto è soggetto a una tassazione più elevata, con un’aliquota fissa del 23% e senza alcuna riduzione in base agli anni di adesione al fondo.
Con cessazione dei requisiti di partecipazione si intende la perdita delle condizioni necessarie, stabilite dal regolamento del fondo, per continuare a contribuire. In altre parole, se eventi come licenziamento o cambio di lavoro ti impediscono di restare iscritto al fondo, puoi richiedere il riscatto totale, ma con una tassazione più alta.
Il riscatto totale della posizione maturata nel fondo pensione è possibile in caso di eventi gravi o definitivi. In particolare, si può richiedere il riscatto completo in due circostanze:
In questi casi, la tassazione applicata sul riscatto è agevolata, con un’aliquota del 15%. Inoltre, per chi ha una lunga carriera nel fondo pensione, l'aliquota può essere ridotta fino al 9%, con una diminuzione dello 0,30% per ogni anno di partecipazione oltre i 15 anni.
Si consiglia, come sempre, di rivolgersi a un professionista esperto e consultare le condizioni di riscatto del proprio fondo pensione.
La tassazione sul capitale riscattato anticipatamente da un fondo pensione dipende dalla causa che giustifica il riscatto. Se il prelievo avviene in circostanze specifiche, come la disoccupazione o l'invalidità, l'aliquota applicata è agevolata.
In particolare, l’aliquota ridotta al 15% (che può scendere fino al 9%) si applica nei seguenti casi:
Inoltre, per ogni anno di partecipazione oltre il 15° al fondo pensione, l’aliquota può ridursi dello 0,30%, arrivando fino al 9%.
Invece, l'aliquota ordinaria del 23% si applica quando il riscatto avviene per altre cause, come licenziamento, dimissioni o cambiamento del contratto di lavoro, prima che si siano maturati 12 mesi di disoccupazione. In questo caso, la tassazione segue l’aliquota piena.
Riscatto anticipato del fondo pensione: è possibile riscattare anticipatamente i risparmi accumulati nei fondi pensione in caso di eventi come licenziamento, dimissioni o scadenza del contratto. Tuttavia, tale riscatto è soggetto a una tassazione più elevata (23%).
Riscatto totale per eventi gravi: il riscatto integrale del fondo pensione è consentito in caso di disoccupazione di lunga durata (oltre 48 mesi) o invalidità permanente grave, con una tassazione agevolata del 15% (che può scendere fino al 9% a seconda degli anni di adesione al fondo).
Implicazioni fiscali: la tassazione sul riscatto varia in base alla causa. Riscatti per motivi come disoccupazione o invalidità hanno un'aliquota ridotta, mentre riscatti per licenziamento o dimissioni senza lunga disoccupazione sono tassati con l'aliquota piena del 23%.