La recente decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di intervenire nuovamente sui tassi d’interesse riaccende l’attenzione su mutui e prestiti. Negli ultimi mesi, come evidenziato nel bollettino ABI di giugno 2025, si sono registrate ben otto tagli significative dei tassi medi; quella di giugno risponde – almeno in parte – alle esigenze di famiglie e imprese alla ricerca di condizioni più favorevoli per l’accesso al credito.
Ma cosa ci aspetta nei prossimi mesi? Dopo la pausa estiva, assisteremo a nuovi interventi al ribasso a partire da settembre? Le domande sono molte, così come le prospettive. I segnali attuali sono incoraggianti e le previsioni sembrano confermare una tendenza di continuità nella politica di riduzione dei tassi. Tuttavia, non mancano incertezze e timori legati al contesto economico generale.
Il progressivo ridimensionamento dei tassi d’interesse ha avuto un impatto positivo sull’accesso al credito. A maggio, il tasso medio sui mutui è sceso al 3,19%, mentre quello sui prestiti si è attestato al 3,64%, segnando un miglioramento concreto per chi intende acquistare casa o finanziare nuovi progetti.
La crescita dei tassi a breve termine, come l’Euribor, ha rallentato sensibilmente, contribuendo a una discesa costante dei costi del denaro. Al contrario, i tassi a lungo termine non mostrano ancora segnali di un vero e proprio calo. In questo contesto, l’interesse per eventuali ulteriori tagli da parte della BCE nei prossimi mesi resta alto.
Molti esperti del settore si interrogano sulle prospettive future, soprattutto in vista di nuovi finanziamenti a medio e lungo termine. Le decisioni della BCE nei prossimi trimestri saranno dunque determinanti per orientare strategie di investimento e scelte familiari.
Secondo quanto riportato da quifinanza.it, l’attuale tendenza al ribasso dei tassi potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi. L’11 giugno 2025, la Banca Centrale Europea ha effettuato un ulteriore taglio di 25 punti base, portando i tassi di riferimento ai seguenti livelli:
Christine Lagarde, presidente della BCE, ha lasciato intendere che nuovi tagli potrebbero essere presi in considerazione a partire da settembre. L’orientamento attuale sembra quindi confermare una strategia graduale di riduzione dei tassi, da valutare però alla luce degli sviluppi economici globali.
Le decisioni future dipenderanno in gran parte dagli effetti delle politiche commerciali statunitensi – in particolare dei dazi – e dall’andamento dell’inflazione nell’area euro. Solo dopo un’attenta analisi di questi fattori la BCE confermerà o meno ulteriori interventi.
Secondo quanto riportato nel bollettino ABI di maggio 2025, la variazione dei tassi medi su mutui e finanziamenti riflette gli otto tagli consecutivi operati dalla BCE. I dati aggiornati mostrano:
Il taglio dei tassi dell’11 giugno 2025, sebbene confermi un andamento in ribasso, non rappresenta l’unico elemento da considerare. Ecco l’andamento aggiornato dei principali tassi di riferimento:
L'ultimo taglio dei tassi della BCE a giugno 2025, come evidenziato dalle simulazioni realizzate da Facile.it e Mutui.it, ha generato un notevole risparmio sulle rate dei mutui a tasso variabile.
Per un mutuo medio da 126.000 euro con durata di 25 anni, la rata mensile è diminuita di circa 17 euro, passando da 618 euro a 601 euro.
La riduzione diventa ancora più evidente se si considera il confronto con dicembre 2023: in quel periodo, a causa di mesi di picco dei tassi, la rata mensile superava i 750 euro. In altre parole, i mutuatari stanno risparmiando oltre 100 euro al mese.