Con l’estate 2025 alle porte, molte famiglie che percepiscono l’Assegno di Inclusione (ADI) si pongono domande pratiche su come affrontare le vacanze con un budget limitato. È possibile concedersi qualche giorno di relax? Cosa succede se, oltre all’affitto della prima casa, si deve pagare anche quello di una casa vacanze? E l’ADI si può usare per coprire queste spese?
In questo articolo facciamo chiarezza tra norme, limiti e realtà quotidiana, sfatando falsi miti e analizzando i costi reali. Vedremo cosa prevede la legge, quali sono i margini di manovra per chi percepisce l’ADI e come gestire il cosiddetto “doppio affitto” durante il periodo estivo.
In vista dell’estate 2025, molti beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) si chiedono: "Cosa succede se pago l'affitto di una casa vacanze con la Carta ADI? Posso perderlo?" Per rispondere, occorre partire dai riferimenti normativi alla base di questa misura introdotta dal governo Meloni.
L’ADI è pensato per sostenere economicamente i nuclei familiari in condizioni di fragilità. L’accesso è subordinato a requisiti precisi legati a reddito, ISEE e patrimonio.
Secondo l’articolo 2, comma 2, lettera b) del Decreto-Legge 24 aprile 2023, n. 48 (convertito con modifiche nella Legge 21 giugno 2023, n. 85), l’ADI può includere una Quota B, destinata al pagamento dell’affitto, solo se il beneficiario risiede in un’abitazione in locazione con contratto regolarmente registrato.
Questa quota, riconosciuta come contributo per l'affitto, può arrivare fino a 3.360 euro annui, a seconda della situazione ISEE. A questa si aggiunge la Quota A, che integra il reddito fino a un massimo di 6.500 euro annui, da calcolare con la scala di equivalenza (che aumenta in presenza di over 67 o persone con disabilità).
Un punto importante riguarda i limiti patrimoniali: per avere diritto all’ADI, il valore IMU degli immobili (esclusa la prima casa) non deve superare i 150.000 euro, e il patrimonio mobiliare non deve superare i 30.000 euro.
In base alla legge, un contratto di affitto stagionale non è considerato un bene patrimoniale. Non influisce quindi sul calcolo del patrimonio ai fini dell’ISEE, né sulle soglie previste per l’accesso all’ADI. Tuttavia, le spese per la casa vacanze non rientrano tra quelle ammissibili per la Quota B, che è legata esclusivamente alla residenza anagrafica.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha chiarito che i beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) possono utilizzare la carta di pagamento ricaricabile per l’acquisto di beni e servizi essenziali, il pagamento delle utenze domestiche e dell’affitto della casa in cui risiedono, purché tutte le spese siano sostenute in Italia.
Nello specifico, è consentito:
Sì. Considerando l'attuale normativa, non esiste alcun divieto nel siglare un secondo contratto di affitto, ad esempio per una casa vacanza. Questo non rappresenta un vincolo né comporta la sospensione dell’ADI, a patto che rimangano rispettati i requisiti patrimoniali (nessun immobile, esclusa la prima casa, con valore IMU superiore a 150.000 euro, e patrimonio mobiliare entro i 30.000 euro).
Tuttavia, è importante sapere che:
La legge non vieta ai beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) di stipulare due contratti di affitto contemporaneamente. Tuttavia, è importante ricordare che l’ADI — che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza — è stato pensato come sostegno per famiglie in condizioni di fragilità, finalizzato a coprire bisogni essenziali.
In pratica, solo il contratto d’affitto relativo all’abitazione principale dà diritto a una quota aggiuntiva dell’ADI, a condizione che il contratto sia regolarmente registrato e coincida con la residenza anagrafica del beneficiario. La stipula di un secondo contratto, per esempio per una casa vacanze, non incide sull’ISEE e non dà diritto a ulteriori contributi.
La normativa consente l’utilizzo della Carta ADI per pagare l’affitto della prima casa, tramite bonifico SEPA o Postagiro. Per quanto riguarda il secondo affitto, non è vietato, ma non è coperto direttamente dalla Carta ADI, perché non rientra tra le spese essenziali.
Attenzione: è possibile prelevare fino a 100 euro al mese dalla Carta ADI, somme che possono essere usate liberamente anche per spese non essenziali. Questo consente di mettere da parte progressivamente una cifra utile per affrontare altre spese, come l’affitto di una casa vacanza.
Ad esempio:
Per aiutarti a districarti tra regole e dubbi più comuni relativi all’Assegno di Inclusione e alla possibilità di avere due affitti contemporaneamente, abbiamo raccolto le risposte alle domande che riceviamo più spesso. Questo ti permetterà di capire meglio come muoverti e cosa aspettarti nella gestione delle spese, incluse quelle per la casa vacanza.