29 May, 2025 - 18:27

Pensioni più alte partendo da 6 anni: il piano educativo tedesco ispirato all’Italia

Pensioni più alte partendo da 6 anni: il piano educativo tedesco ispirato all’Italia

"Per quanto lontano si vada, il cuore resta dove sono le radici.” A tre settimane dall’insediamento del cancelliere Friedrich Merz, la Germania lancia un’iniziativa ambiziosa: un piano nazionale di educazione al risparmio rivolto ai bambini a partire dai sei anni, con l’obiettivo dichiarato di sensibilizzare fin dalla prima infanzia alla cultura previdenziale e, soprattutto, a una gestione responsabile delle risorse destinate alle pensioni.

L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di rafforzamento del cosiddetto “patto intergenerazionale”, fondato sull’idea che ogni generazione abbia il dovere morale e civile di garantire stabilità e benessere a quelle future.  L’obiettivo è quello di arrivare a pensioni più alte, unendo gli sforzi dei cittadini con il sistema pubblico. A distanza di un secolo, la Germania sembra così recuperare e reinterpretare un concetto che in Italia ha avuto una lunga tradizione: la solidarietà tra generazioni come base per un sistema previdenziale equo e sostenibile. E proprio dal modello italiano — in particolare dall’esperienza storica della “mutualità scolastica” — Berlino prende ispirazione per gettare le fondamenta di una riforma culturale prima ancora che economica.

Pensioni e risparmio previdenziale precoce: il modello italiano convince la Germania

Oggi, il nuovo programma previdenziale tedesco ha un sapore marcatamente italiano. L’obbligo di educazione al risparmio nelle scuole, introdotto con la legge n. 17 del 3 gennaio 2029, affonda le sue radici nella tradizione della “mutualità scolastica” italiana, sancita già dalla legge Giolitti n. 521 del 1910 e successivamente ripresa dal Regio Decreto del 18 agosto 1913, n. 1088 (art. 226).

Quella che si delinea è una strategia significativa, resa necessaria dalla crisi del sistema pensionistico tedesco, analoga a quella vissuta in Italia. Come riportato da investireoggi.it, l’invecchiamento della popolazione impone infatti l’adozione di strategie nuove e sostenibili: continuare a finanziare le pensioni pubbliche senza interventi strutturali rischia di compromettere, nel lungo termine, la tenuta dei conti pubblici.

Una situazione comune a molti Paesi europei, dove i nodi stanno venendo al pettine. In Germania, le perplessità si sono intensificate dopo la proposta del ministro del Lavoro, la socialdemocratica Katherina Reiche, di alzare l’età pensionabile a 70 anni. Ma non è tutto: la proposta include anche l’aumento dei contributi per i dipendenti pubblici e per i lavoratori autonomi, attualmente in parte esentati dai versamenti obbligatori.

In passato, il Partito Liberale (FDP) aveva proposto la creazione di un fondo sovrano da 200 miliardi di euro, alimentato da investimenti finanziari per sostenere le pensioni future. Oggi, invece, la priorità sembra essere culturale prima che finanziaria: il governo tedesco punta sull’introduzione di un piano nazionale di educazione al risparmio, rivolto ai più giovani.

L’obiettivo? Far capire ai ragazzi che devono iniziare presto a pensare al proprio futuro previdenziale, risparmiando o investendo in autonomia. È come se il governo stesse dicendo loro: “Preparatevi in anticipo, perché il futuro della vostra pensione dipenderà sempre più da voi.” 

Piano educativo del governo Merz: cosa prevede?

Mentre si attende l’annuncio di nuove misure previdenziali, il primo intervento del cancelliere Friedrich Merz riguarda l’introduzione di un piano di educazione al risparmio previdenziale, rivolto ai giovani tra i 6 e i 18 anni.

L’iniziativa prevede l’attivazione di un conto previdenziale individuale per ciascun studente, alimentato attraverso versamenti mensili minimi da parte delle famiglie, pari a 10 euro al mese. Al termine del percorso scolastico, si prevede un accumulo contributivo simbolico di almeno 1.440 euro, al netto di eventuali rendimenti finanziari. Questa somma sarà sommata al montante contributivo maturato nel corso della vita lavorativa e sarà disponibile solo al raggiungimento dell’età pensionabile, attualmente fissata a 67 anni.

Non si tratta di una misura previdenziale nel senso tradizionale, ma piuttosto di un modello educativo innovativo, finalizzato a introdurre fin dall’infanzia la cultura della pianificazione finanziaria. In un contesto economico segnato da instabilità e invecchiamento demografico, il governo tedesco mira a promuovere una nuova consapevolezza tra le giovani generazioni, incentivando l’abitudine al risparmio e la responsabilità personale verso il proprio futuro economico, con l’intento di ottenere pensioni più alte attraverso la combinazione dell’apporto dei cittadini e dell’intervento dello Stato.

In sostanza, il piano ha una doppia finalità: formare cittadini più preparati e contribuire alla sostenibilità del sistema pensionistico nel lungo termine. Non poca cosa, soprattutto in tempi in cui la tenuta delle finanze pubbliche è avvolta da un flebile equilibrio e il benessere delle generazioni future è sempre più legato alle scelte individuali, come ad esempio l’adesione a fondi pensione integrativi, l’accantonamento sistematico di risparmi o investimenti mirati in ottica previdenziale.

 Educazione previdenziale in Germania: 5 punti chiave del nuovo piano ispirato all’Italia

  1. Il governo tedesco introduce l’educazione finanziaria obbligatoria per i bambini a partire dalla scuola primaria, con l’obiettivo di promuovere una cultura previdenziale fin dalla prima infanzia.
  2. Il piano si rifà all’esperienza storica italiana della “mutualità scolastica”, integrando un modello culturale di solidarietà tra generazioni per rafforzare il sistema pensionistico.
  3. Ogni studente avrà un conto individuale alimentato da versamenti familiari minimi (10 euro al mese), accessibile solo al raggiungimento dell’età pensionabile.
  4. La misura è parte di una strategia più ampia per far fronte all’invecchiamento della popolazione e alla sostenibilità del sistema pensionistico tedesco.
  5. Il governo punta a formare cittadini più consapevoli e responsabili, ribaltando la logica tradizionale: prima l’educazione e la pianificazione, poi l’intervento economico.
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