Con l’avvicinarsi delle scadenze fiscali per il 2025, arriva anche una conferma importante sul calendario dei pagamenti Irpef: il saldo e il primo acconto, tradizionalmente fissati al 30 giugno, riguarderanno quest’anno solo lavoratori dipendenti e pensionati. I contribuenti con partita Iva, invece, dovranno fare i conti con una tempistica diversa.
In questo articolo, vedremo quali sono le scadenze per il versamento del saldo e dell’acconto 2025, il calendario per dipendenti, pensionati e autonomi e come pagare.
Anche nel 2025 si conferma la consuetudine ormai consolidata: le partite Iva avranno più tempo per effettuare i versamenti legati alla dichiarazione dei redditi. Non si tratta più di una misura straordinaria, ma di una regola che si ripete anno dopo anno.
Il 30 giugno resta la data di riferimento solo per lavoratori dipendenti e pensionati, mentre per i titolari di partita Iva che applicano gli ISA e per chi opera in regime forfettario, la scadenza viene ufficialmente prorogata al 21 luglio 2025, poiché il termine originario (20 luglio) cade di domenica.
Il decreto fiscale approvato dal Governo il 12 giugno estende anche il termine per il versamento con maggiorazione dello 0,40%, prevista se si paga entro 30 giorni dalla scadenza ordinaria. In questo caso, il termine posticipato passa:
Il pagamento del saldo e del primo acconto Irpef, così come delle altre imposte dovute sulla base della dichiarazione dei redditi, può essere effettuato in un’unica soluzione o in forma rateizzata.
Tutti i contribuenti possono scegliere di pagare a rate, fino a un massimo di sette mensilità, purché l’ultima rata venga versata entro dicembre. È possibile rateizzare anche i contributi previdenziali riportati nel quadro RR del modello Redditi, relativi al reddito che supera il minimale.
L’unica scadenza che non consente rateizzazione è quella del 30 novembre, relativa al versamento del secondo acconto Irpef e dei contributi Inps: in quel caso il pagamento deve avvenire in un’unica soluzione.
Va inoltre ricordato che in caso di rateizzazione, gli importi devono essere maggiorati con interessi annui del 4%, calcolati a partire dal giorno successivo alla scadenza di ciascuna rata.
RATA | VERSAMENTO | % | VERSAMENTO | % |
Prima | 30 giugno | 0,00 | 30 luglio | 0,00 |
Seconda | 16 luglio | 0,18 | 20 agosto | 0,18 |
Terza | 20 agosto | 0,51 | 16 settembre | 0,51 |
Quarta | 16 settembre | 0,84 | 16 ottobre | 0,84 |
Quinta | 16 ottobre | 1,17 | 17 novembre | 1,17 |
Sesta | 17 novembre | 1,50 | 16 dicembre | 1,50 |
Settima | 16 dicembre | 1,83 |
RATA | VERSAMENTO | % | VERSAMENTO | % |
Prima | 21 luglio | 0,00 | 20 agosto | 0,00 |
Seconda | 20 agosto | 0,18 | 16 settembre | 0,18 |
Terza | 16 settembre | 0,51 | 16 ottobre | 0,51 |
Quarta | 16 ottobre | 0,84 | 17 novembre | 0,84 |
Quinta | 17 novembre | 1,17 | 16 dicembre | 1,17 |
Sesta | 16 dicembre | 1,50 |
Per i contribuenti che hanno un sostituto d’imposta, l’Irpef viene trattenuta direttamente dallo stipendio o dalla pensione, senza bisogno di ulteriori adempimenti.
Diversamente, per tutti gli altri contribuenti, inclusi i titolari di partita Iva, il saldo e il primo acconto Irpef 2025 devono essere versati tramite il modello F24. Nel modulo occorre inserire alcune informazioni fondamentali:
Ecco i codici tributo principali da utilizzare per l’Irpef:
Infine, una precisazione importante per chi effettua il pagamento dilazionato: gli interessi sulle rate devono essere riportati tutti insieme in un’unica riga della stessa sezione del modello, utilizzando il codice tributo specifico.
Nel 2025, la scadenza del 30 giugno per il versamento di saldo e primo acconto Irpef riguarderà solo lavoratori dipendenti e pensionati. Per le partite Iva che applicano gli ISA e i forfettari, il termine slitta al 21 luglio.
Chi sceglie di pagare con maggiorazione dello 0,40% potrà farlo entro il 30 luglio (dipendenti) o il 20 agosto (autonomi). Tutti i contribuenti possono rateizzare l’importo fino a 7 rate mensili entro dicembre, con interessi annui del 4%.
Il secondo acconto, invece, dovrà essere versato in un’unica soluzione entro il 30 novembre.
I pagamenti devono avvenire tramite modello F24, con i codici tributo specifici.