Nel 2025, le mamme disoccupate possono contare su diversi contributi economici per ogni figlio nato, adottato o affidato nel corso dell’anno. Gli incentivi per la natalità sono numerosi e, in molti casi, cumulabili. Partiamo da due misure principali: il bonus nuovi nati e l’Assegno di natalità erogato dai Comuni. Si tratta di due sostegni distinti, con requisiti diversi, ma che — in linea generale — possono essere percepiti insieme, a patto di rispettare le condizioni previste da ciascuna misura.
A questi si affianca l’Assegno Unico Universale, destinato a tutte le famiglie con figli a carico. Per i nuclei con ISEE basso, l’importo mensile può arrivare fino a 302 euro al mese per ogni figlio, erogato fino al compimento dei 18 anni.
Grazie alla possibilità di cumulare i diversi benefici, una mamma disoccupata può ottenere fino a 3.000 euro come sostegno iniziale e un contributo mensile stabile per ogni figlio. Un aiuto concreto pensato per sostenere la genitorialità e contrastare la denatalità.
Dal 3 aprile 2025, le condizioni di valutazione dell’ISEE sono state ammorbidite: i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale fino a un valore complessivo di 50.000 euro per nucleo familiare sono esclusi dal calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
Questo cambiamento ha portato a un certificato ISEE più basso, aumentando così la possibilità di accedere a diversi aiuti statali e non, oltre a consentire di ottenere un importo più elevato dell’Assegno Unico Universale.
Di seguito, una breve panoramica dei requisiti necessari per i bonus che permettono alle mamme disoccupate di ricevere fino a 3.000 euro subito e fino a 302 euro al mese per ogni figlio a carico fino ai 18 anni.
Le mamme disoccupate non sono escluse dagli incentivi economici previsti per la nascita, l’adozione o l’affido di un figlio. Da pochi mesi, l’INPS ha reso operative le istruzioni per il riconoscimento del bonus una tantum di 1.000 euro per ogni figlio con evento registrato a partire dal 1° gennaio 2025.
Con la circolare n. 76 del 14 aprile 2025, l’INPS ha specificato i requisiti di accesso alla misura, che sono i seguenti:
La domanda deve essere presentata online, tramite il servizio dedicato, entro 60 giorni dalla data di nascita o dalla data di ingresso in famiglia del figlio.
Le mamme disoccupate o casalinghe hanno diritto al contributo comunale di natalità per eventi di nascita, adozione o affido verificatisi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, a condizione di rispettare i requisiti previsti.
In particolare, sono richiesti i seguenti requisiti:
Le mamme che soddisfano questi requisiti possono richiedere un contributo pari a 404 euro al mese per 5 mesi, per un totale complessivo di 2.020 euro. Tale importo è soggetto a rivalutazione annuale.
La domanda deve essere presentata presso il Comune di residenza entro 6 mesi dall’evento (nascita, adozione o affido) o dalla data di ingresso del figlio nella famiglia.
Il bonus nuovi nati e il bonus mamme disoccupate dei Comuni sono due misure perfettamente compatibili. Per questo motivo, le mamme che rientrano nei requisiti possono ricevere un importo complessivo di 3.020 euro, ovvero la somma del bonus natalità e del bonus mamme disoccupate comunale.
A queste misure si aggiungono ulteriori incentivi a sostegno del reddito per le famiglie, come l’Assegno Unico Universale.
L’Assegno Unico Universale è una misura in vigore dal 1° marzo 2022, pensata come strumento di sostegno per le famiglie e destinata a coprire i bisogni di ogni figlio. Questa misura è perfettamente cumulabile con l’assegno di maternità dei Comuni e il bonus natalità 2025.
L’INPS riconosce un beneficio economico per ogni figlio, indipendentemente dal reddito dei genitori. Tuttavia, l’importo del contributo varia in base al valore dell’ISEE:
Inoltre, le famiglie con figli di età inferiore a un anno hanno diritto a una maggiorazione del 50% sull’importo base, che porta il contributo mensile a 86,25 euro.
Pertanto, l’assegno può arrivare fino a un massimo di 302 euro al mese per ogni figlio.
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