19 Jun, 2025 - 18:00

Disoccupazione agricola 2025, quando arriva? Ecco la data di pagamento e cosa fare se è in ritardo

Disoccupazione agricola 2025, quando arriva? Ecco la data di pagamento e cosa fare se è in ritardo

La disoccupazione agricola rappresenta un sostegno fondamentale per migliaia di lavoratori del settore primario, soprattutto per chi opera in modo stagionale e con contratti discontinui. Nel 2025, come negli anni precedenti, l’indennità è attesa con particolare interesse da operai agricoli, piccoli coloni, compartecipanti familiari e coltivatori diretti che si trovano a fronteggiare periodi di inattività lavorativa. 

Quando arriva il pagamento della disoccupazione agricola 2025?

La domanda per la disoccupazione agricola 2025, relativa ai periodi di disoccupazione del 2024, doveva essere presentata entro il 31 marzo 2025. I pagamenti sono attesi, come di consueto, tra i mesi di giugno e luglio, con alcune differenze a seconda dello stato di avanzamento della propria domanda e della sede INPS di competenza.

Da lunedì 16 giugno, l’INPS ha iniziato ad accreditare i pagamenti relativi all’anno 2025. In molte province italiane, i bonifici sono già in corso e i primi beneficiari stanno visualizzando gli importi direttamente sul proprio conto corrente. In alcune Regioni, come la Puglia, sono stati invece registrati dei ritardi, con conseguente attesa più lunga per i lavoratori interessati.

Come controllare lo stato della domanda e il pagamento

Per verificare lo stato della propria domanda e la data di accredito dell’indennità, è possibile accedere al portale INPS tramite SPID, CIE o CNS. Una volta entrati, si deve accedere alla sezione “Fascicolo previdenziale del cittadino”, cliccare su “Prestazioni” e poi su “Pagamenti”. Selezionando l’anno 2025, sarà possibile visualizzare la voce “Disoccupazione Agricola” e, se il pagamento è stato disposto, la data di accredito e l’importo.

Se la data di pagamento non compare ancora, non è il caso di preoccuparsi: gli accrediti procedono a scaglioni e possono arrivare anche a fine giugno o nei primi giorni di luglio, a seconda del carico di lavoro delle singole sedi INPS e dello stato della domanda.

Cosa fare in caso di ritardi o problemi

In caso di ritardi eccessivi o di mancato accredito, è consigliabile verificare regolarmente lo stato della domanda sul portale INPS e, se necessario, contattare l’ufficio dove è stata presentata la richiesta per chiedere delucidazioni. I ritardi possono dipendere da diversi fattori, tra cui l’elevato numero di domande, la necessità di ulteriori controlli o la mancata corretta trasmissione dei dati da parte del datore di lavoro.

Chi ha diritto alla disoccupazione agricola 2025?

La disoccupazione agricola è riservata a:

  • Operai agricoli a tempo determinato
  • Operai agricoli a tempo indeterminato che lavorano solo parte dell’anno
  • Piccoli coloni, cioè lavoratori con contratti associativi che prevedono un massimo di 120 giornate lavorative all’anno
  • Compartecipanti familiari, ossia i familiari del titolare dell’azienda agricola che collaborano nell’attività
  • Piccoli coltivatori diretti che effettuano versamenti volontari fino a un massimo di 51 giornate di iscrizione negli elenchi nominativi.

Per accedere all’indennità è necessario aver presentato domanda entro il 31 marzo 2025, aver maturato almeno 102 giornate lavorative nei due anni precedenti e avere almeno due anni di anzianità assicurativa nel settore agricolo. I lavoratori extracomunitari devono inoltre essere in regola con il permesso di soggiorno.

Importo e durata della disoccupazione agricola

L’importo della disoccupazione agricola corrisponde al 40% della retribuzione media dichiarata dal datore di lavoro sulle giornate effettivamente lavorate nell’anno di riferimento, al netto delle trattenute previdenziali e fiscali. Per gli operai agricoli a tempo determinato, dal compenso viene trattenuto anche un contributo di solidarietà del 9% per un massimo di 150 giorni, mentre per quelli a tempo indeterminato l’indennità è pari al 30% della retribuzione di riferimento senza trattenuta per il contributo di solidarietà.

La durata dell’indennità è pari al numero di giorni lavorati, con un tetto massimo di 365 giornate annue (o 366 negli anni bisestili). L’importo viene erogato in un’unica soluzione.

 

 

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