La Legge di bilancio 2025 introduce un’imposta agevolata del 5% sui compensi per il lavoro straordinario degli infermieri dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Subito dopo l’introduzione della tassazione agevolata sugli straordinari per gli infermieri, l’Agenzia delle Entrate pubblica i primi chiarimenti sulla sua applicazione.
Il beneficio fiscale consiste in un'imposta ridotta e si applica solo ai compensi per lavoro straordinario indicati nell’articolo 47 del Contratto collettivo nazionale del comparto sanità.
In questo articolo, prima di tutto spiegheremo a chi si applica la tassazione agevolata e cosa ha chiarito l’Agenzia delle Entrate.
Dopo l'approvazione della tassazione straordinaria del 15%, la Legge di bilancio 2025 prevede una tassa più bassa, pari al 5%, per gli straordinari pagati agli infermieri che lavorano nelle strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale.
L’agevolazione si applica solo agli straordinari indicati nel contratto nazionale del settore sanità valido per il triennio 2019-2021.
Al posto delle normali tasse sul reddito, questi compensi saranno quindi tassati in modo più leggero.
Secondo il contratto nazionale del settore sanità (2019-2021), il lavoro straordinario degli infermieri deve essere usato solo in situazioni eccezionali, e non può diventare una regola abituale.
Può essere svolto solo quando ci sono reali necessità di servizio e deve essere autorizzato in modo chiaro da un dirigente o responsabile.
Non sono ammesse autorizzazioni generiche per fare straordinari, tranne nei casi di emergenza, quando c’è bisogno di agire subito per garantire l’assistenza ai pazienti.
Secondo quanto previsto dalla normativa, il sostituto d’imposta ha la possibilità di applicare l’aliquota del 5% sui compensi per il lavoro straordinario erogati dal 2025, fatto salvo il principio di cassa. In base a questo, si considerano percepiti nel periodo d’imposta in oggetto, somme e valori, corrisposti entro il 12 gennaio del periodo d’imposta successivo, ovvero il 2026.
Ciò significa che vale il cosiddetto principio di cassa allargato, secondo cui sono considerati percepiti nel 2025 anche i compensi pagati entro il 12 gennaio 2026, pur se riferiti ad attività svolte l’anno precedente.
L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare 4/E del 16 maggio 2025, ha chiarito che l’agevolazione si applica in base alla data del pagamento, e non al momento in cui è stato svolto lo straordinario.
Le imposte trattenute con l’aliquota del 5% vengono versate allo Stato tramite il modello F24, utilizzando i codici tributo indicati nella Risoluzione n. 7/E del 31 gennaio 2025. Questi codici vanno riportati nella sezione Erario, nella colonna Importi a debito versati, indicando:
Per quanto riguarda controlli, sanzioni, riscossione ed eventuali controversie, valgono le stesse regole previste per le imposte sul reddito.
Quando si applica un’imposta sostitutiva, come in questo caso, significa che al posto delle normali tasse si usa una tassazione più bassa, in questo caso pari al 5%.
Questo comporta meno trattenute sullo stipendio e, quindi, più soldi netti per l’infermiere che riceve il compenso per lo straordinario.
In pratica, a parità di importo lordo, il lavoro straordinario viene tassato meno del normale, e di conseguenza aumenta la cifra effettivamente versata in busta paga.
L’Agenzia delle Entrate ha spiegato il 20 maggio 2025 che la tassa agevolata del 5% sul lavoro straordinario non vale per il personale universitario che lavora nelle aziende ospedaliere, anche se fa attività infermieristiche.
Questa tassa ridotta, prevista dalla Legge di bilancio 2025, riguarda solo gli infermieri dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale. Quindi, il personale universitario non può beneficiare di questa tassa più bassa sugli straordinari.
La Legge di bilancio 2025 introduce un’aliquota agevolata del 5% sui compensi per lavoro straordinario degli infermieri dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale.
L’agevolazione si applica esclusivamente agli straordinari previsti dal contratto collettivo nazionale 2019-2021 e riguarda i pagamenti effettuati dal 2025, seguendo il principio di cassa allargato.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che questa misura non si estende al personale universitario delle aziende ospedaliere. Le imposte sono versate tramite modello F24 con codici specifici.