29 Jun, 2025 - 09:46

Delitto di Garlasco, le voci su un nuovo testimone che accuserebbe Sempio

Delitto di Garlasco, le voci su un nuovo testimone che accuserebbe Sempio

Diciotto anni dopo il delitto di Chiara Poggi a Garlasco, il caso giudiziario che ha segnato la cronaca italiana vive una nuova stagione di tensione e colpi di scena.

Al centro delle indagini riaperte c’è Andrea Sempio, amico della vittima e già sfiorato dalle prime inchieste, ora indagato per concorso in omicidio. Ma se le prove scientifiche sembrano allontanare i sospetti, la difesa non abbassa la guardia: l’avvocato Massimo Lovati, storico legale di Sempio, teme più di ogni altra cosa l’arrivo improvviso di un testimone pronto ad accusare il suo assistito.

Un’indagine tra vecchi fantasmi e nuove piste

Il caso Garlasco è tutt’altro che chiuso. La riapertura delle indagini ha rimesso sotto i riflettori Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, il fratello della vittima.

L’accusa, ancora vaga, parla di omicidio in concorso con Alberto Stasi – unico condannato in via definitiva – o con altri soggetti non meglio identificati. Proprio questa genericità preoccupa la difesa: “Non sai da dove può arrivarti il colpo”, ha dichiarato Lovati in un’intervista al Corriere della Sera.

Le ultime analisi scientifiche, effettuate con le più moderne tecnologie, hanno riguardato i resti della colazione di Chiara Poggi e i rifiuti trovati nella villetta di via Pascoli. Il risultato è stato chiaro: nessuna traccia di Dna di Andrea Sempio, solo quello della vittima e, in minima parte, di Alberto Stasi. “Era chiaro che sui rifiuti non ci potevano essere tracce di Sempio”, commenta Lovati, che però non si dice tranquillo.

Il timore di un testimone a sorpresa

Se le prove materiali non sembrano inchiodare Sempio, il vero incubo per la difesa è rappresentato dalla possibilità che emerga una testimonianza inaspettata.

“Temo che da un momento all’altro possano tirar fuori qualche coniglio dal cilindro…”, confessa Lovati, riferendosi alla voce – sempre più insistente negli ambienti giudiziari – di una presunta testimone pronta ad accusare Sempio direttamente.

“Più che gli accertamenti su sangue e Dna mi preoccupa questo fronte”, aggiunge il penalista, forte di una lunga esperienza in cui ha visto inchieste riaccendersi proprio grazie a dichiarazioni improvvise e spesso inattese.

Lovati sottolinea come, nella sua carriera, abbia già assistito a casi in cui, in assenza di elementi concreti, le indagini siano state ravvivate da testimonianze che hanno cambiato il corso dei processi: “All’improvviso viene fuori il coniglio che salta dal cilindro e si mette a cantare”. Al momento, però, nessuna supertestimone si è ancora palesata ufficialmente.

Le altre incognite: Dna, impronte e nuovi oggetti

Parallelamente, restano aperte altre questioni tecniche. La Procura punta ora sul Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, che nel 2014 non era leggibile ma che, secondo gli inquirenti, potrebbe ora essere analizzato grazie a nuove tecnologie.

Lovati si mostra scettico: “C’è già una perizia che escludeva la compatibilità di quei reperti con Sempio o altri”. Anche l’impronta numero 33, trovata sul muro vicino alla scala dove fu rinvenuto il corpo, non preoccupa la difesa: “Anche se fosse di Sempio, non è contestualizzata rispetto al delitto”.

A complicare ulteriormente il quadro, è emersa la testimonianza di un carpentiere che avrebbe recuperato – anni prima della polizia – alcuni oggetti di ferro, tra cui un martello, da un canale vicino alla casa di una figura già nota alle indagini. Un dettaglio che aggiunge mistero e alimenta nuove ipotesi investigative.

Una difesa vigile e una strategia doppia

Lovati, affiancato dall’avvocata Angela Taccia, mantiene una strategia difensiva improntata alla massima prudenza e attenzione mediatica. “Siamo ancora alle prime battute e magari da un giorno all’altro potrebbero tirare fuori dell’altro”, avverte il legale.

Sempio, dal canto suo, mostra “la tranquillità dell’innocente”, anche se, ammette Lovati, “non so se dietro questa apparenza sia realmente tranquillo”.

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