31 May, 2025 - 18:33

Estate 2025: l'Assegno di Inclusione copre anche la casa vacanze? Verità e falsi miti

Estate 2025: l'Assegno di Inclusione copre anche la casa vacanze? Verità e falsi miti

Con l’estate 2025 alle porte, molte famiglie che percepiscono l’Assegno di Inclusione (ADI) si pongono domande pratiche su come affrontare le vacanze con un budget limitato. È possibile concedersi qualche giorno di relax? Cosa succede se, oltre all’affitto della prima casa, si deve pagare anche quello di una casa vacanze? E l’ADI si può usare per coprire queste spese?

In questo articolo facciamo chiarezza tra norme, limiti e realtà quotidiana, sfatando falsi miti e analizzando i costi reali. Vedremo cosa prevede la legge, quali sono i margini di manovra per chi percepisce l’ADI e come gestire il cosiddetto “doppio affitto” durante il periodo estivo.

Assegno di Inclusione e casa vacanze 2025: guida completa per l'estate

In vista dell’estate 2025, molti beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) si chiedono: "Cosa succede se pago l'affitto di una casa vacanze con la Carta ADI? Posso perderlo?" Per rispondere, occorre partire dai riferimenti normativi alla base di questa misura introdotta dal governo Meloni.
L’ADI è pensato per sostenere economicamente i nuclei familiari in condizioni di fragilità. L’accesso è subordinato a requisiti precisi legati a reddito, ISEE e patrimonio.

Secondo larticolo 2, comma 2, lettera b) del Decreto-Legge 24 aprile 2023, n. 48 (convertito con modifiche nella Legge 21 giugno 2023, n. 85), l’ADI può includere una Quota B, destinata al pagamento dell’affitto, solo se il beneficiario risiede in un’abitazione in locazione con contratto regolarmente registrato.

Questa quota, riconosciuta come contributo per l'affitto, può arrivare fino a 3.360 euro annui, a seconda della situazione ISEE. A questa si aggiunge la Quota A, che integra il reddito fino a un massimo di 6.500 euro annui, da calcolare con la scala di equivalenza (che aumenta in presenza di over 67 o persone con disabilità).

Un punto importante riguarda i limiti patrimoniali: per avere diritto all’ADI, il valore IMU degli immobili (esclusa la prima casa) non deve superare i 150.000 euro, e il patrimonio mobiliare non deve superare i 30.000 euro.

Cosa accade, quindi, se si affitta una casa vacanze?

In base alla legge, un contratto di affitto stagionale non è considerato un bene patrimoniale. Non influisce quindi sul calcolo del patrimonio ai fini dell’ISEE, né sulle soglie previste per l’accesso all’ADI. Tuttavia, le spese per la casa vacanze non rientrano tra quelle ammissibili per la Quota B, che è legata esclusivamente alla residenza anagrafica.

ADI 2025: affitto seconda casa e limiti patrimoniali, ecco cosa devi sapere

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha chiarito che i beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) possono utilizzare la carta di pagamento ricaricabile per l’acquisto di beni e servizi essenziali, il pagamento delle utenze domestiche e dell’affitto della casa in cui risiedono, purché tutte le spese siano sostenute in Italia.

Nello specifico, è consentito:

  • virgolette
    pagare mensilmente l’affitto della propria abitazione principale tramite bonifico SEPA o Postagiro, intestato al locatore con contratto regolarmente registrato, oppure all’intermediario del mutuo.

Ma è possibile affittare una seconda casa, ad esempio per le vacanze?

Sì. Considerando l'attuale normativa, non esiste alcun divieto nel siglare un secondo contratto di affitto, ad esempio per una casa vacanza. Questo non rappresenta un vincolo né comporta la sospensione dell’ADI, a patto che rimangano rispettati i requisiti patrimoniali (nessun immobile, esclusa la prima casa, con valore IMU superiore a 150.000 euro, e patrimonio mobiliare entro i 30.000 euro).

Tuttavia, è importante sapere che:

  • il calcolo dell’integrazione al reddito tramite Quota B riguarda esclusivamente l’abitazione principale;
  • non si ha diritto a un contributo aggiuntivo per l’affitto della casa vacanza;
  • non è certo che la Carta ADI possa essere utilizzata per pagare la seconda locazione, poiché le spese ammesse sono ristrette a bisogni primari.

