Per il 2025, contribuenti e consulenti fiscali possono consultare online gli elenchi aggiornati delle addizionali Irpef dovute a Regioni e Comuni.
Quest’anno, a seguito della recente riforma che ha ridefinito i tre scaglioni di reddito, gli enti locali hanno beneficiato di tempi più lunghi per adeguare le proprie aliquote.
In particolare, molti territori hanno scelto di adottare aliquote differenziate per fascia di reddito, mentre altri hanno optato per un’unica aliquota uniforme.
In questo articolo, ci soffermeremo sull’addizionale regionale Irpef, spiegando cos’è, dove si paga di più e dove di meno.
L’addizionale regionale all’Irpef, prevista dall’articolo 50 del Decreto Legislativo n. 446 del 1998, è un’imposta calcolata applicando un’aliquota decisa da ciascuna Regione o Provincia autonoma sul reddito complessivo del contribuente, al netto degli oneri deducibili previsti dalla normativa.
È dovuta solo se, per lo stesso anno, il contribuente risulta tenuto a pagare l’Irpef nazionale, dopo aver considerato tutte le detrazioni fiscali e i crediti d’imposta riconosciuti, come quelli relativi agli utili distribuiti da società o ai redditi prodotti all’estero.
In questo modo, ogni Regione può modulare la propria tassazione nel rispetto delle regole nazionali, garantendo un grado di autonomia fiscale.
Si calcola sul reddito complessivo dichiarato ai fini dell’imposta e va pagata solo se per lo stesso anno è dovuta quella nazionale.
Ogni Regione e Provincia autonoma ha la possibilità di fissare autonomamente l’aliquota entro i limiti stabiliti dalla legge statale, determinando così l’ammontare dell’imposta che grava sui contribuenti residenti nel proprio territorio.
Oltre alle addizionali regionali, i contribuenti devono anche corrispondere l'addizionale comunale Irpef.
Ogni mese, i lavoratori trovano in busta paga una trattenuta relativa all’addizionale regionale Irpef, una tassa che varia in base alla Regione di residenza. L’aliquota minima prevista per legge è dell’1,23% sul reddito complessivo, ma le Regioni possono applicare aliquote differenti, entro un limite massimo del 3,33%.
Da gennaio a novembre 2025, le trattenute mensili in busta paga continueranno a riflettere le addizionali regionali riferite all’anno 2024, in attesa dell’aggiornamento delle aliquote che sarà applicato a partire dal prossimo dicembre.
Le addizionali regionali decise nel 2025 saranno applicate nelle buste paga solo a partire dal 2026, perché si tratta di tasse che si pagano l’anno dopo rispetto a quello di riferimento.
Il 2025 è l’anno in cui molte Regioni avrebbero dovuto passare da quattro a tre fasce di reddito per calcolare l’addizionale. Invece, quasi tutte hanno scelto di mantenere le quattro fasce già esistenti:
Solo poche Regioni hanno adeguato le proprie addizionali Irpef al modello nazionale a tre fasce di reddito, come previsto dalla riforma del 2024. Tra queste si distinguono la Provincia autonoma di Bolzano, la Liguria e l’Abruzzo.
Altre Regioni, invece, hanno scelto un percorso diverso, optando per l’adozione di un’aliquota unica per tutti i contribuenti. Tra queste figurano Sicilia, Sardegna, Calabria, Valle d’Aosta, Veneto e Basilicata, che preferiscono così una tassazione più semplice e lineare.
Di seguito troverai l’elenco dell’addizionale regionale Irpef 2025:
Regione | Aliquota % | Fasce di Reddito |
---|---|---|
Lazio | 1.73 | Fino a 15.000€ |
3.33 | Oltre 15.000€ e fino a 50.000€ | |
Provincia Autonoma di Bolzano | 1.23 | Fino a 50.000€ |
1.73 | Oltre 50.000€ | |
Provincia Autonoma di Trento | 1.23 | Fino a 50.000€ |
1.73 | Oltre 50.000€ | |
Sicilia | 1.23 | Aliquota Unica |
Puglia | 1.33 | Fino a 15.000€ |
1.85 | Oltre 50.000€ | |
Sardegna | 1.23 | Aliquota Unica |
Calabria | 1.73 | Aliquota Unica |
Molise | 1.73 | Fino a 15.000€ |
3.33 | Oltre 50.000€ | |
Friuli Venezia Giulia | 0.70 | Fino a 15.000€ |
1.23 | Oltre 50.000€ | |
Lombardia | 1.23 | Fino a 15.000€ |
1.73 | Oltre 50.000€ | |
Liguria | 1.23 | Fino a 28.000€ |
3.23 | Oltre 50.000€ | |
Marche | 1.23 | Fino a 15.000€ |
1.73 | Oltre 50.000€ | |
Umbria | 1.73 | Fino a 15.000€ |
3.33 | Oltre 50.000€ | |
Valle D’Aosta | 1.23 | Aliquota Unica |
Piemonte | 1.62 | Fino a 15.000€ |
3.33 | Oltre 50.000€ | |
Abruzzo | 1.67 | Fino a 28.000€ |
3.33 | Oltre 50.000€ | |
Veneto | 1.23 | Aliquota Unica |
Emilia-Romagna | 1.33 | Fino a 15.000€ |
3.33 | Oltre 50.000€ | |
Toscana | 1.42 | Fino a 15.000€ |
3.33 | Oltre 50.000€ | |
Basilicata | 1.23 | Aliquota Unica |
Campania | 1.73 | Fino a 15.000€ |
3.33 | Oltre 50.000€ |
Nel 2025 contribuenti e consulenti possono consultare online gli elenchi aggiornati delle addizionali Irpef dovute a Regioni e Comuni.
La riforma ha previsto tre scaglioni di reddito, ma molte Regioni hanno mantenuto quattro fasce o adottato un’aliquota unica.
L’addizionale regionale Irpef, calcolata sul reddito complessivo con aliquote variabili tra 1,23% e 3,33%, si paga solo se è dovuta l’Irpef nazionale. Le nuove aliquote saranno applicate nelle buste paga dal 2026.