18 Jun, 2025 - 16:55

Blitz della Lega per il terzo mandato: serve un "patto di ferro" per le candidature, ma Tajani non cede

Blitz della Lega per il terzo mandato: serve un "patto di ferro" per le candidature, ma Tajani non cede

La Lega ha un obiettivo chiaro: ottenere il via libera al terzo mandato per i presidenti di Regione prima delle elezioni del 2025, puntando soprattutto sulla ricandidatura di Luca Zaia in Veneto.

Con i consensi in calo e il rischio di perdere roccaforti strategiche come Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, il partito di Matteo Salvini è pronto a forzare la mano.

Il piano è già pronto da settimane, ma per metterlo in atto serve il sì degli alleati, a cominciare da Fratelli d’Italia. L’ostacolo maggiore resta però Forza Italia, con Tajani che ribadisce la sua contrarietà. Senza un’intesa, il blitz rischia di naufragare.

Il tempo stringe e la finestra utile per approvare la norma si sta chiudendo rapidamente. La Lega valuta anche un piano B: rinviare le Regionali ai primi mesi del 2026 per guadagnare tempo. Ma il rischio di spaccature nella maggioranza è sempre più concreto.

Terzo mandato, il piano B della Lega per il via libera a Zaia

Il piano della Lega per far passare la norma per il superamento del vincolo del terzo mandato è tutt’altro che semplice, e il fatto che ieri la contrarietà degli azzurri di Tajani abbia fatto saltare il primo tentativo di blitz ne è la prova.

La Lega starebbe valutando la presentazione di un emendamento in Commissione Affari Costituzionali a un provvedimento sui consiglieri regionali. Il provvedimento si sarebbe dovuto approvare ieri, ma il partito di Salvini ha chiesto che venisse riprogrammato per la prossima settimana per avere il tempo di preparare l’emendamento, ma soprattutto di convincere gli alleati più recalcitranti a votarlo.

Tra domani e dopodomani, infatti, sarebbe in programma un vertice di maggioranza per cercare di trovare un accordo. Il vicepremier Tajani, ieri, ha avvertito la Lega che Forza Italia non approverà nessun emendamento sulla questione.

Blitz rimandato alla prossima settimana, dunque, anche se il tempo non è dalla parte del partito di via Bellerio: bisogna intervenire immediatamente, altrimenti non ci sono i tempi tecnici per votare la legge per le Regionali 2025.

Ecco perché la Lega starebbe pensando anche a un piano B, ovvero, un rinvio dell’appuntamento elettorale – in programma in autunno – ai primi mesi del 2026, così da avere il tempo necessario per stringere un “patto per le candidature” con gli alleati, che consenta l’approvazione di un’eventuale legge.

Tajani: “Nessun accordo, non mi vendo per un piatto di lenticchie”

In cosa consisterebbe il patto per le candidature? Una spartizione tra i tre alleati di regioni e comuni, così da non scontentare nessuno.  Un governatore per un sindaco e viceversa.

Un’ipotesi che il ministro degli Esteri rifiuta categoricamente.

“Io non mi vendo per un piatto di lenticchie. Quello che ci spetta ce lo prendiamo con i voti”, ha dichiarato Antonio Tajani rispondendo a chi gli chiedeva della possibilità di una trattativa sul terzo mandato in cambio di candidature alle amministrative.

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“Non stiamo al mercato, non cambio posizione. E’ un'ipotesi che non esiste, non è mai stata messa sul tavolo, le trattative sono sempre politiche non di spartizione di potere. Non è che cambio idea sul terzo mandato se mi dai il sindaco di Verona o di Milano, non esiste l'ipotesi di trattativa.

Ha chiarito Tajani che poi ha ribadito: 

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Il terzo mandato non è nel programma e se lo devo accettare è ovvio che poi gli alleati devono accettare una cosa che non è nel programma che noi proponiamo, per esempio, se si deve trovare un accordo.”

Forza Italia continua quindi a essere contraria alla possibilità di eliminare il vincolo dei due mandati consecutivi per i presidenti delle regioni, pur professando la disponibilità al dialogo.
Disponibilità che, però, sembra essere smentita dai fatti. Il partito di Tajani sta cercando di boicottare le iniziative della Lega, dilatando i tempi della discussione, consapevole che il tempo rappresenta un fattore determinante. 

Ciriani: "Il tempo sta per scadere. Dalla Lega nessuna proposta"

Il fattore tempo è stato sottolineato anche dal ministro meloniano per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, friulano di Pordenone. Il Friuli Venezia Giulia è una delle regioni attualmente governata dalla Lega con Massimiliano Fedriga, al suo secondo mandato consecutivo. 

Fratelli d’Italia nelle scorse settimane ha riacceso le speranze della Lega aprendo alla possibilità di un dialogo in maggioranza sul terzo mandato. 

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“Il tempo per una discussione in Parlamento sul terzo mandato per i presidenti di Regione sta per scadere, 

ha sottolineato a 'Start' Su SkyTg24. 

virgolette
Se c'è una proposta siamo disposti a discuterla ma sul tavolo non c'è ancora nulla. Se c'è da discutere bisogna farlo in fretta.

Terzo mandato a che punto siamo in sintesi:

  1. Obiettivo della Lega: il terzo mandato per Zaia. La Lega vuole approvare una norma che permetta un terzo mandato ai presidenti di Regione, puntando soprattutto sulla ricandidatura di Luca Zaia in Veneto. Il partito è preoccupato per il possibile rischio di perdere regioni strategiche.
  2. Ostacoli politici: il no di Tajani e Forza Italia. Il principale ostacolo è la contrarietà di Forza Italia e del suo leader Antonio Tajani, che rifiuta ogni compromesso, anche in cambio di candidature nelle amministrative. Il primo tentativo della Lega è fallito, ma si lavora a un emendamento da proporre in Commissione.
  3. Corsa contro il tempo e ipotesi piano B. La finestra per approvare la norma si sta chiudendo. La Lega valuta un rinvio delle elezioni regionali al 2026 per guadagnare tempo e cercare un accordo con gli alleati, inclusi i più disponibili Fratelli d’Italia, che però chiedono di agire rapidamente.

 

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