02 Jun, 2025 - 08:17

Assegno di Inclusione a rischio: se i figli non vanno a scuola, si perde il beneficio

Assegno di Inclusione a rischio: se i figli non vanno a scuola, si perde il beneficio

Le regole di applicazione dell’Assegno di Inclusione sono state investite da una novità tanto importante quanto stringente.

Introdotta dal decreto attuativo firmato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Istruzione, la norma rende la frequenza scolastica dei figli un requisito obbligatorio per continuare a ricevere la prestazione.

Se i figli dei percettori dell’Assegno di Inclusione non vanno regolarmente a scuola si rischia la sospensione della misura.

In questo articolo, spieghiamo la novità introdotta sulla frequenza scolastica, cosa succede se non si prova che i figli vanno a scuola, i rischi e come evitare la sospensione dell’assegno.

Assegno di Inclusione: la frequenza a scuola dei figli diventa un requisito

La frequenza scolastica dei figli dei percettori dell’Assegno di Inclusione diventa un requisito per continuare a fruire della prestazione.

Quello dell’adempimento educativo è un nuovo requisito che si va ad aggiungere al diritto di percepire l’Assegno di Inclusione, segnato già dai requisiti economici e di residenza.

La novità vincola inderogabilmente le famiglie a mandare regolarmente i propri figli minorenni a scuola con l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica. Pertanto, cambia in parte anche la natura dell’Assegno di Inclusione, non più solo come prestazione di sostegno al reddito, ma anche strumento per promuovere la crescita e l’inclusione dei più giovani, responsabilizzando le famiglie e valorizzando il ruolo della scuola.

Come funzione la verifica della frequenza a scuola

La verifica sull’obbligo scolastico ai fini dell’Assegno di Inclusione avverrà in modo automatico e centralizzato. A occuparsene sarà il Comune, attraverso la piattaforma GePI, che incrocerà i dati anagrafici dei minori con quelli scolastici forniti direttamente dal Ministero dell’Istruzione. Pertanto, non serviranno autocertificazioni o altre dichiarazioni generiche.

Se dalle verifiche emerge l’assenza da scuola o, peggio, la mancata iscrizione, la famiglia riceverà una comunicazione ufficiale. Da quel momento, ci saranno solo 10 giorni di tempo per fornire la documentazione mancante. Per chi non provvederà scatterà la sospensione dell’Assegno di Inclusione a partire dal mese successivo.

Assegno di Inclusione sospeso se i figli non vanno a scuola

I controlli saranno articolati su due livelli:

  • 1° controllo: automatico e digitale;
  • 2° controllo: intervento degli assistenti sociali.

In particolare, il secondo intervento prevede la convocazione dei genitori da parte dei servizi sociali per firmare un nuovo patto e assumere un impegno formale e far tornare i figli a scuola.

Ci saranno solo 7 giorni di tempo, dopo di che il sussidio viene sospeso e potrà essere riattivato solo dimostrando la ripresa della frequenza scolastica.

Se, invece, il ritorno a scuola non avviene senza giustificato motivo, allora la famiglia perderà definitivamente il diritto a ricevere l’Assegno di Inclusione.

A proposito di Assegno di Inclusione, si ricorda l'imminente scadenza dei 18 mesi per chi ha iniziato subito a percepire l'ADI lo scorso anno.

Cosa fare per non perdere l’Assegno di Inclusione

Il primo consiglio è banale: è importante che le famiglie facciano frequentare i figli a scuola regolarmente.

Ci sono, poi, altri consigli utili per evitare spiacevoli conseguenze. Per evitare problemi, è consigliabile:

  • Controllare periodicamente la posizione scolastica dei figli;
  • Conservare con cura i certificati di iscrizione e qualsiasi altro documento che possa attestare la regolarità della frequenza;
  • Segnalare tempestivamente agli uffici competenti ogni eventuale cambio di scuola o trasferimento.

È fondamentale non trascurare eventuali comunicazioni o notifiche ricevute, rispondendo prontamente per evitare la sospensione del beneficio.

Al centro della nuova norma che, di fatto, introduce un nuovo requisito c’è il diritto-dovere all’istruzione, visto come chiave per il riscatto sociale e il futuro delle nuove generazioni. Non si tratta solo di un sostegno alle fasce più deboli, ma di una strategia per contrastare la dispersione scolastica e promuovere l’inclusione sociale.

Così, il provvedimento rafforza il legame tra istruzione e accesso ai sostegni economici, confermando l’importanza di investire nell’educazione per costruire una società più equa e solidale.

Assegno di Inclusione: frequenza scolastica obbligatoria per i figli

La nuova normativa rende obbligatoria la frequenza scolastica dei figli per continuare a ricevere l’Assegno di Inclusione.

Il controllo sarà automatico tramite i dati del Ministero dell’Istruzione e i Comuni, con due livelli di verifica, inclusi gli assistenti sociali. In caso di mancata frequenza senza giustificato motivo, la prestazione sarà sospesa.

Le famiglie devono quindi garantire la regolarità della scuola e rispondere tempestivamente a eventuali comunicazioni per evitare la perdita del beneficio. Questa misura mira a contrastare la dispersione scolastica e promuovere l’inclusione sociale.

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