Urge una riflessione sulla legge riguardante la cittadinanza. A dirlo non è solo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma anche il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani. Secondo il leader forzista è necessario modificare la legge che disciplina l’acquisizione della cittadinanza affinché sia al passo con i tempi. L’ultima norma risale infatti al 1992, quando in Italia la popolazione straniera era molto meno presente rispetto a oggi.
In un breve intervento alla stampa, Tajani ha ribadito che il pensiero del Presidente Mattarella è simile al suo. Bisogna essere più rigorosi sui certificati di nascita, secondo il ministro degli Esteri, che si è detto aperto a miglioramenti della riforma proposta dal suo partito. La proposta, sebbene trovi l’appoggio di molti esponenti del governo, potrebbe non essere vista di buon occhio da parte di Fratelli d’Italia e Lega, che ritengono l’attuale legge sulla cittadinanza sufficiente.
Lo Ius Italiae si pone l’obiettivo di limitare la cittadinanza agli oriundi e di essere una risposta alla legge chiesta dal centrosinistra per disciplinare l’assegnazione della cittadinanza agli stranieri, ritenuta troppo permissiva con soli cinque anni di residenza obbligatoria in Italia. Prevista all’interno della riforma anche l’attribuzione della cittadinanza una volta completata la scuola dell’obbligo per gli stranieri nati in Italia o arrivati entro i cinque anni (ius scholae).
“Mattarella la pensa esattamente come me” spiega ai giornalisti presenti il vicepremier Antonio Tajani quando si tocca l’argomento della riforma della cittadinanza portata avanti da Forza Italia da ormai quasi un anno, in risposta al referendum indetto dal centrosinistra per l’8 e 9 giugno e naufragato poi per la bassa partecipazione.
#Cittadinanza, #Tajani (#ForzaItalia) sulle parole di #Mattarella: "Io sono convinto sia necessario riformare la legge sulla cittadinanza: abbiamo messo regole più severe, basta alla compravendita della cittadinanza. Miglioramenti? Non sono uno che dice no" pic.twitter.com/dfILGMgbCV
— Tag24 (@Tag24news) June 18, 2025
Il segretario di Forza Italia ritiene che la riforma “Ius Italiae” sia in questo momento una priorità per aggiornare una vecchia legge che non può più disciplinare l’attribuzione della residenza ai cittadini stranieri presenti in Italia.
La riforma della cittadinanza proposta da Forza Italia sta ridisegnando il perimetro del dibattito politico italiano. Presentata come “Ius Italiae”, la proposta mira a riconoscere la cittadinanza a figli di stranieri nati o arrivati in Italia entro i cinque anni d’età, a condizione che abbiano completato il ciclo decennale della scuola dell’obbligo. Si tratta di un compromesso tra l’idea dello ius scholae e la tutela dell’identità culturale, fortemente voluta dal vicepremier Antonio Tajani.
Parallelamente, il governo ha approvato a marzo 2025 un decreto che restringe lo ius sanguinis: d’ora in poi, solo chi ha almeno un genitore o un nonno italiano potrà ottenere la cittadinanza per discendenza. La mossa ha scatenato tensioni nella maggioranza.
La Lega ha accusato Forza Italia di voler “strizzare l’occhio alla sinistra”, mentre Fratelli d’Italia resta più defilato ma prudente. Tajani ha risposto rivendicando la coerenza del provvedimento e la sua approvazione all’unanimità in Consiglio dei Ministri.
Sullo sfondo, cresce l’interesse per un referendum promosso da +Europa che mira a ridurre da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza per richiedere la cittadinanza. La sfida, ora, è politica: trovare una sintesi che tenga insieme inclusione, identità e consenso. A preoccupare è la posizione oltranzista della Lega: Salvini qualche giorno fa ha lasciato intendere di non essere interessato a una possibile nuova legge sulla cittadinanza.