28 Jun, 2025 - 14:31

Garlasco, rivelazione choc: ecco chi ha davvero trovato gli oggetti nel canale di Tromello e quando

Garlasco, rivelazione choc: ecco chi ha davvero trovato gli oggetti nel canale di Tromello e quando

Un attizzatoio, una mazzetta da muratore, un martello e un'ascia spezzata. Questi gli oggetti emersi dal canale di Tromello, comune alle porte di Garlasco, dopo il sopralluogo dei carabinieri. Attrezzi poi sequestrati per effettuare delle verifiche in relazione all'omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto del 2007 con un'arma - forse più di una - mai ritrovata.

Ma è davvero questa la ricostruzione di quanto accaduto? Durante la trasmissione Ore14 Sera, condotta da Milo Infante su RaiDue, sono emersi dettagli clamorosi in merito al ritrovamento di questi oggetti: in realtà sarebbero stati ripescati dal canale ben prima di qualche settimana fa e non dai vigili del fuoco.

Delitto di Garlasco, chi ha trovato gli oggetti nel canale di Tromello? La clamorosa rivelazione

A far scattare il sopralluogo dei carabinieri a Tromello, dove si trova una casa di proprietà della famiglia Cappa, erano state le parole del supertestimone Gianni Bruscagin, inizialmente rimasto anonimo.

L'uomo ha raccontato alla trasmissione tv Le Iene, prima ancora di essere sentito dagli inquirenti, alcuni dettagli inquietanti che gli erano stati riferiti da una persona, nel frattempo morta, che a sua volta li aveva avuti da una signora, poi deceduta.

Secondo quanto riferito da Bruscagin, il giorno dell'omicidio la signora, vicina di casa della nonna delle gemelle Cappa (cugine della vittima), avrebbe visto una di loro, Stefania, arrivare in evidente stato di agitazione con un pesante borsone.

Poco dopo avrebbe udito un tonfo, un rumore strano, come di un oggetto metallico caduto nell'acqua. A distanza di 18 anni alcuni oggetti "sospetti" sono stati effettivamente ritrovati lo scorso 14 maggio, ma non dai carabinieri.

Gli attrezzi sono stati consegnati alle forze dell'ordine da un muratore di origini egiziane che vive nella parte opposta rispetto alla roggia dei Cappa nella quale, all'epoca dell'omicidio, viveva il fratello delle gemelle (in vacanza all'estero il 13 agosto).

L'uomo, che si trovava al lavoro in un cantiere, era stato avvertito da un suo operaio del sopralluogo vicino casa sua dei vigili del fuoco, alla ricerca di qualcosa nel canale. Avrebbe quindi contattato i carabinieri per consegnare gli attrezzi in suo possesso, subito sequestrati.

Quando sono stati trovati gli attrezzi nel canale?

Il manovale di origine egiziana ha raccontato ai carabinieri di aver trovato gli oggetti nel canale ben sette anni fa, nel 2018, prima della pulizia effettuata dal comune. Calandosi nel canale per rimuovere della spazzatura, aveva raccolto questi attrezzi, poi rimasti in un deposito di sua proprietà.

La sua testimonianza aggiunge dettagli interessanti all'intera vicenda, sebbene la Procura di Pavia inviti alla cautela, dato che non è stata ancora dimostrata una correlazione tra questi oggetti e l'omicidio di Chiara Poggi. Le analisi sono ancora in corso.

Cosa succede adesso

Il supertestimone Bruscagin, dopo aver tentato di riferire queste informazioni nel 2007 all'avvocato dei Poggi, Gian Luigi Tizzoni, ha mantenuto il riserbo fino al 2025, quando ha deciso di parlare. Spinto dalla riapertura delle indagini a carico di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

Il ritrovamento degli oggetti da parte di una persona totalmente estranea all'intera vicenda, in un'epoca precedente alle dichiarazioni, non fa che avvalorare il suo racconto, secondo gli investigatori. Spazzando via anche il dubbio che qualcuno possa aver gettato questi attrezzi dopo la sua testimonianza, affinché venissero ritrovati.

Ora resta da chiarire se davvero siano collegati al delitto della 26enne, mentre va avanti l'incidente probatorio, che riprenderà il 4 luglio. Ci sarà un'altra verità che scagionerà Stasi, in carcere dal 2015? Si attendono sviluppi.

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