03 Jun, 2025 - 22:50

Chi era Riccardo Zappone, 30enne morto dopo essere stato colpito da un taser a Pescara?

Chi era Riccardo Zappone, 30enne morto dopo essere stato colpito da un taser a Pescara?

La morte di Riccardo Zappone, avvenuta il 3 giugno 2025 a Pescara, ha scosso l’opinione pubblica e acceso un nuovo dibattito sull’uso del taser da parte delle forze dell’ordine.

Zappone, trentenne originario di San Giovanni Teatino (Chieti), è deceduto in seguito a un arresto cardiocircolatorio dopo essere stato colpito da una scarica di taser durante un fermo di polizia.

Chi era Riccardo Zappone?

Riccardo Zappone aveva 30 anni e risiedeva a San Giovanni Teatino, un comune alle porte di Pescara. Secondo quanto riportato dalle fonti, Zappone aveva dei precedenti penali, ma la sua storia personale non era nota al grande pubblico prima della tragica vicenda.

La mattina del 3 giugno 2025, Zappone è stato coinvolto in una rissa in strada a Pescara, durante la quale sembra sia stato anche colpito. All’arrivo della polizia, avrebbe opposto resistenza agli agenti, che hanno quindi fatto ricorso alla pistola elettrica per immobilizzarlo, in quello che la Procura di Pescara ha definito un intervento “necessario”.

Zappone arrestato: cos'è successo?

L’arresto di Zappone è avvenuto intorno alle 11 del mattino. Dopo essere stato bloccato con il taser, è stato condotto nei locali della Questura di Pescara per le procedure di identificazione e formalizzazione dell’arresto.

È qui che il trentenne ha accusato un malore improvviso. I sanitari del 118 sono intervenuti tempestivamente e lo hanno trasportato in ospedale, dove però ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile: Zappone è morto poco dopo l’arrivo in pronto soccorso.

Le indagini e i dubbi sull’uso del taser

La Procura di Pescara ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause esatte della morte di Zappone. Al momento, non è stata accertata una correlazione diretta tra l’uso del taser e l’arresto cardiaco che ha portato al decesso; solo l’autopsia potrà fornire risposte definitive.

Episodi simili, seppur rari, si sono già verificati in Italia negli ultimi anni, portando a indagini approfondite e a un acceso confronto pubblico sull’adeguatezza e i rischi collegati all’uso delle pistole elettriche da parte delle forze dell’ordine.

Il dibattito sull’uso del taser

Il taser è stato introdotto ufficialmente in Italia nel 2022, dopo una lunga fase di sperimentazione, ed è oggi in dotazione a Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e, in alcuni casi, alla polizia locale.

La sua adozione è stata motivata dall’esigenza di disporre di uno strumento intermedio tra la forza fisica e l’arma da fuoco, ma ogni nuovo episodio di morte o grave malore dopo il suo utilizzo riaccende il dibattito sulla sicurezza e sulle garanzie da assicurare alle persone fermate.

In attesa di risposte da autopsia e indagini

La morte di Riccardo Zappone resta, al momento, un caso aperto. Le indagini della Squadra Mobile e l’autopsia saranno determinanti per chiarire se vi sia stata una responsabilità diretta nell’uso del taser o se il decesso sia stato causato da altre condizioni preesistenti o da una concatenazione di eventi.

Nel frattempo, la vicenda pone nuovamente l’attenzione sulla necessità di formazione, trasparenza e controllo nell’utilizzo di strumenti potenzialmente letali da parte delle forze dell’ordine.

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