09 Jun, 2025 - 17:05

Autotutela Agenzia delle Entrate: 7 casi in cui l’AdE annulla d’ufficio cartelle, avvisi e accertamenti

Autotutela Agenzia delle Entrate: 7 casi in cui l’AdE annulla d’ufficio cartelle, avvisi e accertamenti

L’istanza di autotutela rappresenta uno strumento di difesa riconosciuto dalla normativa tributaria per correggere errori o illegittimità presenti negli atti fiscali. Può essere attivata tanto dal contribuente quanto direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Con la circolare n. 21/2024, l’Agenzia ha fornito chiarimenti e istruzioni operative agli uffici per una corretta gestione delle attività in materia di autotutela tributaria. In particolare, il documento individua i casi in cui l’amministrazione è tenuta ad annullare d’ufficio atti impositivi viziati.

Autotutela Agenzia delle Entrate d’ufficio per errori evidenti e oggettivi

L’articolo 10-quater dello Statuto dei diritti del contribuente, introdotto con il D.lgs. 219/2023, disciplina in modo puntuale i casi di manifesta illegittimità in cui l’Agenzia delle Entrate è obbligata ad annullare un atto, totalmente o in parte, anche in assenza di una richiesta da parte del contribuente.

Il comma 1 dell’articolo elenca i seguenti sette vizi che giustificano l’annullamento automatico:

  1. errore di persona;
  2. errore di calcolo;
  3. errore sull'individuazione del tributo;
  4. errore materiale del contribuente, facilmente riconoscibile dall'amministrazione finanziaria;
  5. errore sul presupposto d'imposta;
  6. mancata considerazione di pagamenti di imposta regolarmente eseguiti;
  7. mancanza di documentazione successivamente sanata, non oltre i termini ove previsti a pena di decadenza.

In presenza di uno o più di questi vizi, l’annullamento d’ufficio è obbligatorio e può avvenire anche durante un contenzioso o a fronte di un atto già definitivo.

L’autotutela obbligatoria: presupposti e finalità

L’articolo 10-quater regola l’autotutela obbligatoria attraverso un elenco tassativo dei vizi che rendono illegittimo l’atto impositivo. Quando tali vizi risultano manifesti e rilevabili in modo oggettivo, l’amministrazione finanziaria è tenuta a intervenire annullando, in tutto o in parte, l’atto stesso.

Come precisato anche dal portale istituzionale fiscooggi.it, l’annullamento comporta una formale rinuncia all’imposizione. La normativa prevede l’obbligo, per l’amministrazione finanziaria, di esercitare l’autotutela qualora si verifichino contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • presenza dei vizi elencati al comma 1 dell’articolo 10-quater;
  • manifesta illegittimità dell’atto o dell’imposizione.

Cos'è l'autotutela tributaria: inquadramento normativo

L’Agenzia delle Entrate, nella circolare n. 21 pubblicata il 7 novembre 2024, fornisce le istruzioni operative sull’autotutela tributaria, sia obbligatoria sia facoltativa, richiamando gli articoli 10-quater e 10-quinquies dello Statuto dei diritti del contribuente.

L’amministrazione può annullare o correggere atti impositivi viziati, anche senza il ricorso proposto dal contribuente. Questa facoltà si estende anche alla rinuncia all’imposizione, quando l’errore sia tale da rendere privo di fondamento giuridico.

Autotutela obbligatoria: casistiche e condizioni operative

Il direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, nelle istruzioni fornite con la circolare, richiama l’attenzione sulle disposizioni applicative dell’autotutela obbligatoria. In particolare, viene evidenziato che il comma 1 dell’articolo 10-quater contiene un elenco tassativo di vizi rilevanti ai fini dell’annullamento degli atti illegittimi da parte dell’Agenzia.

Una volta accertata la manifesta illegittimità e verificata la sussistenza di uno dei casi previsti, gli uffici devono procedere all’eliminazione dell’atto, anche se questo è già stato notificato e non impugnato.

Autotutela facoltativa: ambito di applicazione

Nei casi in cui non sussistano i presupposti per l’autotutela obbligatoria e, quindi, l’atto non presenti uno dei vizi tassativamente elencati, l’Agenzia può comunque attivare l’autotutela in via discrezionale, se ritiene che sussistano errori meritevoli di correzione.

In questo contesto, gli uffici hanno la facoltà, e non l’obbligo, di intervenire, valutando la rilevanza del vizio e le conseguenze per il contribuente.

Tuttavia, ai sensi dell’articolo 10-quinquies, non vi è obbligo di fornire riscontro alle istanze che vertano su aspetti già esaminati in sede di contraddittorio preventivo.

Come presentare un’istanza di autotutela tributaria

Il contribuente che intende richiedere l’annullamento di un atto può presentare un’istanza motivata all’ufficio dell’Agenzia che ha emesso l’atto.  

Nel caso in cui l’istanza sia erroneamente indirizzata a un ufficio non competente, quest’ultimo ha l’obbligo di trasmetterla senza ritardo a quello competente, informandone il contribuente.

Durante l’analisi della richiesta, laddove emergano elementi di evidente infondatezza o illegittimità dell’atto, l’ufficio può sospendere cautelativamente gli effetti dell’imposizione, prevenendo così danni ingiustificati al contribuente.

Responsabilità dei funzionari pubblici in materia di autotutela

I funzionari incaricati dell’esercizio del potere di autotutela rispondono delle proprie decisioni solo in caso di dolo. Viene quindi esclusa la responsabilità per colpa grave.

Autotutela Agenzia delle Entrate: le 5 domande chiave sull’annullamento d’ufficio degli atti fiscali

L’autotutela dell’Agenzia delle Entrate è uno strumento fondamentale per correggere errori e illegittimità negli atti fiscali. In questo riepilogo rispondiamo in modo chiaro e diretto alle domande più frequenti sull’annullamento d’ufficio previsto dalla normativa, per aiutarti a capire quando e come l’Agenzia interviene.

  1. L’Agenzia delle Entrate è obbligata ad annullare d’ufficio un atto in presenza di errori evidenti? Sì, l’articolo 10-quater dello Statuto dei diritti del contribuente impone l’annullamento automatico quando l’errore è manifesto e rientra tra i sette casi tassativi indicati dalla legge.
  2. L’autotutela d’ufficio può essere applicata anche se il contribuente non presenta un’istanza? Sì, l’Agenzia può attivare l’annullamento d’ufficio anche senza una richiesta del contribuente, quando riscontra vizi evidenti e oggettivi nell’atto impositivo.
  3. Tutti i tipi di errori tributari danno diritto all’annullamento d’ufficio? No, solo i vizi specificamente indicati nell’articolo 10-quater, come errore di persona, errore di calcolo o mancata considerazione di pagamenti, comportano l’obbligo di annullamento.
  4. È possibile presentare un’istanza di autotutela anche se l’atto non rientra nei casi obbligatori? Sì, l’autotutela facoltativa consente di richiedere la revisione degli atti anche quando non sono presenti i vizi tassativi, ma in questo caso l’Agenzia può decidere se intervenire o meno.
  5. I funzionari dell’Agenzia sono responsabili delle decisioni di autotutela? Solo in caso di dolo; la normativa esclude la responsabilità per colpa grave, garantendo un margine di discrezionalità agli uffici nell’esercizio del potere di autotutela.
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