24 Jun, 2025 - 09:58

Mutui e prestiti: come i tagli BCE stanno influenzando casa e finanziamenti a giugno 2025

Mutui e prestiti: come i tagli BCE stanno influenzando casa e finanziamenti a giugno 2025

La recente decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di intervenire nuovamente sui tassi d’interesse riaccende l’attenzione su mutui e prestiti. Negli ultimi mesi, come evidenziato nel bollettino ABI di giugno 2025, si sono registrate ben otto tagli significative dei tassi medi; quella di giugno risponde – almeno in parte – alle esigenze di famiglie e imprese alla ricerca di condizioni più favorevoli per l’accesso al credito.

Ma cosa ci aspetta nei prossimi mesi? Dopo la pausa estiva, assisteremo a nuovi interventi al ribasso a partire da settembre? Le domande sono molte, così come le prospettive. I segnali attuali sono incoraggianti e le previsioni sembrano confermare una tendenza di continuità nella politica di riduzione dei tassi. Tuttavia, non mancano incertezze e timori legati al contesto economico generale.

Taglio tassi BCE: come cambiano mutui e prestiti a giugno 2025

Il progressivo ridimensionamento dei tassi d’interesse ha avuto un impatto positivo sull’accesso al credito. A maggio, il tasso medio sui mutui è sceso al 3,19%, mentre quello sui prestiti si è attestato al 3,64%, segnando un miglioramento concreto per chi intende acquistare casa o finanziare nuovi progetti.

La crescita dei tassi a breve termine, come l’Euribor, ha rallentato sensibilmente, contribuendo a una discesa costante dei costi del denaro. Al contrario, i tassi a lungo termine non mostrano ancora segnali di un vero e proprio calo. In questo contesto, l’interesse per eventuali ulteriori tagli da parte della BCE nei prossimi mesi resta alto.

Molti esperti del settore si interrogano sulle prospettive future, soprattutto in vista di nuovi finanziamenti a medio e lungo termine. Le decisioni della BCE nei prossimi trimestri saranno dunque determinanti per orientare strategie di investimento e scelte familiari.

La BCE farà un altro taglio dei tassi dopo giugno 2025?

Secondo quanto riportato da quifinanza.it, l’attuale tendenza al ribasso dei tassi potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi. L11 giugno 2025, la Banca Centrale Europea ha effettuato un ulteriore taglio di 25 punti base, portando i tassi di riferimento ai seguenti livelli:

  • tasso sui depositi: 2,00%;
  • tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali: 2,15%;
  • tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale: 2,40%.

Christine Lagarde, presidente della BCE, ha lasciato intendere che nuovi tagli potrebbero essere presi in considerazione a partire da settembre. L’orientamento attuale sembra quindi confermare una strategia graduale di riduzione dei tassi, da valutare però alla luce degli sviluppi economici globali.

Le decisioni future dipenderanno in gran parte dagli effetti delle politiche commerciali statunitensi – in particolare dei dazi – e dall’andamento dell’inflazione nell’area euro. Solo dopo un’attenta analisi di questi fattori la BCE confermerà o meno ulteriori interventi.

Come sono cambiati i tassi medi di mutui e finanziamenti alle imprese?

Secondo quanto riportato nel bollettino ABI di maggio 2025, la variazione dei tassi medi su mutui e finanziamenti riflette gli otto tagli consecutivi operati dalla BCE. I dati aggiornati mostrano:

  • mutui per l’acquisto della prima casa: tasso medio sceso al 3,19%, in calo rispetto al 3,27% di aprile e al 4,42% di dicembre 2023;
  • finanziamenti alle imprese: tasso medio ridotto al 3,64%, rispetto al 3,77% di aprile e al 5,45% di dicembre 2023.

Dati aggiornati sui tassi a breve e lungo termine a giugno 2025

Il taglio dei tassi dell’11 giugno 2025, sebbene confermi un andamento in ribasso, non rappresenta l’unico elemento da considerare. Ecco l’andamento aggiornato dei principali tassi di riferimento:

  • Euribor 3 mesi: in calo di 13 punti base rispetto a maggio, con una media dell’1,96%. Il ribasso rispetto a dicembre 2024 è di 88 punti base;
  • BOT a 6 mesi (tasso lordo): lieve calo di 1 punto base rispetto a maggio, attestandosi all’1,93%. Il calo rispetto a dicembre 2024 è di 69 punti base;
  • IRS a 10 anni: stabile rispetto a maggio, con una media del 2,55%, ma in aumento di 32 punti base rispetto a dicembre 2024;
  • BTP a 10 anni (tasso lordo): in calo di 12 punti base rispetto a maggio, attestandosi al 3,49%, ma in crescita di 15 punti base rispetto a dicembre 2024.

Quanto si risparmia con l’ultimo taglio sui mutui a tasso variabile?

L'ultimo taglio dei tassi della BCE a giugno 2025, come evidenziato dalle simulazioni realizzate da Facile.it e Mutui.it, ha generato un notevole risparmio sulle rate dei mutui a tasso variabile.

Per un mutuo medio da 126.000 euro con durata di 25 anni, la rata mensile è diminuita di circa 17 euro, passando da 618 euro a 601 euro.

La riduzione diventa ancora più evidente se si considera il confronto con dicembre 2023: in quel periodo, a causa di mesi di picco dei tassi, la rata mensile superava i 750 euro. In altre parole, i mutuatari stanno risparmiando oltre 100 euro al mese. 

FAQ – Domande frequenti sul taglio dei tassi BCE

  1. Cosa significa il taglio dei tassi da parte della BCE? Il taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea comporta una riduzione del costo del denaro, rendendo più conveniente l’accesso a finanziamenti e abbassando i tassi di interesse su mutui, prestiti e crediti per famiglie e imprese.
  2. Quando si notano gli effetti del taglio dei tassi sui mutui? Gli effetti sono pressoché immediati per i mutui a tasso variabile, che seguono l’andamento dell’Euribor. Per i mutui a tasso fisso, invece, i benefici si riflettono nelle nuove offerte disponibili sul mercato.
  3. Conviene richiedere un mutuo o un prestito dopo un taglio dei tassi? Sì, generalmente conviene. Tuttavia, è fondamentale confrontare le offerte aggiornate e valutare con attenzione il tipo di tasso (fisso o variabile), la durata del finanziamento e le proprie esigenze economiche prima di prendere una decisione.

 

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