24 Jun, 2025 - 10:12

Ferie non godute del 2023: ultima chiamata per usarle entro il 30 giugno 2025

Ferie non godute del 2023: ultima chiamata per usarle entro il 30 giugno 2025

Entro il 30 giugno 2025, i lavoratori devono utilizzare le ferie maturate nel 2023 e ancora non godute.

La legge, infatti, stabilisce che le ferie vadano fruite entro 18 mesi dalla fine dell’anno in cui sono state maturate.

Si tratta di una scadenza importante sia per i dipendenti sia per i datori di lavoro: chi non la rispetta rischia sanzioni e costi aggiuntivi.

Ecco cosa c’è da sapere.

Ferie non godute: c’è tempo fino al 30 giugno 2025

I lavoratori hanno tempo fino al 30 giugno 2025 per usufruire delle ferie accumulate nel 2023 e non ancora godute. Questa data rappresenta il termine entro cui i datori di lavoro devono consentire ai dipendenti di prendere i giorni di ferie maturati entro i 18 mesi successivi alla fine dell’anno di riferimento.

Il diritto alle ferie è previsto dall’articolo 2109, comma 2, del Codice Civile, che stabilisce come un lavoratore con almeno un anno di servizio continuativo abbia diritto a un periodo di ferie che sia:

  • Retribuito;
  • Preferibilmente usufruito in modo continuativo;
  • Stabilito dal datore di lavoro tenendo conto sia delle esigenze aziendali sia delle necessità del lavoratore.

La legge n. 66 del 2003 fissa la durata minima delle ferie in quattro settimane all’anno. Generalmente, queste quattro settimane si suddividono così:

  • Almeno due settimane devono essere utilizzate entro l’anno in cui sono maturate, anche consecutive se richiesto dal lavoratore;
  • Le restanti due settimane devono essere fruite entro 18 mesi dalla fine dell’anno di maturazione.

Perciò, il 30 giugno 2025 segna il termine ultimo per godere delle ferie maturate nel 2023. È importante ricordare che le ferie sono un diritto fondamentale del lavoratore e non possono essere sostituite da un’indennità economica, tranne in caso di cessazione del rapporto di lavoro o per le ferie che superano il minimo previsto dalla legge.

Rispetta queste scadenze per assicurarti di non perdere il diritto al riposo e per evitare eventuali problemi con l’azienda.

Cosa rischiano i datori di lavoro

Il lavoratore ha il diritto di chiedere di usufruire delle ferie maturate in modo continuativo, mentre il datore di lavoro deve accogliere questa richiesta, tenendo però conto delle esigenze organizzative dell’azienda.

In genere, il periodo di ferie viene stabilito di comune accordo tra dipendente e datore di lavoro, per trovare un equilibrio tra necessità personali e produttive.

Se invece il datore di lavoro non consente ai dipendenti di godere delle ferie accumulate, le conseguenze possono essere significative.

Innanzitutto, l’azienda è obbligata a versare all’Inps i contributi previdenziali aggiuntivi relativi alle ferie maturate ma non utilizzate, entro il 20 agosto 2025. Questo pagamento riguarda i contributi dovuti per i giorni di ferie non goduti.

In aggiunta, sono previste sanzioni amministrative che variano in base alla gravità della violazione e al numero di lavoratori coinvolti. Gli importi delle multe sono definiti dalla legge n. 66/2003 (art. 18 bis, comma 3) e aumentati del 20% dalla Legge di Bilancio 2019:

  • Da 120 a 720 euro per violazioni relative a un solo anno e fino a 5 lavoratori;
  • Da 480 a 1.800 euro per infrazioni protratte per almeno due anni e che riguardano più di 5 dipendenti;
  • Da 960 a 5.400 euro per violazioni che si estendono per più di quattro anni o coinvolgono almeno 10 lavoratori.

Quando si può derogare la scadenza

In alcuni casi specifici, il termine del 30 giugno 2025 per utilizzare le ferie maturate nel 2023 può essere prorogato. Questo accade quando il lavoratore ha subito un’interruzione temporanea dell’attività lavorativa dovuta a situazioni tutelate dalla legge, come:

  • Malattia;
  • Infortunio;
  • Maternità;
  • Periodi di cassa integrazione.

Secondo quanto spiegato dall’Inps (messaggio n. 18850/2006) e dal Ministero del Lavoro (interpello n. 19/2011), in queste circostanze il termine per godere delle ferie si sospende per tutta la durata dell’assenza. La scadenza riprende a decorrere solo dal momento in cui il lavoratore torna al lavoro.

Ferie maturate nel 2023: scadenza entro il 30 giugno 2025

I lavoratori devono utilizzare entro il 30 giugno 2025 le ferie maturate nel 2023, secondo la legge che prevede un termine di 18 mesi per la loro fruizione.

Il datore di lavoro è tenuto a consentire l’utilizzo dei giorni di ferie, bilanciando le esigenze aziendali con i diritti del dipendente. In caso di mancato rispetto, sono previste sanzioni amministrative e il versamento di contributi previdenziali aggiuntivi.

La scadenza può essere prorogata in caso di assenze per malattia, maternità, infortunio o cassa integrazione, durante le quali il termine viene sospeso. È fondamentale rispettare questi termini per evitare multe e garantire il diritto al riposo.

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