Chi sta pensando di ristrutturare casa o di migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione potrebbe chiedersi se può ancora beneficiare dei bonus edilizi e, soprattutto, come fare.
La risposta arriva dalla circolare n. 8/E dell’Agenzia delle Entrate, dove vengono stabiliti i requisiti necessari per usufruire delle agevolazioni fiscali,
Con queste nuove indicazioni, l’Agenzia delle Entrate punta a fare chiarezza su come richiedere i bonus edilizi in modo corretto, evitando errori durante l’intero processo.
Se hai in programma lavori di ristrutturazione o interventi per il miglioramento energetico, è fondamentale conoscere le nuove regole per sfruttare al meglio le opportunità fiscali disponibili: in questo articolo, troverai tutte le informazioni sui bonus per la prima e la seconda casa in vigore, come funziona il bonus ristrutturazione e cosa ha chiarito l'Agenzia delle Entrate.
Con la circolare 8/E del 19 giugno 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le nuove regole per l’accesso ai bonus edilizi, aggiornando le disposizioni previste dalla Legge di Bilancio 2024.
Nel 2025, continuano a essere disponibili alcune delle agevolazioni più richieste, tra cui:
La circolare definisce nel dettaglio le modalità di accesso a questi bonus, chiarendo le novità rispetto agli anni passati e i requisiti necessari per sfruttarli appieno.
Chi ristruttura la prima casa può ancora ottenere una detrazione Irpef del 50% sulle spese sostenute, con un tetto massimo di 96.000 euro. Tuttavia, per gli immobili diversi dall'abitazione principale, come seconde case, appartamenti in affitto e uffici, la detrazione scende al 36%.
Questa differenziazione è stata confermata dalla Legge di Bilancio 2025 e già a gennaio l’Agenzia delle Entrate aveva chiarito i dettagli operativi su come usufruire dei bonus.
Per accedere alla detrazione al 50%, è necessario soddisfare due requisiti principali:
Ma le novità non finiscono qui: sembra che il governo intenda mantenere i bonus edilizi per la ristrutturazione della prima casa anche fino al 2027, seppure con una detrazione ridotta al 30%.
Con l'arrivo delle nuove regole per il 2025, il panorama dei bonus edilizi subisce importanti cambiamenti.
Una delle modifiche più rilevanti riguarda l'Ecobonus, che non prevede più alcuna detrazione per la sostituzione di caldaie tradizionali con modelli a condensazione alimentati da combustibili fossili.
Da quest'anno, infatti, per usufruire dell’incentivo, gli impianti devono essere accompagnati da una dichiarazione di conformità che attesti il rispetto degli standard ecologici.
Prima di tutto, è obbligatorio effettuare il pagamento tramite bonifico parlante, dove vanno inseriti correttamente la causale, il codice fiscale del beneficiario e la partita Iva dell’impresa esecutrice.
Per chi sceglie la cessione del credito o lo sconto in fattura, è richiesto un visto di conformità rilasciato da un CAF o da un professionista abilitato.
Un aspetto importante introdotto dalla circolare riguarda il caso in cui ci siano ritardi nella comunicazione all'ENEA: se l'intervento non è esclusivamente energetico, la detrazione non verrà comunque persa, offrendo maggiore flessibilità a chi ha difficoltà a rispettare i tempi.
Passando al superbonus, ormai ridotto al 65% nel 2025, resta in vigore solo per alcuni specifici beneficiari, come:
La circolare 8/E dell’Agenzia delle Entrate chiarisce come accedere ai bonus edilizi nel 2025, confermando incentivi come il Bonus Ristrutturazioni, l’Ecobonus e il Sismabonus.
Chi ristruttura la prima casa può beneficiare di una detrazione del 50%, mentre per altre tipologie di immobili scende al 36%.
L’Ecobonus esclude la sostituzione di caldaie tradizionali con modelli a combustibili fossili. Il Superbonus resta al 65%, ma solo per specifici beneficiari. È obbligatorio il bonifico parlante e il visto di conformità per la cessione del credito.