Alcuni beneficiari potrebbero ricevere gli arretrati dell’Assegno Unico Universale entro il 30 giugno 2025, per ciascun figlio a carico. Le operazioni di ricalcolo da parte dell’INPS riguardano eventuali somme spettanti per i mesi di marzo, aprile e maggio 2025.
La buona notizia riguarda, in particolare, le famiglie che non hanno aggiornato l’ISEE prima del mese corrente: si passa dall’importo minimo percepito fino a maggio a quello pieno, recuperando la differenza tra quanto dovuto e quanto effettivamente erogato.
Il recupero di questi importi riguarda esclusivamente le famiglie che non hanno rinnovato la DSU o non hanno presentato la domanda entro la fine di giugno 2025.
Chi temeva di perdere il diritto agli arretrati resterà sorpreso: l’INPS tutela le famiglie adottando misure retroattive sugli importi maturati, ma non percepiti, dell’Assegno Unico Universale per i figli a carico.
Le condizioni che permettono di ricevere un importo extra riguardano una platea ristretta di beneficiari. Ecco perché molti si chiedono quali mesi siano coinvolti, come si calcolino gli importi spettanti e perché alcune famiglie arrivino a ricevere fino a 1.350 euro di arretrati.
Come ricorda l’INPS, le famiglie con figli a carico fino a 21 anni (studenti o tirocinanti) o con figli disabili (senza limiti di età) devono aggiornare annualmente l’ISEE o presentare domanda (in caso di primo riconoscimento) per ottenere l’importo pieno.
Ma cosa succede se si aveva diritto a un importo maggiore già a marzo, ma la DSU o la domanda è stata presentata solo il 15 giugno? In questo caso, valgono le disposizioni normative previste per l’assegno riconosciuto per ogni figlio a carico, anche per i nuovi nati a partire dal settimo mese di gravidanza.
Come anticipato, l’ISEE rappresenta lo strumento essenziale per determinare l’importo pieno. In assenza dell’indicatore, o se superiore alla soglia di 45.939,56 euro, l’INPS accredita l’importo base, ma consente il riconoscimento degli arretrati se la DSU viene presentata entro il 30 giugno 2025.
L’importo dell’Assegno Unico varia in base a diversi fattori, tra cui:
Se la DSU per l’ISEE o la domanda viene presentata dopo il 30 giugno 2025, non si ha diritto agli arretrati eventualmente spettanti.
In questo caso, l’assegno decorre solo dal mese successivo alla presentazione.
Il calcolo degli arretrati dipende dalla composizione del nucleo familiare (numero di figli minori a carico) e dall’ISEE aggiornato. La differenza tra l’importo pieno spettante e quello effettivamente percepito rappresenta la somma da recuperare.
Ad esempio, se a una famiglia spettavano 201 euro al mese per figlio, ma ha ricevuto solo 100 euro, la differenza mensile (101 euro) verrà riconosciuta per marzo, aprile e maggio, per un totale di 303 euro per figlio.
Se invece l’ISEE è stato aggiornato già a marzo, non spettano arretrati, in quanto si percepisce già l’importo corretto.
Supponiamo una famiglia con tre figli minori, avente diritto a 150 euro mensili per ciascun figlio, per 3 mesi (marzo, aprile, maggio):
L’INPS, nel Messaggio n. 633/2025, ha specificato che:
Per quanto riguarda gli arretrati, se la DSU è stata presentata entro il 30 giugno 2025, le somme relative a marzo, aprile e maggio (e talvolta anche giugno) verranno erogate tra luglio e agosto, insieme alla rata mensile corrente.