Compatibilità con due contratti di locazione contemporanei

La legge non vieta ai beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) di stipulare due contratti di affitto contemporaneamente. Tuttavia, è importante ricordare che l’ADI — che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza — è stato pensato come sostegno per famiglie in condizioni di fragilità, finalizzato a coprire bisogni essenziali.

In pratica, solo il contratto d’affitto relativo all’abitazione principale dà diritto a una quota aggiuntiva dell’ADI, a condizione che il contratto sia regolarmente registrato e coincida con la residenza anagrafica del beneficiario. La stipula di un secondo contratto, per esempio per una casa vacanze, non incide sull’ISEE e non dà diritto a ulteriori contributi.

La normativa consente l’utilizzo della Carta ADI per pagare l’affitto della prima casa, tramite bonifico SEPA o Postagiro. Per quanto riguarda il secondo affitto, non è vietato, ma non è coperto direttamente dalla Carta ADI, perché non rientra tra le spese essenziali.

Attenzione: è possibile prelevare fino a 100 euro al mese dalla Carta ADI, somme che possono essere usate liberamente anche per spese non essenziali. Questo consente di mettere da parte progressivamente una cifra utile per affrontare altre spese, come l’affitto di una casa vacanza.

Ad esempio:

  • Luca riceve 650 euro mensili di ADI, inclusa la quota per l’affitto della sua abitazione principale. Preleva 100 euro al mese dalla Carta ADI per sei mesi consecutivi (da gennaio a giugno), accumulando così fino a 600 euro. A luglio decide di affittare un appartamento in una località turistica per una settimana durante l’estate, con un costo di 600 euro. Grazie a questi risparmi può sostenere la spesa senza violare le regole del sussidio.
  • Francesca, invece, ha un contratto d’affitto regolarmente registrato per la sua abitazione principale e, per motivi di lavoro stagionale, affitta un secondo appartamento per tre mesi. Riceve la quota ADI solo per la casa principale, mentre il secondo affitto è sostenuto con risorse personali e non incide sull’ISEE né sulla sospensione del beneficio.

Domande frequenti sull’Assegno di Inclusione (ADI) e il doppio affitto nel 2025

Per aiutarti a districarti tra regole e dubbi più comuni relativi all’Assegno di Inclusione e alla possibilità di avere due affitti contemporaneamente, abbiamo raccolto le risposte alle domande che riceviamo più spesso. Questo ti permetterà di capire meglio come muoverti e cosa aspettarti nella gestione delle spese, incluse quelle per la casa vacanza.

  • Posso perdere l’Assegno di Inclusione se pago l’affitto di una casa vacanze? No, il pagamento di un secondo affitto per una casa vacanza non comporta la sospensione dell’ADI, perché la Quota B per l’affitto si riferisce solo alla prima casa con contratto regolarmente registrato.
  • È possibile utilizzare la Carta ADI per pagare l’affitto della seconda casa o casa vacanza? Non è esplicitamente vietato, ma la normativa consente l’utilizzo della Carta ADI principalmente per spese essenziali legate alla prima casa. Il pagamento del secondo affitto con la Carta ADI non rientra tra le spese ammissibili.
  • Posso avere due contratti di affitto contemporaneamente e percepire comunque l’ADI? Sì, non c’è nessun divieto. Tuttavia, il contributo per l’affitto riguarda solo l’abitazione principale. Il secondo contratto, come quello per una casa vacanza o affitto stagionale, non influisce sull’ISEE né sull’erogazione dell’ADI.
  • Come posso pagare la casa vacanza se ricevo l’ADI? È possibile prelevare fino a 100 euro al mese dalla Carta ADI per spese libere, quindi accumulare risparmi nel tempo per affrontare spese come l’affitto di una casa vacanza.
  • Quali sono i limiti patrimoniali per accedere all’Assegno di Inclusione? Il valore degli immobili (esclusa la prima casa) non deve superare i 150.000 euro di IMU, e il patrimonio mobiliare non deve superare i 30.000 euro.
LEGGI ANCHE