Molti contribuenti potrebbero avere diritto a un rimborso 730 particolarmente alto, con importi superiori a 4.000 euro. Si tratta, sicuramente, di casi che fanno molto piacere, ma che, d’altra parte, comportano un po’ più di pazienza prima di ricevere l’accredito.
Infatti, l’attesa si allunga: la presenza di un rimborso molto alto, superiore a 4.000 euro rende particolarmente complesse le operazioni di gestione dei pagamenti spettanti.
Per quale motivo? In questo articolo, spiegheremo proprio cosa succede se il rimborso Irpef spettante è superiore a 4.000 euro e perché i tempi di attesa si allungano.
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I contribuenti che hanno diritto a rimborsi 730 di importo superiore a 4.000 euro devono attendere molto più per l’erogazione degli stessi.
Infatti, per i rimborsi superiori a 4.000 euro valgono regole particolari, come stabilito l’articolo 5, comma 3-bis, del decreto legislativo n. 175 del 21 novembre 2014: in sostanza, permette all’Agenzia delle Entrate di effettuare controlli più approfonditi prima di pagare l’importo dovuto.
I controlli sono previsti soprattutto in presenza di situazioni di rischio, o semplicemente quando il rimborso supera la soglia indicata, con l’obiettivo di evitare errori e frodi nel processo di pagamento.
L’Agenzia delle Entrate ha fino a quattro mesi dopo il termine per la presentazione del modello 730, fissato al 30 settembre, per effettuare eventuali controlli sul rimborso richiesto. Di conseguenza, queste verifiche possono protrarsi fino a gennaio dell’anno successivo.
Anche i tempi per ricevere effettivamente il rimborso possono essere piuttosto lunghi: l’accredito può arrivare fino a sei mesi dopo l’invio della dichiarazione. Questo significa che chi presenta il modello 730 potrebbe dover aspettare diversi mesi prima di ottenere il rimborso Irpef.
Quando il rimborso Irpef derivante dal modello 730/2025 è di importo elevato, il pagamento può subire dei ritardi. Quindi, non si deve più seguire il classico calendario del rimborso 730, ma regole speciali.
Questo perché l’Agenzia delle Entrate deve effettuare verifiche più approfondite prima di procedere con l’accredito, per assicurarsi che l’importo sia corretto.
Di conseguenza, i rimborsi più consistenti richiedono tempi più lunghi rispetto a quelli di importo minore.
In presenza di un sostituto d’imposta, il rimborso viene solitamente accreditato direttamente in busta paga o sulla pensione. Questo avviene dopo che il sostituto riceve il prospetto di liquidazione 730-4, cioè il documento che indica l’importo del rimborso o l’eventuale debito fiscale.
I tempi di accredito sono i seguenti:
Se il rimborso è di importo molto elevato non si può usufruire del rimborso in busta paga o pensione. In questi casi, l’Agenzia delle Entrate effettua direttamente il pagamento al contribuente. Per velocizzare l’accredito, è possibile comunicare all’Agenzia l’Iban in modo telematico.
Anche con queste procedure semplificate, i tempi di rimborso possono essere lunghi. La legge prevede che il pagamento possa arrivare fino a sei mesi dopo la scadenza per la presentazione del modello 730.
In pratica, se presenti la dichiarazione nei tempi previsti, potresti dover aspettare fino a marzo dell’anno successivo per ricevere il rimborso.
Molti contribuenti con un rimborso 730 superiore a 4.000 euro devono attendere tempi più lunghi per l’accredito.
Questo perché l’Agenzia delle Entrate effettua controlli più approfonditi per evitare errori o frodi, come previsto dal decreto legislativo n. 175/2014.
I controlli possono durare fino a quattro mesi dopo la scadenza del 30 settembre, quindi fino a gennaio, mentre il rimborso può arrivare anche sei mesi dopo l’invio del modello 730.