Anche per il 2025, il canone RAI non cambia: resta dovuto da chi possiede un televisore e continua a essere addebitato nella bolletta della luce. Nessuna sospensione automatica è prevista per chi omette la dichiarazione di esonero entro il 30 giugno 2025.
Ma allora perché tanti si chiedono se basti disattivare l’antenna per evitare il pagamento?
Il dubbio nasce da un’interpretazione diffusa — ma scorretta — della normativa. Come chiarito da Fisco Oggi (il portale dell’Agenzia delle Entrate), è sufficiente detenere un apparecchio idoneo alla ricezione dei segnali radiotelevisivi per far scattare l’obbligo. Poco importa se l’antenna è scollegata o il segnale è assente: ciò che conta è la potenzialità tecnica del dispositivo.
Un ulteriore chiarimento arriva dal documento di prassi n. 28019/2016 del Ministero dello Sviluppo Economico, che specifica quali sono le caratteristiche tecniche che definiscono un apparecchio televisivo e in quali casi si può richiedere l’esonero.
Disattivare l’antenna TV è una strategia che alcuni cittadini stanno considerando nella speranza di non dover pagare il Canone RAI. Ma è davvero sufficiente per ottenere l’esonero?
Il canone RAI è una delle imposte più controverse del sistema tributario italiano: è obbligatorio per chiunque possieda un televisore o un dispositivo capace di ricevere segnali radiotelevisivi. Dal 2016, per combattere l’evasione e semplificarne la riscossione, viene addebitato automaticamente nella bolletta elettrica.
Tuttavia, evitarne il pagamento non è affatto semplice. È necessario presentare una dichiarazione sostitutiva di non detenzione, rispettando precise scadenze e requisiti. È proprio su questo punto che si genera spesso confusione: molti pensano che scollegare l’antenna basti per essere in regola — ma non è così.
Per fare chiarezza, ecco le due domande principali a cui rispondiamo in questo articolo:
Secondo FiscoOggi, sulla base dell’interpretazione fornita dal Ministero dello Sviluppo Economico, un apparecchio televisivo è qualsiasi dispositivo in grado di ricevere, decodificare e visualizzare segnali radiotelevisivi, sia via digitale terrestre che tramite satellite.
Rientrano in questa definizione sia i televisori con ricezione integrata, sia quelli che funzionano solo tramite decoder o sintonizzatori esterni: ciò che conta è la potenziale capacità tecnica di ricezione, indipendentemente dal fatto che il segnale venga effettivamente visualizzato.
La legge prevede che sia tenuto al pagamento del canone chiunque detenga un apparecchio televisivo, salvo rientri in situazioni di esonero.
Questo vale anche se l’antenna è disattivata o il segnale è assente.
Sono invece esclusi — e quindi non soggetti al canone — dispositivi come tablet, smartphone e computer, a meno che non siano modificati o integrati con componenti in grado di ricevere direttamente il segnale TV, come sintonizzatori USB o schede interne.
Non basta possedere un dispositivo elettronico per dover pagare il canone, ma se questo è tecnicamente idoneo alla ricezione televisiva, l’obbligo sussiste.
Per ottenere l’esonero dal pagamento del canone TV ordinario, è necessario presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di non detenzione. Come specificato anche da RAI Radiotelevisione Italiana S.p.A., il presupposto è che nessun componente del proprio nucleo familiare anagrafico detenga un apparecchio televisivo.
La validità della dichiarazione varia in base al momento in cui viene presentata:
Pertanto, per non pagare il canone nella bolletta del secondo semestre 2025, la dichiarazione deve essere trasmessa entro il 30 giugno 2025.