Il datore di lavoro che riconosce le ferie retribuite al lavoratore non sta “incentivando” i rapporti lavorativi, ma sta semplicemente applicando un diritto fondamentale del lavoratore, tutelato dall’articolo 36 della Costituzione italiana. Va inoltre sottolineato che il diritto alle ferie non rappresenta solo una pausa dall’attività lavorativa, ma costituisce anche una tutela per la salute psicofisica, oltre a rafforzare il benessere individuale. Il rapporto di lavoro deve essere basato su un reciproco rispetto, che include anche il periodo di ferie e la corretta retribuzione del periodo di riposo.
Ad oggi, calcolare correttamente la retribuzione durante il periodo di ferie rappresenta l'esercizio di un diritto, non una mera questione contabile per valutare se il valore è corretto o se vengono applicate penalizzazioni.
Questa interpretazione è stata chiarita anche dall’ordinanza n. 13042/2025 della Corte di Cassazione.
Di seguito analizzeremo cosa si intende per “retribuzione feriale”, quali elementi devono essere inclusi nel calcolo, chi ne stabilisce i contenuti e con quali limiti.
Ma soprattutto cercheremo di spiegare perché una paga ridotta durante il periodo di riposo può compromettere la fruizione effettiva del diritto alle ferie.
Secondo quanto riportato dal portale laleggepertutti.it, la retribuzione durante il periodo di riposo legato alle ferie deve corrispondere all’importo percepito dal lavoratore durante l’attività lavorativa ordinaria.
La Corte di Cassazione ha confermato questo principio, sottolineando che la retribuzione durante le ferie deve includere tutte le voci collegate all’attività lavorativa regolarmente e continuativamente svolta.
Calcolare la retribuzione spettante durante le ferie non è complesso. Il lavoratore deve considerare la retribuzione mensile ordinaria, a cui aggiungere le seguenti voci:
Le voci retributive da includere o escludere nella base di calcolo della retribuzione feriale vengono stabilite dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL).
In particolare, i CCNL definiscono:
No, assolutamente. Il legislatore ha escluso questa possibilità. L’importo delle ferie non può essere inferiore alla retribuzione normalmente percepita dal lavoratore.
La Corte di Cassazione ha chiarito che l’emolumento da corrispondere durante le ferie deve avere natura retributiva.
Infatti, la parità tra paga ordinaria e retribuzione feriale serve a garantire al lavoratore la fruizione effettiva del diritto alle ferie, senza timore di una perdita economica.
La retribuzione delle ferie si calcola sulla base della retribuzione mensile ordinaria. La Corte di Cassazione ha ribadito che è fondamentale che la retribuzione durante il periodo di ferie sia commisurata alla paga mensile ordinaria, affinché il lavoratore non subisca alcuna penalizzazione economica durante il periodo di riposo.
Dall’analisi della normativa vigente e della giurisprudenza recente emergono alcuni principi chiave per il calcolo corretto della retribuzione feriale:
Una prassi scorretta potrebbe portare alla rinuncia alle ferie maturate, snaturando il senso della norma.